0.1
0.2
0.3
0.4 mantegate (Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale, 1549; Ferrara)
0.5
0.6 mantegata (1549, GDLI, 'sfoglia a base di latte di pinoli', s.v. mantecato; 1561, A. Citolini, La tipocosmia, p. 504; 1585, T. Garzoni, La piazza universale di tutte le professioni del mondo e nobili et ignobili, p. 686; 1589, G. Florio, A World of Wordes, 'a kind of paste meate used in Italy'; 1611, G. Florio, A New World of Words, 'a kinde of daintie paste-meate'; 1653, Oudin, Recherches italiennes et françoises, 'rostie au beurre'; 1660, N. Duez, Dittionario italiano e francese, 'rostie au beurre'; 1684, F. Pomei, Indice universale, nel quale si contengono i nomi di quasi tutte le cose del mondo, 'rostita di butiro, pane unto, pane col butiro, fetta di pane col butiro'; 1709, N. di Castelli, Fontana della Crusca, dizzionario italiano-tedesco, e tedesco italiano, in bueter gebraten); ven. mantegada (1523, M. Sanudo, Diari, «fugazine, zoè mantegade» [in Stefani 1892, vol. XXXV, p. 239]).
0.7 Etimo incerto; vedi infra.
0.8 La ricetta per la preparazione delle mantegate è trasmessa dal solo Messi Sbugo, e sono più in generale assai rare le occorrenze di questo nome: Citolini e Garzoni, come anche in altri casi, si limitano probabilmente a riprendere direttamente i Banchetti; le fonti lessicografiche dei secoli XVII e XVIII sono invece poco precise, e non sempre rimandano al medesimo referente. Di grande interesse è invece l'attestazione, veneziana, documentata nei Diari (1523) di M. Sanudo, in quanto anteriore al ricettario ferrarese.
Messi Sbugo glossa mantega con 'crescentina'; in ogni caso, la ricetta non lascia dubbi su natura e ingredienti della preparazione: si tratta di una sfoglia dolce lievitata, forse di aspetto simile a una focaccina, impastata con latte di pinoli e burro.
I processi etimologici coinvolti nello sviluppo del gastronimo non sono del tutto trasparenti. Mantegata evoca lo sp. manteca, con riferimento al burro usato nella preparazione; lo sp. attesta inoltre le forme mantecada e mantecado, che potrebbero rappresentare una fonte diretta (Catricalà 1982: 179; DEI; VEI): i due nomi vengono usati per identificare sia un crostino con burro e zucchero sia una sorta di pane impastato col burro, entrambi significati attestati almeno dal 1620 (NTLLE). Al riguardo, è però doveroso sottolineare la non piena rispondenza con la pietanza descritta da Messi Sbugo.
Motivazioni cronologiche, oltre che formali, rendono a nostro avviso più probabile la derivazione dal cat. mantegada 'panellet pastat amb mantega', attestato sin dal XIV secolo (DCVB).
0.9 Categorie
0.11 DCVB; DEI; di Castelli 1709; Duez 1660; Florio 1589; Florio 1611; GDLI; NTLLE; Oudin 1653; Pomei 1684; VEI; Catricalà 1982: 179; Citolini 1561: 504; Garzoni 1585: 686; Stefani 1892: XXXV, 239.
Autore della scheda: Giovanni Urraci
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/172