chiarea s.f. Completa da revisionare

0.1

  1. infuso medicinale composto da vino zuccherato e aromatizzato con spezie

0.2

  1. chiarea -

0.3

0.4 chiarea (Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale, 1549; Ferrara).

0.5

  1. infuso medicinale composto da vino zuccherato e aromatizzato con spezie
    1. Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale (1549, Ferrara) = Acqua zuccherata, chiarea e hippocras. (Mem. Vr)
    2. Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale (1549, Ferrara) = La qual vivanda passò con intertenimento di buffoni alla vinitiana et alla bergamasca, et contadini alla pavana; et andarono buffoneggiando intorno la mensa, sino che fu portata la ottava vivanda; et furono portate: Ostreghe numero 2000, in piati 50. Di naranzi et pevere, piati 50. Pastelli d’ostreghe piccioli 104, in piati 50. Di lattemele, piati 50. Zaldoni numero 1500, in piati 50. Di chiarea, coppe 104. (Conv. 7v)
    3. Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale (1549, Ferrara) = E quivi si levò ogni cosa di tavola et un mantile, et si diede acqua alle mani et si possero salviette bianche et coltelli; et furono portati: Di chiarea un poco per coppa, numero 93, con 1000 zaldoni, 50 piati. (Conv. 11r)

0.6 clarera (1299-1309, Belcalzer [ed. Ghinassi, 1965]: "Capitol de la clarera", TLIO); chiarea (1303-1309, Giordano da Pisa, Esempi [ed. Roma, 1993]: "intra ·ll'altre grandi cose di quella solennitate sì·ffà piovere tutto quello die chiarea"; 1370 ca., Boccaccio, Decameron [ed. Firenze, 1976]: "Il medico, partitosi, gli fece fare un poco di chiarea e mandogliele", TLIO; Crusca I-IV nel significato di 'bevanda medicinale'; Crusca V aggiunge: 'nome che davasi ad una bevanda medicinale: forse così detta dal suo color chiaro', e il fraseologismo andarsene con la chiarea 'detto di male, si usò per esser leggiero e di facile guarigione'; TB nel significato di 'dal color chiaro, come il vino Clairet de' Francesi'; GDLI nel significato di "bevanda medicinale, composta da vino e acquavite, zucchero e droghe", marcato come "ant."; GRADIT; Zingarelli 2023); pis.a. chiarea; sic.a. chareda (LEI nel significato di 'vino melato').

0.7 Dal fr. ant. clarée (DEI).

0.8 Attestata a partire dal Duecento nel lat.mediev.lig. clarre e clarea (LEI), la voce chiarea è documentata nel corpus AtLiTeG nei cinquecenteschi Banchetti di Messi Sbugo. Si tratta di una bevanda medievale – già attestata nel Decameron (vd. supra) – entrata ormai a pieno titolo nella dimensione conviviale, dove è solitamente servita a fine pasto per le sue virtù digestive (Carnevale Schianca 2011: 158). Come nel caso di ippocrasso, con il quale si intreccia nel basso Medioevo fino a sovrapporsi (Du Cange, s.v. claretum: "Anglis Claret, Hisp. Clarea, Vinum factitium dulce vel aromatites, quod Germanis, Gallis, etc. Hipocras"), le esigue attestazioni del termine non devono far pensare a una limitata diffusione del referente ma dipenderanno piuttosto dall'attenzione marginale dei ricettari per beveraggi e infusi, che rientrano più nel dominio medico-erboristico degli speziali che in quello propriamente culinario. L'origine è francese (fr. claré, clarée 'vin de liqueur fait avec du miel et des épices': TLFi, XII sec.; DEI) e, analogamente a vari derivati deverbali e denominali francesi in -ée presi in prestito in italiano nei secoli XIII e XIV, l'adattamento suffissale è in -ea (vd. ad. es. fricassea e gratonea, per i quali cfr. anche D'Achille-Grossmann 2019: 4).

0.9 Categorie

0.10.1 ippocrasso (s.m.) ,

0.11 LEI; DEI; TLIO; Crusca I-V; TB; GDLI; GRADIT; Zingarelli 2023; Du CangeTLFi; Carnevale Schianca 2011: 157-158; Catricalà 1982: 234; Coluccia 2022: 212; D'Achille-Grossmann 2019: 4; Palmero 2012.


Autore della scheda: Francesca Cupelloni

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/354