0.1
0.2
0.3
0.4 ingiazza, ingiazzata (Libro di secreti per fare cose dolci, 1748; Sicilia)
0.5
0.7 Der. da sic. jazzu 'ghiaccio'.
0.8 Sia ingiazza sia ingiazzata sono attestati nel solo Libro di secreti per fare cose dolci (1748) di Marceca, e non è stato possibile individuare ulteriore documentazione nei repertori lessicografici consultati.
Per entrambe le forme, chiaramente e marcatamente siciliane, si può ipotizzare la derivazione dal sic. jazzu 'ghiaccio', eventualmente per il tramite di un verbo *ingiazzari. Plausibilmente, si tratta di un calco semantico modellato o sul fr. glace 'glassa' o sull'it. ghiaccio 'glassa' (a sua volta, comunque, calco dal fr.); evidente appare anche l'influenza esercitata da sic. aggiazzata, documentato nello stesso Marceca, e un parallelo può essere inoltre tracciato con il francesismo sic. agglassari/aggrassari, la cui prima attestazione è però tarda: 1868 (cfr. VS; Valenti 2005: 81).
Sin dalle attestazioni secentesche, gli usi di ghiaccio e glassa alternano due significati: 'sciroppo di zucchero usato per decorare dolci' e 'sugo ristretto, simile a una vernice lucida, usato per ricoprire carni, verdure e vegetali'; i contesti d'uso e l'argomento del ricettario consentono di dedurre che, nel Marceca, l'accezione pertinente è sempre la prima (cfr. anche Musso 2011).
0.9 Categorie
0.10.1 aggiazzata (s.f.) ,
0.11 Musso 2011; Valenti 2005; VS.
Autore della scheda: Giovanni Urraci
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/120