0.1
0.2
0.3
0.4 pinzoni (Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale, 1549; Ferrara)
0.5
0.6 Pinzóne e dimin. pinzoncino (Messisbugo, Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale, 1549, GDLI).
0.7 Etimo incerto (cfr. Infra).
0.8 Voce dall'etimo incerto, ricondotta dal GDLI a pinzo 3 (tosc. 'cocca, estremità (di un panno, di una tela, di un fazzoletto, ecc.). In partic.: pedicino di un sacco'). In realtà deriva probabilmente da pinza 'pizza', forma nasalizzata di pizza (Goidanich 1914: 8), attestata a Rimini dal 1256 (Sella 1937: 267) e viva in un'area ristretta dell'Italia sett. (cfr. AIS V 1700) (Catricalà 1982: 184). Anche Princi Braccini considera con sufficiente sicurezza la parola imparentata con pizza: pinzoni, infatti, compare nel Memoriale per fare uno Apparecchio generale, inserita in un elenco di tipi di pane, di focacce e di biscotti che lo scalco deve procurare per la mensa del suo signore e dei suoi ospiti. Se Faccioli spiega pinzone come 'sorta di zuccherino da antipasto', e analogamente, il Bandini come 'dolce (o zuccherini) da antipasto', Princi Braccini 1979 (pp. 77-78) spiega che «i contesti linguistici ed extralinguistici in cui la parola compare ci autorizzano [...] a pensare a pinzone come ad un 'tipo di pizza', ad una focaccia dolce/forma di pane dolce (cfr. "di latte, e Zuccaro") che sarà focacc-ina/pan-ino laddove, a tavola apparecchiata, compare "un pinzoncino... per posta", "un pinzoncino... per persona"». Prosegue ricordando che dei pinzoni Messisbugo non fornisce la ricetta, come non la dà neppure per gli altri tipi di pane della lista, ma non pare che occorresse perché lo scalco se li procurava confezionata (cfr. a questo proposito Vidossi 1938). Si noti, inoltre, che nel Memoriale «i marzapani, i canditi, i croccanti ecc., fra i quali troverebbero una logica collocazione degli zuccherini, costituiscono paragrafi a sé fra le "Spetiarie"» (ivi, pp. 78-79). Pinzone deriverebbe dunque dal radicale pinz- (forma tipica dell'area emiliano veneta), mentre -one potrebbe essere un relitto della forma latina medievale in -o, -onis, esito normale dei maschili in nasale longobardi (per cui cfr. ancora Princi Braccini 1979, p. 88). Si accorda con questa ipotesi infine anche l'interpretazione di Florio ('a kind of buns or manchets of bread'). Si veda anche Ricotta 2022: 317.
0.9 Categorie
0.11 GDLI; AIS 1928-1940; Bandini 1960; Catricalà 1982; Faccioli 1966; Florio 1598;Princi Braccini 1979; Ricotta 2022; Sella 1937; Vidossi 1938.
Autore della scheda: Chiara Murru
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/213