0.1
0.2
0.3
0.4 pane (Liber de coquina (A), 1308-1314; Napoli)
0.5
0.6 pane (av. 1158, Testimonianze di Travale [ed. Bologna, 1982]: "Sero ascendit murum et dixit: Guaita, guaita male; non mangiai ma mezo pane", TLIO; Crusca I-IV; TB; GDLI; CA 1; CA 2; DM 1; SC; GRADIT; Zingarelli 2023). Vista la grandezza delle singole voci, si rimanda alla consultazione diretta delle fonti tramite link.
0.7 Lat. PANIS (DELIN).
0.8 La voce pane e le sue varianti coprono l'intero arco cronologico di riferimento del nostro corpus, a partire dalla prima attestazione, che rintracciamo nel Liber de coquina (A) (1308-1314, Napoli). L’italiano pane, vale a dire quell' ‘alimento che si ottiene cuocendo al forno un impasto di farina, solitamente di frumento e acqua, condito con sale e fatto lievitare’, deriva dal latino PANIS (DELIN): condivide la stessa radice indoeuropea *pas, che porta il valore semantico di nutrire, con PASCERE ‘mangiare’, da cui PASTUS ‘pasto’ (cfr. DELIN, EVLI). La prima attestazione di pane nell’italiano antico risale al 1158: il testo in cui troviamo la parola è estremamente importante per la storia della nostra lingua perché si tratta di una delle più antiche scritture in volgare, vale a dire le Testimonianze di Travale (cfr. TLIO). Numerose sono le locuzioni individuate, che sono state raggruppate in base al tipo di pane specifico che descrivono: una sezione è dedicata al pane abbrustolito (pane abrusticato, abrusciato, abrusiato, arrostito, assato, combusto); una al pangrattato (nelle loc. pane grattato, grattugiato, grattusato, gratusiato; cfr. pangrattato s.m.); una al pane di fior di farina (pane biancho, bianco); una al pane immerso in un liquido, come un brodo o un sugo (nelle loc. pan amogliato, bagnato, insuppato); una a un pane soffice detto pane de puccia, pucza, puza, puzia; si ha poi il pane non lievitato (pane azzimo, cfr. àzzimo_1 s.m., àzzimo_2 agg.); una per un tipo di pane molto soffice e leggero nelle loc. pan buffetto, pane boffetto, buffetto (cfr. boffetto (pane) agg.); una dedicata al pane di ramerino, un tipico dolce toscano di forma piccola e rotonda, impastato con farina, olio, rosmarino e uva secca (GRADIT). Proseguendo ancora si ha pan unto, pane unto, panonto per la fetta di pane posta sotto la carne per raccogliere il liquido di cottura; le loc. pane casalingo, comune, ordinario, semplice per indicare un pane semplice, di uso quotidiano; le loc. pan, pane giallo per un tipo di pane di questo colore, dato probabilmente dall'aggiunta di zafferano; le loc. pan, pane di Spagna, per cui si rimanda alla voce pan di Spagna loc. s.m. inv.; pane papalino per un tipo di pane realizzato con fior di farina; pan, pane dorato, indorato a indicare il pane fatto a fette, passate nel tuorlo e poi fritte; pan, pane francese per descrivere un pane morbido, con eventuale aggiunta di burro. Per quanto riguarda il pane intorto, che compare fin dai Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale (1549, Ferrara) si ipotizza un tipo di pane dalla forma attorcigliata, possibile antenato delle coppiette ferraresi. Tra i significati rintracciati, vi è quello di 'unità di misura', con particolare riferimento nei contesti al burro, e quello di 'preparazione a base di carne che assume sembianza di pane', come nel caso del Pain de Chocon (Pane di maiale) che si incontra nell'Apicio Moderno (1808, 2ª ed. Roma). Si rimanda, infine, per i pani delle feste alle schede di pan di Spagna, panettone, pangrattato, panpepato.
0.9 Categorie
0.10.1 àzzimo_1 (s.m.) , àzzimo_2 (agg.) , boffetto (pane) (agg.) , buccellato (s.m.) , pan di spagna (loc. s.m. inv.) , panata (s.f.) , panicata (s.f.) , paniccia (s.f.) , panpepato (s.m.) ,
0.11 CA 1, CA 2, Crusca I-IV, DEI, DELIN, DM 1, EVLI, GDLI, GRADIT, TLIO, TB, SC, Zingarelli 2023.
Autore della scheda: Valentina Iosco
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/236