0.1
0.2
0.3
0.4 pane impepato (Ricette Wellcome 425, 1504; Firenze)
pampapato (Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale, 1549; Ferrara)
0.5
0.6 pane pepato (dalla prima metà del XV sec., G. Sermini, Novelle [ed. Livorno, 1874]: “Facemmo ier mane colazione in bottega con certo pane pepato, che per tanto pepe ch’aveva mi misse uno fuoco addosso che anco ne sento”, GDLI; Crusca IV s.v. pane; Guacci-Taranto 1856: 169; Fanfani 1863 s.v. pane; TB; Rocco 1869: 79).
pampapato (av. 1548, C. Messi Sbugo, Banchetti, composizioni di vivande et apparecchio generale [ed. Milano, 1966]: “Poi farai i mostazzoli grandi e piccioli, come a te piacerà. Poi li farai cuocere come i pampapati, ma questi si fanno d’oncie 4 in 6 l’uno, e non più grandi”, GDLI).
pan pepato (av. 1574, A. F. Doni, Attavante [ed. Firenze, 1857]: “Con i sodi contanti si provede il semplice vestire e cal¬zare, la carne due volte la settimana, a Ognissanti il pan pepato, il pecorino a Pasqua”, GDLI; Rambelli 1850, nel significato di ‘spezie di pane impastato con miele con aggiunta del pepe, di zucchero e di pezzetti d’arancio o confettato con miele, i quali pezzetti quando il pane si taglia restano nella tagliatura a similitudine d’occhi’; Giorgini-Broglio 1870, come voce di rimando a panforte; Rigutini-Fanfani 1875; Rigutini-Fanfani 1880; Premoli 1909 s.v. pane; Zingarelli 2025).
pampepato (av. 1574, G. Vasari, Carteggio [ed. Monaco, 1923-1940]: “Io desidero più lui che i predicatori la quaresima o vero i medici le malattie o vero i pampepati l’Ognissanti”, GDLI; Fanfani 1898 s.v. briciolino; SC; GRADIT; Zingarelli 2025).
panpapato (av. 1581, N. Secchi, L'interesse [ed. Venezia, 1581]: “Quella ella mostra di cere bianche, di zuccari, confetti, conditi, marzapani, panpapati, cetronàti”, GDLI).
panpepato (1817, F. Pananti, Avventure e osservazioni [ed. Firenze]: “Potean dirsi i nostri Dei penati / i formaggi, i prosciutti e i panpepati”, GDLI; SC; GRADIT, nel significato di ‘dolce a forma di ciambella o focaccia aromatizzato con spezie, miele, scorze d’arancio e di cedro candite, con aggiunta, a seconda delle regioni, di pepe, frutta secca e cacao’; Zingarelli 2025).
pan anpevrà (1860, V. Sant’Albino, Gran dizionario piemontese italiano).
pane impepato (1863, TB).
0.7 Composto di pane e (im)pepato (DELIN).
0.8 La voce panpepato - insieme alle varianti pampapati, pan impepato, pan pepati, pane impepato - è attestata nel nostro corpus a partire dall'inizio del Cinquecento e indica ‘pane dolce a base di farina, miele e spezie (in partic. pepe)’. Le occorrenze si concentrano, in particolare, in questo secolo e in area fiorentina. L’attestazione più antica della parola fino a ora rintracciata è quella che si incontra «nel Libro della Mensa dei Priori di Firenze del 1344-45 (ms. Ashburnham 1216 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze), che documenta minutamente le spese necessarie per la vita quotidiana dei supremi reggitori del comune, fra cui quelle alimentari avevano un peso assolutamente rilevante. Dal reticolato fitto delle registrazioni emergono i nomi degli alimenti, i migliori, acquistati sul Mercato Vecchio, degli ingredienti e delle preparazioni» (Frosini-Lubello 2023: 23). Per il giorno di Natale del 1344 si registra la spesa «per uve e per pepe e per zaferane per lo pane i[m]pepato», a dimostrazione che si tratta di un vero e proprio dolce delle feste fin dalle sue origini. Secondo alcune fonti lessicografiche si potrebbe trattare di un dolce a forma di focaccia, ma anche di ciambella e spesso si aggiunge che si tratta di una specialità di Siena (cfr. GDLI s.v.). In realtà, dall’inizio del Duecento di questo pane dolce ricco di spezie si trova traccia nel territorio senese: «Dal 1206 ca. le monache del monastero di Montecelso (a Fontebecci, nei pressi di Siena) ricevevano dai coloni censuari del convento come tributo dei panes piperatos et melatos, cioè pani insaporiti di pepe e miele» (Malinverni 2016: 43). Il panpepato richiama il panforte, altro dolce tipico del territorio senese: il loro legame è messo in evidenza da Panzini quando ricorda «il passaggio dal “nome antico” di panpepato al nome odierno di panforte» (DM 1 s.v.; cfr. anche Frosini 1993: 153). Il confronto tra i due pani torna non solo nella seconda metà del XIX sec. nel Novo vocabolario della lingua italiana (cfr. Giorgini-Broglio s.v. panforte) e nel Vocabolario italiano della lingua parlata, dove si specifica che se il pan pepato «[…] è di fattura più fine, dicesi Panforte» (Rigutini-Fanfani 1875 e 1880 s.v. pane), ma anche all’inizio del secolo successivo nel Vocabolario nomenclatore, dove si legge «pan forte, panforte, o di Siena, specie di mandorlato; ancho pan pepato ordinario» (Premoli 1909 s.v. pane).
0.9 Categorie
0.10.1 pane (s.m.) ,
0.11 ArchiDATA; CA 1; CA 2; Crusca IV s.v. pane; DEI; DELIN; DM 1; Fanfani 1863 s.v. pane; Fanfani 1898 s.v. briciolino; Giorgini-Broglio 1870 s.v. pan pepato; GDLI; GRADIT; Guacci-Taranto 1856: 169; Nocentini; Premoli 1909 s.v. pane; Rambelli 1850 s.v. pan pepato; Rigutini-Fanfani 1875 s.v. pan pepato; Rigutini-Fanfani 1880 s.v. pan pepato; Rocco 1869: 79; Sant’Albino 1860 s.v. anpevrà; SC; TB s.v. pane; TLIO; Zingarelli 2025. Frosini 1993: 153; Frosini-Lubello 2023: 23; Malinverni 2016: 43.
Autore della scheda: Valentina Iosco
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/137