0.1
0.2
0.3
0.4 gelo (Libro de arte coquinaria (ms. Washington), Sec. XV ultimo quarto; Lazio)
0.5
0.6 gelo (1585, Tommaso Garzoni, La piazza universale di tutte le professioni del mondo [Venezia 1601]: "I casetti da Rimino, il gelo da Bologna, la pasta da Genoa", GDLI nei significati di 'crosta di zucchero con cui si rivestono i dolci' e di 'gelatina di frutta che veniva consumata fredda nella stagione calda'; Crusca V nel significato di 'bevanda, bibita fresca'; TB nel significato di 'conserva di frutti, fiori, e simili, ridotti a consistenza di gelatina; ed anche Bevanda artificiosamente congelata, che per rinfresco prendesi nell'estate'; DM: 194; GRADIT; Zingarelli 2023).
0.7 Dal lat. GĔLŪ 'ghiaccio' (DELIN).
0.8 La voce gelo è documentata in AtLiTeG a partire dall'ultimo quarto del Quattrocento, all'interno della tradizione del De arte coquinaria di Maestro Martino. Si considerano in 0.6 soltanto i repertori che registrano le accezioni propriamente gastronomiche; tra queste, quella di 'gelatina di frutta' risulta documentata due secoli prima rispetto al termine gelatina in questa accezione. Per l'interpretazione semantica della locuzione in gelo come 'in stampi', con esempi dall'Artusi, cfr. Martellotti 2024: 153; per alcuni sintagmi lessicalizzati come pezzo in gelo 'biscuit', con prima attestazione nella Scienza in cucina del 1891, cfr. Alba 2021: 1163.
0.9 Categorie
0.10.1 gelatina (s.f.) ,
0.11 DELIN; DEI; Nocentini; Crusca V; TB; GDLI; DM: 194; GRADIT; Zingarelli 2023; Alba 2021: 1163; Carnevale Schianca 2011: 275; Martellotti 2024: 153.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/431