0.1
0.2
0.3
0.4 cioccolata (Risposta di Carlo Fontana, 1668; Roma);
0.5
0.6 Cioccolata 'bevanda' (av. 1745, Tommaso Crudeli [in Lirici del Seicento e dell’Arcadia, a cura di C. Calcaterra, Milano-Roma, 1936], GDLI; CA 1; CA 2; DM1 s.v. barbagliata; SC, GRADIT, Zingarelli 2023); cioccolata 'composto' (Crusca V; SC); cioccolata 'bevanda e composto' (SC; GRADIT; Zingarelli 2023); cioccolato 'composto' (1797, D'Alberti di Villanova, DELIN; 1952, Italo Calvino, Il Visconte dimezzato, GDLI; SC; GRADIT; Zingarelli 2023);
ciccolato 'bevanda' (1602, J. Ferro, DELIN); cioccolate 'bevanda' (1606, Francesco Carletti, DELIN; GDLI); ciocolata 'bevanda' (1618, F. Testi, DELIN); ciocolata 'bevanda'(ultimo terzo del 1600, Ricettario della Santissima Annunziata [in Urraci 2022]); cioccolatte, cioccolate, cioccolata e cioccolato 'bevanda' (av. 1664, Francesco Redi, Opere, GDLI); cioccolatte 'composto' (av. 1664, Francesco Redi, Opere, GDLI); cioccolate 'pasta e bevanda' (Crusca III, nella def.: "Dicesi anche più volgarmente CIOCCOLATA"); cioccolata, cioccolato, cioccolate e cioccolatte 'composto e bevanda' (Crusca IV); cioccolata, † cioccolato, † cioccolate, e cioccolatte 'composto e bevanda' (TB); cioccolatto 'composto' (1955, Carlo E. Gadda, I sogni e la folgore, GDLI). Pani di cioccolata (1846, Giacinto Carena, Prontuario, GDLI; CA 1; CA 2; TB [ al pl.] s.v.v. cioccolata e tavoletta); tavoletta di cioccolata (TB [al pl.] s.v. tavoletta; SC, GRADIT, Zingarelli 2023 s.v. cioccolata).
0.7 Dallo spagnolo chocolate, a sua volta derivato dall'azteco chocolatl (DELIN).
0.8 In Europa la cioccolata comincia a circolare solo a partire dal Cinquecento: scoperta da Hernán Cortés in Messico, la bevanda -- ottenuta dalle fave del cacao e ritenuta miracolosa dalle popolazioni autoctone-- viene prima importata in Spagna e poi altrove. In Italia prodotto e parola cominciano a circolare dal Seicento; la prima attestazione finora nota riguarda la forma ciocolate, ed è rintracciabile all'interno del Trattato de li meravigliosi secreti di Josua Ferro, il cui Privilegio di stampa risale al 1602, sebbene l'opera sia effettivamente stata stampata nel 1606 a Venezia (Porcelli 1989: 433). Una delle prime ricette, invece, è certamente da rintracciarsi all'interno del ricettario della Santissima annunziata di Firenze, databile intorno all'ultimo quarto del secolo, in cui la bevanda compare nella forma ciocolata (vedi campo 0.5. e anche Urraci 2022). Come è accaduto per molti altri prestiti, le varianti registrate, dentro e fuori dal corpus, sono assai numerose. Sulla distribuzione delle forme rispetto al genere, in AtLiTeG è maggiormente documentato il femminile (circa 300 occ.). D'altro canto, come emerge dalle risultanze di AtLiTeG, e come confermato dagli studi, fino al Novecento la forma maschile cioccolato e quella femminile cioccolata si alternano anche senza distinzione nel significato, identificando sia la pasta sia la bevanda che se ne ottiene. È solo grazie alla commercializzazione nazionale del prodotto (Migliorini 1968: 46-56) che comincia a farsi strada la distinzione tra cioccolata ‘bevanda’ e cioccolato ‘alimento’, sebbene per il secondo significato parte della lessicografia moderna indichi ancora le due forme come alternative (vedi anche Paoli 2009).
0.9 Categorie
0.10.1 cioccolatiera (s.f.) ,
0.11 CA 1; CA 2; Crusca III; Crusca IV; Crusca V; DM1: 40; GDLI; GRADIT; SC; TB; Zingarelli 2023; Migliorini 1968; Porcelli 1989: 433-34.
Autore della scheda: Monica Alba
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/198