0.1
0.2
0.3
0.4 insalata (Registro SS. Pietro e Sebastiano, 1485; Napoli)
0.5
0.6 'nsalata (dalla metà del XIV sec., Glossario latino-italiano [ed. Arezzo, 1995]: "hec salititia, tie, la 'nsalata", TLIO).
ensalata (av. 1362, Conti della fraternita di S. Stefano di Assisi [ed. Perugia, 2003]: "Anchi per folgla et ensalata per deiuno 6 den.", TLIO).
insalata (av. 1336, Risposta per contrari ai sonetti dei mesi di Folgore da Sangimignano [ed. Milano-Napoli, 1960]: "e poi, diretro a questo, una insalata / di salvi' e ramerin, per star più sani", TLIO; DEI; DELIN; Nocentini 1036; Crusca I-V; TB; GDLI, 'Pietanza di erbe commestibili e verdure condite per lo più con olio, aceto e sale (e talora anche con limone e pepe)'; CA 1; CA 2; DM 1; SC; GRADIT, 'mescolanza confusa di più cose'; Zingarelli 2023.
salata (av. 1345, Il cibo e i Signori, La mensa dei Priori di Firenze nel quinto decennio del secolo XIV [ed. Firenze, 1993]: "per una bigoncuola per la salata per lavare tutto").
in insalata (av. 1565, C. Felici, Lettera sulle insalate. Lectio nona de fungis [ed. Urbino, 1977]: "[a proposito delle radici] E non solo poneremo quelle che si usano comunemente in insalata così crude, come in ogni altra sorte de cibo consueto", ArchiDATA; DELIN).
0.7 Derivato di insalato < insalare 'condire col sale' (DELIN).
0.8 Il sostantivo insalata e le sue varianti sono attestate nel nostro corpus a partire dall’ultimo quarto del Quattrocento, con una prima comparsa nel napoletano Registro di spese del monastero dei SS. Pietro e Sebastiano. Le attestazioni precedenti che si incontrano non sono da considerare in questa voce perché fanno riferimento a insalata «[...] in funzione di agg. (oggi diremmo 'salata', per definire alimenti insaporiti con il sale [...] o sottoposti a salagione, come 'carne insalata' o 'pesce insalato' [...]» (Carnevale Schianca 2011: 310). Per quanto riguarda la variante salata, di cui si registra la più antica attestazione nel Libro della mensa dei Priori fiorentini del 1344-1345 (Frosini 1993: 110), non si trovano altri riscontri nelle opere lessicografiche; nel nostro corpus la forma compare per la prima volta in un testo collocabile in Friuli-Venezia Giulia, l’Opera nuova (Venezia, 1526) di Eustachio Celebrino. Insalata, oltre a indicare quel tipo verdura in foglie (come lattuga, cicoria, indivia, ecc.), consumata specialmente cruda, descrive tipi diversi di preparazioni, che hanno in comune un condimento a base di sale, olio, aceto o limone (in latino ACETARIA era quel tipo di ‘insalata preparata con aceto e olio’, cfr. LEI, DEI). Osservando i contesti del corpus AtLiTeG, si ha a che fare generalmente o con una pietanza a base di sole verdure miste o di un piatto a base di ingredienti vari, non solo di ortaggi. In La Cuciniera genovese (1893, 8ª ed. Genova) si incontrano l’insalata dei cappuccini - che secondo CA 1 si chiamerebbe così «perché questi frati usano portarne alle case, dove ricevano limosine» - e l’insalata alla russa, che prevede di mettere tra strati di gelatina e maionese «funghi e carciofi in addobbo, fagiuolini e carota ben tritati, un’arigusta giovane e tenera». Quest’ultima richiama la loc. s.f. insalata russa, attestata per la prima volta nel 1877, in La cucina classica. Studii pratici, ragionati e dimostrativi della scuola francese applicata in servizio alla russa di Urbain Dubois e Emile Bernard, nel senso di 'piatto freddo a base spec. di verdure lessate, come patate, carote, piselli, ecc., tagliate a quadretti e amalgamate con maionese', ArchiDATA.
0.9 Categorie
0.10.1 insalatiera (s.f.) , insalegiata (s.f.) ,
0.11 ArchiDATA, CA 1, CA 2, Crusca I-V, DEI, DELIN, DM 1, GDLI, GRADIT, LEI, Nocentini 1036, TLIO, TB, SC, Zingarelli 2023.
Carnevale Schianca 2011: 310-314; Frosini 1993: 110.
Autore della scheda: Valentina Iosco
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/190