0.1
0.2
0.3
0.4 ramerino (Di buone et delicate vivande; sec. XV prima metà, Toscana)
0.5
0.6 ramerino (sec. XIII u.q., Fiore, (fior.): "Po' bullirà ramerin e vïuole / E camamilla e salvia, e fie bagnata", TLIO; 1282, Restoro D'Arezzo, Della composizione del mondo [testo italiano del 1282, a cura di E. Narducci, Milano, 1864], GDLI; Crusca I-IV; CA1, insieme a rosmarino; TB con rimando a rosmarino; GRADIT, con indicazione della marca regionale toscana; SC e Zingarelli 2023 [toscanismo]).
0.7 Derivato per via popolare da rosmarino (dal lat. ROSMARIU[M] 'rugiada marina') con accostamento a ramo (DELIN)
0.8 Tranne nei testi Di buone et delicate vivande (Sec. XV), Diario di Pontormo (1554-1556), L'apicio (1647), in tutti gli altri (v. campo 0. 5) si registra oscillazione tra la forma ramerino, certamente agevolata fuori di toscana dalla diffusione della stampa, e rosmarino. La voce è ancora oggi viva nel fiorentino contemporaneo (v. VFC).
Nel Diario di Pontormo, la voce compare sempre e solo all'interno della locuzione pane di ramerino, ossia un 'pane tondo tipico del periodo quaresimale, aromatizzato al rosmarino, e arricchito di uva passa e zibibbo' (si rimanda a Fanucci 2008: 207).
0.9 Categorie
0.10.1 rosmarino (s. m.) ,
0.11 CA1; CA 2; CRUSCA I-IV; DEI; DELIN; GDLI; GRADIT; NOCENTINI; TLIO; TB; SC; VFC; Zingarelli 2023; Fanucci 2008.
Autore della scheda: Monica Alba
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/275