cedrato s.m. Completa da revisionare

0.1

  1. cedro; frutto del cedro

0.2

  1. cedrati -
  2. cedrato -
  3. cetrato -

0.3

al cedrato - Roma 1808; Roma 1814; Napoli 1820; Milano 1853; Torino 1899
cedrati cotti - Macerata 1820
cedrati d’Ischia - Napoli 1852 
cedrati gelati - Macerata 1820
cedrato candito - Bologna 1791; Roma 1808; Napoli 1820; Genova 1893 
cedrato condito - Roma 1808; Milano 1853
cedrato filettato - Milano 1853
cedrato tridato - Milano 1853
cedrato trito - Como 1826; Milano 1853
cedrato verde - Napoli 1820 

0.4 cedrato (Risposta di Carlo Fontana, 1668; Roma)

0.5

  1. cedro; frutto del cedro
    1. Risposta di Carlo Fontana (1668, Roma) = Altri correva con caraffine di limonee cedrate ambrate, di cedro, di cedrate di Fiorenza, di gelsumini alla frangipane ambrate, di cannella bianca, e rossa colorita, e di persicata: né vi furono desiderati i sorbetti veramente preziosi poiché v’erano sorbetti di visciole, di cedrato, di limone, di persica, e di ambretta, e vi fu per compimento di soavità la lattata di seme di melone in gelo con ambra sorbettata ; e tanto le acque quanto i vini si dispensavono nelle boccette, e nelle caraffine con una tazza di gelo per potervi vuotar dentro per maggior delizia di fresco, o l’une, o gl’altri. (21)
    2. Ms. Annunziata (Fine XVII secolo, Firenze) = Salsa bianca Pestasi scorza di cedro, ò cedrato, ò limone nel mortaio tanto chi pigli un poco di odore, poi levata, ivi le mandorle monde con un poco di acqua, accio non faccino olio benissimo si pestano, è si stenperano con brodo, si gli fa pigliare corpo con mollica di pane inbeverato con brodo, ò acqua, ò agro di limone, e se gli aggiugnie zuchero à sufficienza, è serve con ogni lesso cosi di carne come di pese, è chi la volesse gialla, si fa venire con zafferano. (40r)
    3. Ms. Annunziata (Fine XVII secolo, Firenze) = Desinata del Serenissimo Gran Duca è Serenissimi Principi al Signor Anbasciatore di Spagnia il Petro di Velasco Freddo Bianco mangiare gelatina mortadella prosciutto cotto in vino Pasticco di vitella grossa Torta di canditi 4 Cedrati interi Caldo Picconi grossi in putrida numero 4 [...] (129v)
    4. Libro di secreti per fare cose dolci (1748, Sicilia) = Similmente candirete li cedrati: solo vi è differenza che questi non si mondano di fuori, solo si poliscano come li cedri, con darli l’istessa cottura. (36)
    5. Libro di secreti per fare cose dolci (1748, Sicilia) = Per fare il perfetto amore Pigliate cinque quartucci d’acquavita, una quarta d’oncia di vaniglia, tre o quattro garofali, un poco di cannella, un cedrato tagliato in pezzi; metti tutto in un lambicco e distilla sino che non viene la flemma. Poi metti in un recipiente di vetro l’acquavita destillata ed aggiungevi mezzo rotolo di zuccaro in pane sciolto in poco d’acqua, una quarta d’oncia di cocciniglia pestata con un poco d’alume di rocca e un poco di cremor di tartaro, e metti tutto nell’acquavita per due o tre giorni, sinché sia chiarito; poi decanta il liquore per declinazione, e sarà fatto. (67)
    6. Libro di secreti per fare cose dolci (1748, Sicilia) = Biscottini di diversi colori Prendete bianco d’ova, battetelo bene; battuto che sia, vi aggiungete zuccaro fino, quel che è necessario, con mettere un poco di zesto di cetrato, e farete una pasta. (60)
    7. Il cuoco reale e cittadino (1791, Bologna) = Bracciole di vitello. Piglinsi le bracciole di vitella e si mettano in tegame a bollire con acqua, dipoi si pigli del pressemolo, e sermollino, e uno spicco di aglio, si batta ogni cosa insieme fine fine con del finocchio forte spicciolato, e si metta il tutto nel tegame a bollire; e vi si metta ancora un poco di midollo, un rocchio di salsiccia, il tutto battuto finissimo, dodici pezzi di funghi fatti in pezzetti, un tartufo affettato, del cedrato candito, de’ pignoli e uve passe, e si lasci bollire ogni cosa insieme, col rivoltarle di quando in quando, e quando saranno cotte vi si metta dentro due oncie di burro e un poco di caccio parmigiano grattato, e si unisca ogni cosa insieme. (370)
    8. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Devesi osservare, che in tutte le Gelatine, tanto i limoni, che i portogalli, e cedrati debbono essere freschi, e sarà sempre meglio che i limoni siano di Roma; altrimenti le Gelatine saranno poco buone. Non parlo per Napoli, Genova, o altri Paesi ove i limoni, portogalli, e cedrati sono freschissimi, e di ottimo odore. (IV.215)
    9. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = [...] Abbiate una Salsa Agro-dolce come è descritta nel Tom. I. pag. 77, aggiungeteci il fondo della cottura del Lepre ben digrassato, e passato al setaccio; metteteci dentro i pezzi di Lepre; fate bollire ancora qualche poco, e consumare la Salsa al suo punto. Nel momento di servire poneteci un buon pizzico di capperi fini intieri, o prugne d’Amelia dissossate, e cedrato condito, se piace, tagliato in dadini, o pignoli, e passerina; e servite nella Terrina. (III.223)
    10. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = In Frutta. I meloni d’inverno – granati – olive verdi – uva conservata – zibibo secco – castagne – pere d’inverno – mele di più sorte – pignoli – fichi secchi – uva secca – visciole secche – frutti diversi secchi – prugne secche – olive secche – limoni– portogalli – aranci forsi – cedri – cedrati – ed alcuni altri agrumi descritti nell’Autunno – uva spina. (327)
    11. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = cannelloni alla padella. Antremè. Abbiate una pasta brisè, o dei ritagli di pasta sfoglia ben maneggiati; ovvero fate una pasta con una libra di farina, due oncie di zucchero, due oncie di butirro, uovi, cannella pesta, oppure un odore di cedrato, ed un poco di vino; tirate una sfoglia di una delle sudette paste, e tagliatene tanti quadrucci larghi, e lunghi quattro dita, avvolgeteli a dei cannelli di canna, saldateli bene, e fateli friggere; indi serviteli ripieni di crema, o di marmellata; oppure senza riempire, glassati, o spolverizzati di zucchero. (154)
    12. Il Cuoco maceratese (1820, 5ª ed. veneta, Macerata) = Conserve di cedrato, limone e portogallo. Prendete li cedrati, limoni ec. e toglietene tutto l’agro, prendendo le semplici scorze, purgatele come sopra e scolatele, pestatele e passatele per lo staccio prendete tanto, di zucchero chiarificato, quanto della detta passatura di cedrato ec. Vale a dire, se la passatura di due libbre, due libbre pure sia di zucchero chiarificato, fatelo bollire ed arrivare a cottura di straccio, cavatelo poscia, fatelo raffreddare e ponetela ne’ barattoli. Nella stessa maniera fate le conserve di persici e bericuoccoli. (276)
    13. Il Cuoco maceratese (1820, 5ª ed. veneta, Macerata) = Composizione per cedrati gelati. Prendete una libbra di scorze di cedrati, purgatele come si è detto, pestatele in maniera che passino tutte per lo staccio; e ciò che non passa, tornatelo a pestare e ripassare; prendete una libbra e mezza di zucchero in siroppo leggiero, unitelo colle suddette scorze pestate, ponetelo nello stagnato e fatelo bollire sino a tanto che giunga alla cottura di staccio; quindi cavatelo e ponetelo nella sorbettiera, e gelatelo più stretto che potete. Prendete poi le stampe di cedrato, pulite, empite l’una e l’altra parte di esse colla detta composizione; [...] (284)
    14. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = Gustoso. — S’impasti pane grattato, con poco fior di riso, zucchero, gialli di uova con qualche chiara, panna di latte e latte, si condischi con un pezzo di butirro ed una corteccia di cedrato verde. Si facci cuocere in una cassarola come una crema, a fuoco leggiero, e quando sarà addensato vi si metteranno pistacchi a filetti e cedro candito trito, e cavatene dopo la corteccia di cedrato si metterà in altra cassarola unta di butirro e polverata di pane grattato. Si farà cuocere al forno, e fatta la crosta si servirà. (124)
    15. Il cuoco senza pretese (1826, 2ª ed., Como) = Una buona scarpazza. Fatte cuocere delle erbe come spinacci, cardoni, coste ecc,, poscia scolate e spremute bene, e tritate minutamente, unitele in cazzaruola con butiro fritto, drogheria e sale fino a che abbiano asciugato tutto l’umido. Ciò fatto, e levate dal fuoco, vi aggiungerete pane trito infuso nella panna o latte, dell’ovo, e buon formaggio con altra panna a proporzione. Unta finalmente una tortiera con butiro, e spolverizzata con pane trito vi porrete dentro la pasta, che farete cuocere al forno od al testo. Vi potrete anche aggiungere ughette e pignoli con cedrato trito, e mostacciuolo pesto. (I.22)
    16. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = Se lo vorresti di cedrato, siccome il senso di questo agrume è più sensoso, ti servirai delle cortecce di quattro piccoli; se poi fossero di quelli bellissimi cedrati d’Ischia che sono i migliori, e che sono ben grandi, o di quelli di Sorrento, ti servirai della corteccia di due di essi. (27)
    17. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = Confortini di cedrato. Sciropperai una libbra di zucchero fino con una corteccia di cedrato, che lo porterai al nono punto di cottura da me chiamato il cassé, vedi il cap. VII; lo verserai dentro un piccolo vaso di creta con acqua sotto facendolo alquanto riposare, e dopo ne toglierai la corteccia o con mescola o mazzarello di legno; [...] (201)
    18. Nuovo cuoco milanese economico (1853, 3ª ed., Milano) = Lattemiele foetté. 36. Prendete quaranta soldi di lattemiele, o se siete in campagna cercate una pinta di fior di latte così detta doppia, mettetela in una bastardella con sotto una tortiera con ghiaccio e montatela con un foetté; sbattetela bene e quando sarà duro, uniteci once nove di zucchero in polvere, dategli un gusto di cannella, di caffè o di cioccolato liquefatto in poca acqua. Quando è giunto alla perfezione, prendete dei stampi di latta o meglio dei stampi di stracchini, copriteli di carta bianca ed il disotto marcatelo a piacere con cedrati, pistacchi, tresia, armandole, pignoli, ed empitelo col lattemiele, indi copritelo con carta ed il suo coperchio di latta e ricoprite questo con altro foglio di carta; mettetelo in istuffa con sale e ghiaccio tridato e lasciatelo per circa due ore, indi levatelo dal ghiaccio, lavate lo stampo con acqua fresca, dopo colla calda. Apritelo, levateci il coperchio, versate il lattemiele sopra una salvietta, levateci la carta e servitelo. Se sarà d’estate potrete unire al lattemiele una mezz’oncia di colla di pesce liquefatta in un mezzo bicchiere d’acqua ed un oncia di zucchero, mettetelo nello stampo, fatelo gelare e servitelo. (292)
    19. Nuovo cuoco milanese economico (1853, 3ª ed., Milano) = Gatteau alla Viennese. 86. Fate bollire un boccale di latte, dopo ponetevi mezza libbra di pane di semola gratuggiato, formate con questo una pastina, unitevi once quattordici di zucchero, una fesa di cedrato filettato, poca scorza di limone, mezza bacchetta di vaniglia pistata con dodici armandole amare; unitela con un chiaro d’uova, levate il tutto dal mortaio ed incorporato con otto rossi d’uova manipolate il tutto bene affine s’incorpori e s’innalzi, indi unitevi tre chiari d’uova montati alla fiocca. Untate una cassarola o bonetto di butirro purgato, impanatelo con pane gratuggiato fino, versate il composto e mettetelo a cuocere al forno temperato. Cotto, versatelo fuori dalla cassarola o bonetto, al momento di servirlo versatevi sopra una creme come al n. 78 di questo capitolo. (312)
    20. La Cuciniera genovese (1893, 8ª ed., Genova) = Limonetto; cedrato: Sorta d’agrume. (313)
    21. Il piccolo Vialardi (1899, Torino) = frittata spugnosa ai confetti con rhum. — Ponete in una terrina 6 rossi d’uova con un ettogramma di zucchero pesto, 30 grammi di marmellata d’albicocche o di mele con altrettanto di marzapani amari schiacciati fini, e di cedrato confettato tagliato a dadolini, 3 cucchiai di rhum, un po’ di sale; sbattete bene il tutto, mescolate 6 bianchi d’uova sbattuti in neve ferma e versate il tutto in padella sul fuoco nella quale avrete abbondante burro chiarificato e bollente; scuotete e girate la padella finché la frittata sia rappresa e tenera; staccatela, rivoltatela; colorita d’ambe le parti, versatela sul piatto e servitela inzuccherata. Con una delle composizioni già indicate sopra N. 66 potete pur fare delle frittate di svariato gusto. (266)
    22. Il piccolo Vialardi (1899, Torino) = Gelato al limone od al cedrato con frutti confettati. — Ponete in una terrina la scorza sottile ed il sugo di 6 limoni o di cedrati; versate sopra un litro d’acqua bollente [...] (294)

0.6 cedrato (1667, Lorenzo Magalotti, Saggi di naturali esperienzeCrusca III-IV, TB; av. 1676, Carlo Roberto Dati, Editto dell'Accademia della Crusca per convocare l'adunanza generale dell'anno 1663 [ed. Firenze, 1856]: "Io mi do a credere che non vi sia alcuno il quale ragionevolmente possa dubitare se il cedrato, che fra tutti gli agrumi è re, è pomo nuovo; perché ne’ tempi andati non è mai stato fatto memoria; e tengo per certo che alla voce cedrato si sottintenda limone, cioè limone che partecipi del cedro; nella quale mesco­lanza l’uno talmente coll’altro s’incorporò che venne a prodursi un pomo che ha in sé la delicatezza del limone e la nobiltà del cedrato", GDLI, Crusca V);
cedrati (1619, Michelangelo Buonarroti il Giovane, La Fiera [ed. Firenze, 1726], Crusca IV-V; 1707, Ippolito Neri, La presa di San MiniatoGDLI); LEI: it. cedrato ‘frutto del cedro’ (1667), tosc. cedrato (1809), it. cedrato ‘scorza di cedro candita’ (1854), it. cedrato ‘gelato aromatizzato con sciroppo di cedro’ (1866).

0.7 Dall'it. cedro (< CITRUS) (LEI).

0.8 Il DEI registra la voce sia come sost. sia come agg., e la fa derivare da *CITRĀTUS 'bagnato col succo di cedro'. Nel primo caso attesta inoltre il significato di ‘gelato di cedro’ (cfr. TB, GDLI cedrato2), non presente nel corpus AtLiTeG. Come agg., invece, il significato è quello di ‘di acqua preparata col succo di cedro’ (XVII sec.), o, stando al GDLI cedrato1, 'che ha sapore o profumo di cedro; aromatizzato con succo di cedro'. Dalla forma it. è derivato anche il fr. cédrat (XVIII sec.).

0.9 Categorie

0.10.1 cedrata (s.f.) , cedronata (s.f.) ,

0.11 Crusca III-V; DEI; GDLI; LEI; TB; Frosini 1993: 144-145.


Autore della scheda: Andrea Maggi

Pubblicata il: 31/05/2024

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