0.1
0.2
0.3
0.4 frangipane (Risposta di Carlo Fontana, Roma, 1688).
0.5
0.6 frangipane (1839, Il cuciniere italiano moderno, Thomassen 1997; 1885, G. Giardini, Dizionario della cucina moderna, Thomassen 1997; 1910, P. Artusi, La scienza in cucina «torta frangipane», 'torta a base di fecola di patate, zucchero, burro e uova'; 1912, G. Piccini, Almanacco gastronomico, Thomassen 1997; GDLI, senza documentazione; Zingarelli 2023); francipana (1682, F.P. La Varenne, Il Cuoco francese [...] trasportato nuovamente dalla Francese nell'Italiana favella, «torta di francipana», Thomassen 1997); frangipana (1790, F. Leonardi, Apicio moderno); franchipane (1854, G. Vialardi, Trattato di cucina, «crema alla franchipane», Thomassen 1997).
0.7 da fr. frangipane (Thomassen 1997: 135).
0.8 Nel significato gastronomico di 'crema pasticciera (talora con aggiunta di mandorle pestate o marzapane)', la voce sembra derivare dal fr. frangipane (cfr. FEW 3,757, TLFi), documentato, con questo valore semantico, dal 1651 (cfr. Thomassen 1997: 135), anno di pubblicazione di Le Cuisinier françois, tradotto in italiano nel 1682 (cfr. supra). Stando al DEI (ripreso da GRADIT) il fr. frangipane (attestato dal 1640: FEW 3,757) deriva dal nome di Muzio Frangipane, considerato inventore o utilizzatore di un profumo originariamente usato per impregnare i guanti e rassomigliante a quello, simile al gelsomino, di piante come la Plumeria rubra e la Plumeria alba oggi note, appunto, come frangipane (DEI informa che il cognome Frangipane, lett. «spezza-pane», è documentato in Calabria già nel XIII secolo). Secondo alcune fonti (come Treccani), il Frangipane era un personaggio noto già in epoca medievale; secondo altri (come il DIFIT) questi fu un marchese romano vissuto nel XVI secolo, la cui invenzione fu resa celebre da Caterina de' Medici.
Con il valore di 'profumo per guanti' l'onomastico passò dunque al francese, dove sviluppò - probabilmente a partire dall'aroma conferito alla crema - il significato gastronomico, con cui la voce rientrò in italiano, veicolata prevalentemente da testi di natura gastronomica. Il sostantivo costituirebbe, pertanto, un cavallo di ritorno.
Rimane poco trasparente il significato che frangipane assume nella Risposta del signor Carlo Fontana alla lettera dell'illustriss. Sig. Ottavio Castiglioni. Nel passo citato, l'autore fa chiaramente riferimento alle bevande servite nel corso del banchetto descritto. È possibile che in questo caso la voce sia utilizzata nel senso di 'aroma'. Diversamente, si potrebbe pensare a una precoce occorrenza del valore di 'liquore aromatizzato', documentato in francese solo a partire dal 1690 (cfr. DIFIT).
Quanto alle varianti individuate nel corpus, si segnala che la grafia -ch- del Cuoco piemontese riflette probabilmente la forma francese franchipane, rintracciabile in alcuni testi di cucina francesi, come La Cuisinière bourgeoise di Menon (cfr. Thomassen 1997: 135). Lo stesso può dirsi della variante franchipanne, già nel Cuisinier françois di La Varenne. Le forme con -e finale sono evidentemente prive di adattamento rispetto al francese, mentre le varianti con -a denunciano l'influsso morfologico di sostantivi come crema o torta, rispetto ai quali la voce assume, in alcuni casi, funzione appositiva.
0.9 Categorie
0.11 DEI; VEI; GDLI; Zingarelli 2023; FEW 3,757; TLFi; DIFIT; Thomassen 1997.
Autore della scheda: Lucia Buccheri
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/391