0.1
0.2
0.3
0.4 fugaza (Libro per cuoco, 1499; Venezia)
0.5
0.6 fugaçe (dalla metà del XIII sec., Esercizi padovani: "De la graseça de lo forme(n)to fì fata la flor d(e) la farina, de la qual fì fate bone fugaçe", TLIO).
focaccia (TLIO; Crusca I-V: ‘Pezzo di pasta schiacciata e di forma rotondeggiante […]; detta più comunemente Schiacciata'; TB riporta, oltre al significato di ‘schiacciata, che è un pane schiacciato messo a cuocere in forno, o sotto la brace’, l’occorrenza cofaccia e l’informazione secondo cui la focaccia veneziana sia un dolce squisito; GDLI segnala le forme antiche foccàccia, fogàzza, fugàccia, fuggàccia e specifica come si tratti di un ‘pane di forma circolare e appiattita, condito con olio o altri grassi, che si cuoce nel forno o sotto la brace’; (SC riporta il diminutivo focaccina); GRADIT riporta due significati regionali: il primo, diffuso nell’Italia settentrionale di ‘dolce di pasta lievitata cotto in forno, talvolta con l’aggiunta di uvetta, canditi o sim.’ e il secondo diffuso nell’Italia meridionale di ‘pietanza cotta in forno costituita da più strati di pasta sottile, farciti con vari ingredienti’).
0.7 Lat. tardo FOCĀCIA(M), da FŎCUS ‘focolare’ sul quale veniva cotta (DELIN).
0.8 La voce focaccia e le sue varianti sono attestate nel nostro corpus dalla fine del XV sec. in poi. La prima attestazione nell'italiano antico della variante fugaçe si rintraccia negli Esercizi scolastici veneto-latini, un testo di area padovana databile tra il 1246 e il 1255 (cfr. TLIO). Si segnala in area fiorentina la forma cofaccia, per metatesi da focaccia, attestata a partire dal 1388 nel Centiloquio di Antonio Pucci. Si tratta di un pane lievitato di forma schiacciata condito con olio e cotto in forno, spesso farcito, ma può anche indicare una vera e propria torta. Sulla base dei contesti è possibile notare come, in area piemontese, il termine focaccia da intendere nel significato più ampio di 'torta' si accompagni sistematicamente al francese gateau. Nel carteggio artusiano troviamo la parola focaccia riferita a una tipica preparazione natalizia. In una lettera datata 24 marzo 1907, Federico Trevisanato scrive a Pellegrino Artusi per proporre di inserire nell'edizione successiva il panettone alla milanese «essendo focaccia se riesce bene, ben gustata da tutti». Per approfondire la storia della focaccia ligure e della sua fortuna nella letteratura del Novecento, cfr. Coveri 2015. Anche se cronologicamente estesi oltre il nostro periodo di riferimento, si rimanda agli studi di Montemagni (1988) e Paoli (2014) sul campo lessicale delle focacce in Toscana e agli studi di Matranga (2010) sulle focacce siciliane.
0.9 Categorie
0.10.1 pane (s.m.) ,
0.11 Crusca I-V, DEI 1002, 1672, DELIN 594, GDLI, GRADIT, SC, TB, TLIO, Zingarelli 2023. Carnevale Schianca 2011: 462-464; Matranga 2010: 539-559; Montemagni 1988: 109-171; Paoli 2022.
Autore della scheda: Valentina Iosco
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/264