0.1
0.2
0.3
0.4 mozzarelle (Opera, 1570; Roma)
0.5
0.6 Mozzarella (Dal XVI sec., SC; 1840, Basilio Puoti, Vocabolario domestico napoletano e toscano; 1899, Matilde Serao, La ballerina [da Opere, voi. I, a cura di P. Pancrazi, Milano, 1944], GDLI; DM 1: " voce napoletana [muzzarellaj; indica una specie di cacio (provatura) fresco: posto su la pizza come condimento, chiamano mozzarella in carrozza"; GRADIT; Zingarelli 2023); muzzarella (Puoti 1840 [con rimando a mozzarella]: "qualità di cacio che si fabbrica col latte di bufala. Provatura"; Andreoli 1887 nel sig. "latticino che non usa in Toscana, ed al quale dovrà mantenersi il nome di mozzarella. Mozza fu già il nome, registrato ne' Vocabolari, diuna sorta di piccolo cacio rinchiuso in una vescica e legato a mezzo; ed è probabile che Mozzarella sia il diminutivo");
moza (XV-XVI secolo, Ms. Western 211 [Wellcome Institute for the History of Medicine, Londra], area meridionale, v. Carnevale Schianca); mozza (av. 1481, G. Rucellai il Vecchio, DELIN; 1604, Dei Discorsi di Pietro Andrea Mattioli ne' sei libri di Dioscoride, della materia medicinale, Crusca V nel sign. "Sorta di cacio fatto col latte di bufala, raccolto in vesciche ridotte in forma di palla e legate a mezzo"; av. 1646, Buonarroti il Giovane, L' Ajone, TB [indicata come voce desueta] nel sign. "Sorta di piccolo cacio rinchiuso in una vescica, e legato a mezzo").
0.7 Voce napoletana, dim. di mozza a sua volta derivato da mozzare; secondo il VEI perché fatte con "smozzature di cacio", secondo TB perché tali piccole forme di formaggio erano legate nel mezzo, quasi mozzate (cfr. DELIN).
0.8 La voce, di origine napoletana, trova la prima attestazione nota nell'Opera di Bartolomeo Scappi (v. anche DELIN). La mozzarella, prodotto e parola, sarebbe nata nell'odierno territorio campano. Secondo l'ipotesi più accreditata, il latticino è stato inventato dai Normanni durante il secolo XI, nella zone di Aversa. Le prime testimonianze risalgono tuttavia al XII secolo: i monaci benedettini di San Lorenzo in Capua (o, secondo ipotesi più recenti, il monastero di San Lorenzo ad Septimum di Aversa) erano soliti offrire ai fedeli del Capitolo Metropolitano giunti presso di loro in processione pane e mozza 'provatura'(Di Nicola 2015: 187 e la bibliografia ivi riportata). Conosciuto e gustato durante il Rinascimento e il successivo periodo barocco, come emerge dai testi di Scappi e di Evitascandalo, v. campo 0. 5., il latticino vede una maggiore diffusione in Italia tra Otto e Novecento, soprattutto grazie all'attività di commercializzazione delle mozzarelle di bufala, sviluppatasi attorno alla Reggia di Carditello, divenuta, grazie a Ferdinando di Borbone, una vera azienda agricola (Di Nicola 2015:187 e la bibliografia ivi riportata). Ancora nel 1935, del resto, l'allora notissima scrittrice Petronilla (alias Amalia Moretti Foggia) in merito alla ricetta delle mozzarelle in carrozza sente la necessità di scrivere quanto segue: "Conoscete il piatto? Una volta esso era esclusivamente, si può dire, napoletano; ma da quando le buone mozzarelle (i bianchi formaggini fatti con il latte di bufala) si sono piano piano diffusi in tutta quanta la nostra Italia […] esso è diventato piatto universalmente italiano"; la necessità di Petronilla di fornire una dettagliata descrizione del latticino campano porterebbe a pensare ad una ancora limitata circolazione del prodotto sul territorio nazionale (v. Alba 2018: 249).
Antenato della mozzarella, pare essere, come emerge anche dagli studi di Carnevale Schianca, il formaggio buffalino, ossia 'fatto con latte di bufala ' attestato in AtliTeG nel Libro de la cocina (Sec. XIV secondo terzo Toscana sud-orientale), in cui si legge: " Del cascio arostito. LXXXXVII [160] Togli cascio di Bria che è grasso, o buffalino o altro che tenero e grasso sia; mondalo, e, essendo molto frescho, lavalo; poi lo metti in uno bastone, fesso in due parti, overo nela roccha, e volgilo al fuocho fine a tanto che comincia a fondere, overo scorrere e sfilare per lo caldo; poi il metti sul pane, tagliato sottilmente, overo in nebula per taglieri; e porta al signore".
0.9 Categorie
0.11 Andreoli 1887; Crusca V; DEI; DELIN; DM 1; GDLI; GRADIT; Nocentini; SC; Puoti 1850; TB; Zingarelli 2023; Alba 2018: 249; Di Nicola 2015: 185-188.
Autore della scheda: Monica Alba
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/259