provola s.f. Completa da revisionare

0.1

  1. formaggio con pasta filata semidura, usato in particolare grattugiato

0.2

  1. provola -

0.3

0.4 provola (Apparecchi diversi, 3 agosto 1524; Lazio)

0.5

  1. formaggio con pasta filata semidura, usato in particolare grattugiato
    1. Apparecchi diversi (3 agosto 1524, Lazio) = 82. Una altra turta biancha Piglia una provola frescha et fatila stare ad mollo al’aqua de rosa, et depo la pi state; et pistatice meza libra de pignoli, et onze octo de zucaro et lacte quanto ve pare, et mictitice sey bianchi de ova, et la pectola come le altre turte. (26r)
    2. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = [biancomangiare] Alla Napoletana. — Fettate le Provature ed unite con ricotta, provola grattata, presciutto in fette... (136)
    3. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = farai una farsa di provola grattugiata, battuto d’ovi, ma che sia consistente e non liquida; di questa ne riempirai le foglie di cappuccia, e diligentemente le ravvolgerai come tante braciolette, dipoi l’accomoderai in una casseruola piatta, facendole dolcemente cuocere con sugo di butiro, e, cotte che saranno, l’aggiusterai nel piatto proprio. (68)
    4. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = ci unirai once otto di parmegiano grattugiato, o caciocavallo, o provola... (97)
    5. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = impasterai finissimo, come è detto nel capitolo, dipoi ne farai tanti pagnottini, o diverse formette nelle quali, sì agli uni che alle altre, le frammezzerai di provola bianca, l’adatterai in tortiera verniciata di butiro, se sono a pagnottini e non molto vicini fra loro, e li farai cuocere nel forno. (102)

0.6 provola (av. 1620, T. Costo, Le otto giornate del fuggilozio [ed. Venezia, 1620]: "Si posero a tavola, e benché avessino del- l’altre cose, pur s’attaccarono alle lasagne, perché la Tita le aveva fatte bene incacciare di buon cacio parmigiano e provole, accioché facessero le fila", GDLI; SC, 'Formaggio di latte di mucca o di bufala, di forma sferica o oblunga, tipico dell'Italia centro-meridionale'; GRADIT; Zingarelli 2023). 

0.7 Voce meridionale di etimo incerto; vedi infra.

0.8 La forma provola è attestata nel nostro corpus dal primo quarto del Cinquecento in poi, in due testi napoletani e uno di area laziale, Apparecchi diversi, che registra la prima attestazione fino a ora conosciuta del termine. DELIN ipotizza una derivazione «da pròva, essendo le provature e le provòle in origine pròve o saggi del cacio»; così anche EVLI sostiene si tratti del diminutivo di prova perché confezionato per assaggio e aggiunge: «la provatura laziale, la provola campana, il provolone pugliese hanno tutti la stessa motivazione in quanto rappresentano la prima confezione per provare la bontà della pasta del cacio». Invece, secondo DEI la derivazione dal latino tardo proba 'prova, saggio' è «semanticamente poco convincente. Si potrebbe pensare al gr. probolē' il buttar fuori (probállō) nel senso di produzione, prodotto [...], che avrebbe l'appoggio semantico del fr. svizz. frü «formaggio», rum. frupt cibo di latte (lat. frūctus prodotto, frutto), o nel senso di prominenza (pr. tês kephalês bernoccolo), con allusione al picciolo della provola». 

0.9 Categorie

0.10.1

0.11 DEI, DELIN, EVLI, GDLI, GRADIT, SC, Zingarelli 2023. 


Autore della scheda: Valentina Iosco

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/326