0.1
0.2
0.3
0.4 botiro (RicettarioFermo69, 1497-98; Fermo)
0.5
0.6 butirro (1291-1300, Tesoro volgarizzato [ed. Firenze, 1917]: "ed è tutto come il buturo tenace, e per ciò l'appellano molti il mare Salmarre", TLIO; Crusca III-V; Crusca V aggiunge: "lo stesso che burro ma oggi meno comune"; TB; GDLI; CA 1; CA 2; GRADIT; Zingarelli 2023); it.sett.a. botero, butiro; gen.a. butiro, butirro; it.sett.or.a. buttiro; lomb.a. butero, butirro; berg.a. bedul, butiro; emil.a. butero, bbutiro, butir, mant.a. boter; bol.a. butiro; ven.a. batiro, bitiro, botiro, butiro, buthiro, butirro; ver.a. butiro; venez.a. butaro; pad.a. botiero; tosc.a. bituro, butiro; fior.a. bituro, biturio, butiro; pis.a. buturo; sen.a. butiro; march.a. buturo; reat.a. botiro; it.centr.a. butiro, butirro; it.merid.a. butirro, buturo; roman.a. vuturo, boturo; nap.a. butiro; pugl.a. butiro; cal.a. bitoro; sic.a. butiro (LEI).
0.7 Lat. būty̆rum < gr. boúturon (lett. ‘formaggio bovino': LEI, vedi infra).
0.8 La voce butirro e le sue varianti sono documentate nel nostro corpus dal Quattrocento all’Ottocento. In origine, il lat. būtyrum – prestito nella lingua medica poi entrato nell’uso comune (Bruno 1957: 1021) – designava un condimento tipico della cucina barbarica ("barbarorum gentium lautissimus cibus": Plinio 1986: 133; LEI, al quale si rinvia per il quadro italoromanzo completo). Le sue prime attestazioni latine medievali riconducono ad area centro-settentrionale: cfr. per es. lat.mediev.emil. buterius (Sella 1937: 56; 1277) e lat.mediev.trevig. caput lactis vel butirum (Sella 1944: 123; XIV sec.); alla stessa zona riporta anche la più antica documentazione raccolta nel corpus AtLiTeG (particolarmente numerosi i riscontri in Maestro Martino, nelle sue varie testimonianze geolinguistiche), dove butir(r)o e butur(r)o – variante, questa, tipica dell'Italia centrale e meridionale (cfr. Nocentini) – figurano dapprima come alternativa allo strutto, poi, a partire dal Seicento, all'olio (Arte di ben cucinare). Nel Settecento, in un testo di pasticceria siciliano, il Libro di secreti per fare cose dolce di varii modi, troviamo inoltre attestato il passaggio da condimento a pietanza nella ricetta dei botiri gelati (vd. supra); nel secolo successivo le occorrenze del tipo lessicale autoctono si infittiscono notevolmente, benché ormai minoritarie rispetto a quelle del concorrente burro: "ancora forte, benché via via declinante nel corso dell''800, la concorrenza di butirro, mentre ormai marginale appare butiro" (Serianni 2009b: 114, che rileva anche l'influsso, in scriventi settentrionali come Luraschi, del lombardo buter o butter: cfr. Cherubini 1814: 61).
0.9 Categorie
0.10.1 burro (s.m.) , butirata (s.f.) ,
0.11 LEI; DEI; DELIN; Nocentini; TLIO; Crusca III-V; TB; GDLI; CA 1; CA 2; GRADIT; Zingarelli 2023; AIS 997; Bruno 1957: 1021; Carnevale Schianca 2011: 95-96; Castellani 2000: 124; Cherubini 1814: 61; Migliorini 1952: 27; Plinio 1986: 133; Rizzolatti 1995; Rohlfs 1965: 940; Sella 1937: 56; Sella 1944: 123; Serianni 2009b: 114.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/175