0.1
0.2
0.3
0.4 Tartufari (Cuoco napoletano, fine XV sec.-inizio XVI sec.; Napoli)
0.5
0.6 tartufo (av. 1493, Girolamo Manfredi, Liber de homine: "Li tarfufi son frigidi e grossi, colera e flegma fanno intieri o triti mangiar se volen caldi in sai conditi", GDLI; dal sec. XV, Pataffio: "tartufi bergamaschi e pece greca!", TB; 1400, Burchiello, Sonetti, Crusca II-III, nel significato di 'spezie di fungo, che si ritrova sotterra, e spezialmente da' porci nel grufolare, ed è cibo molto gustoso. Sonne di due maniere. L'una dentro tende al bianco, l'altra di miglior qualità, al nero'; Crusca IV nel significato di 'pianta di figura bernoccoluta senza radice, e senza foglie, la quale sta sempre sotto terra, e sonne di due spezie, altri di polpa nera, ed altri bianca'; CA1; SC; GRADIT; Zingarelli 2023);
tartufano (1360, Doc. spolet., TLIO); tartufaro (1392/96, Lett. norc., TLIO); tartuofano (seconda metà del sec. XIV, Glossario latino-eugubino del trecento, TLIO; GDLI [ant. e dialett., voce di area umbra]); tartufola (1390, Serapiom volg. [padov.], TLIO; av. 1554, Leone Africano, Della descrizione dell’Africa e delle cose notabili chequivi sono [in Navigazioni e viaggi, di G. B. Ramusio, voi. I, Torino, 1978], ant. e dialett., GDLI; Boerio 1829); tartufolo (1556, Agostino Cravaliz, Historia dell’illustrissimo et valorosissimo capitano don Ferdinando Cortes... et quando discoperse et acquistòla nuova Hispagna e Istoria di Mexico, GDLI); tartuffolo (av. 1508, Niccolò da Correggio [in Teatro del Quattrocento. Le corti padane, a cura di A. Tissoni Benvenuti e M. P. Mussini Sacchi, Torino, 1983], GDLI); taratuffoli (1680, Francesco Fulvio Frugoni, Del sacro Trimegisto descritto nella vita di S. Massimo, GDLI); piem. e lomb. triffola (Sant’Albino 1859); nap. taratufolo (Galiani 1789); bologn. tartuffla (Aureli 1851); sic. tartuffulu e tartuffu (Biondi 1857); sard. tuvara (Porru 1866);
0.7 Prob. da terrae *tufera ‘tubero di terra’ (DELIN); vedi infra
0.8 La voce tartufo e le sue varianti sono attestate nel nostro corpus dal Quattro-Cinquecento all’Ottocento. Secondo il DELIN, il termine deriva da una base dialettale latina di matrice osco-umbra, *tufer, da cui il sintagma lessicalizzato terrae *tufera ‘tubero di terra’ (già presente nel lat. tardo con occlusiva bilabiale sonora: terri
Le attestazioni in AtLiTeG documentano l’oscillazione precoce fra la forma maschile plur. tartuffoli e il plur. femminile tartuffole a partire dai Banchetti di Messi Sbugo, mentre è più tarda quella fra triffoli e triffole, documentata per la prima volta nel Cuoco senza pretese di Odescalchi. Per la ricostruzione esaustiva della storia e della geografia della parola, cfr. Alba-Cupelloni 2023.
Si desidera ringraziare Rengenier C. Rittersma per aver fornito preziose indicazioni bibliografiche sul tartufo.
0.9 Categorie
0.10.1 trifola (s. f.) ,
0.11 Aureli 1851; Biondi 1857; CA 1; CA2; Crusca II-IV; DEI; DELIN; GDLI; GRADIT; Nocentini; TB; TLIO; Sant’Albino 1859; SC; Zingarelli 2023; Alba-Cupelloni 2023.; Carnevale-Schianca 2011; Galiani 1789; Mattirolo 1940-1941; Porru 1866.
Autore della scheda: Monica Alba - Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/489