frappe s.f.pl. Completa da revisionare

0.1

  1. dolci ottenuti da una sfoglia di pasta (prevalentemente composta da farina e uova) tagliata a strisce, poi fritta e spolverata di zucchero o ricoperti di miele; serviti in diverse fogge

0.2

  1. flappe -
  2. frappe -

0.3

  1. frappole -
frappe alla romana - Roma 1627

0.4 frappe (Singolar dottrina, 1560; Firenze)

0.5

  1. dolci ottenuti da una sfoglia di pasta (prevalentemente composta da farina e uova) tagliata a strisce, poi fritta e spolverata di zucchero o ricoperti di miele; serviti in diverse fogge
    1. Singolar dottrina (1560, Firenze) = [...] Frittelle di uova, e cascio. Frittelle di monache. Frappole. Frutte sfogliate ripiene. Frutte in forma alla tedesca. (174v)
    2. Singolar dottrina (1560, Firenze) = Per frappe overo palle di pasta di strufoli. Cap. XC. Si fa la pasta al modo di quella de gli strufoli impastandosi un poco più duretta mettendovisi del zucchero pesto e spolverizzato. Dopo che sia ben questa pasta ammasata, tirinsi le sfoglie più sottili che si può, e con una speronella se ne han da far pezzi lunghi come un mezzo foglio di carta o poco meno, per il traverso della lunghezza andargli facendo tagli lunghi che non finiscan di tagliar tutta la pasta e haver un fuso e in esso venir torcendogli accioché quei pezzi così tagliati non si attacchino insiem perché toccandosi si ridurrebbono in una massa, e haver preparato un vaso a modo di schiumarello, il qual si ha da metter al fuoco, con lo strutto al modo che si cuocono gli strufoli, come bolle, pongavisi detta palla di pasta, e tengasi menato dentro essa palla col fuso, accioché venga senza attaccarsi i pezzi insieme a gonfiarsi. Fatti gli accomodarete in un piatto, e acconcisi il mele al modo de gli strufoli ma non sia cotto, e con esso si va melando dette palle. E pongavisi sopra delle viole quattro o sei per palla secondo che vi aggraderà più. (184r)
    3. Libro dello scalco (1609, Roma) = frappe con pasta de struffoli distesa tagliata a liste, cotte nello strutto, redotta in forma di balla, con zuccaro sopra. (97)
    4. Libro dello scalco (1609, Roma) = frappe fatte a balla di monache, con zuccaro sopra. (142)
    5. Lo scalco prattico (1627, Roma) = frappe, in un bacile reale, con banderole con l’arme del rè in cima, e poi dell’ambasciatore, e sua consorte, e di casa Aldobrandini. parmigiano, marzolini con salviette sotto in piatti reali. Pera bergamotte, e fiorentine, mela rose, mel’appie in piatti reali. Pasticcietti di cotogni con intaglio sopra di zuccaro cannellato; uno per signore. (22)
    6. Lo scalco prattico (1627, Roma) = frappe, in bacile reale, con banderole del rè, di sua eccellenza dell’illustrissimo cardinale Aldobrandino, e eccellentissima signora D. Olimpia. pasticcio reale all’inglese, di conditi intieri, coperto di pasta di marzapane, servito con una corona di zuccaro bianco intorno. formaggio parmigiano, e marzolino, con salviette sotto. Cardi, e castagne, con salviette sotto, un piatto per signore. (28)
    7. Lo scalco prattico (1627, Roma) = frappe alla romana in bacili reali, con banderole con arme delli serenissimi sposi, arciduca d’Austria, e illustrissimi signori cardinali. (242)
    8. Lo scalco prattico (1627, Roma) = frappe in bacili reali, con arme in cima di sua maestà, e delli prencipi convitati. struffoli, in bacili reali. buglios in forma d’un cappello simile à quello scritto nella merenda fatta à parma d’agosto. Tre galere, fatte di fiori diversi, con arbore, vele, e remi, cariche di pere bergamotte. (288)
    9. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Pasta di Flappe. Impastate ott’oncie di farina, con due uova, un poco di butirro, un poco di sale, ed un poco di vino bianco, che la pasta sia soda una cosa giusta. (IV.251)
    10. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Struscioli. Antremè = Fate una pasta maneggievole, come quella di Flappe, con farina, un poco d’olio, o butirro, o strutto, vino bianco, bianco d’uova, o uova intere, un poco di zucchero in polvere, un pochino di sale, ed un poco di cannella fina, o rapatura di limone, o di arancio di portogallo: dopo che la pasta sarà riposata un poco attondatela, e assottigliatele colle mani alla grossezza del dito mignolo, tagliatela quindi in mostaccioletti, e fategli un picciolo solco nel mezzo colla costa del coltello, fatela friggere di bel colore nell’olio ben caldo, o nello strutto. Abbiate un pozzonetto con una libbra di zucchero cotto alla Piuma e bollente, metteteci dentro i Struscioli, movete fuori del fuoco con una cucchiaia, finché il zucchero granisca, e si attacchi tutto intorno alla pasta, e servite caldo sopra una salvietta. Alcuni li servono spolverizzati di zucchero, e aspersi sopra con zucchero cotto a Lissè. (VI.262)
    11. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Flappe. Antremè = Stendete una pasta di Flappe alla grossezza di due paoli. Vedetela nel Tom. IV. pag. 251., quindi tagliatela a fittuccie più, lunghe che potete, e larghe, due dita scarse, attorcigliatele e annodatele a diverse riprese, e fatele friggere leggermente in una cazzarola con abbondanza di strutto un gruppo per volta. Se non volete tagliarle così, tagliatele come vi pare, e servitele, spolverizzate bene con zucchero fino. Se volete le potete aspergere sopra con zucchero cotto a Lissè, come le Zeppole, e come i Struscioli. (VI.263)
    12. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = Flappe di grasso, e di magro. Antremè. Fate una pasta maneggievole con ntremè. Fate una pasta maneggievole con una libra di farina, un’oncia di butirro, un’idea di sale, l’odore, che vorrete, e uovi quanto bastino; tirate una sfoglia sottile, e tagliatela in fittuccie lunghe circa tre palmi, aggruppatele bene, fatele friggere, e servitele spolverizzate di zucchero fino. Di magro invece del butirro vi si mette l’olio, ed invece dei uovi intieri, i soli bianchi, ed un poco di vino. (152)
    13. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = SECONDO SERVIZIO Dieci Antremè. Uno di gelatina di moscatello, uno di bianco mangiare alla cannella, uno di pomi di terra al culì, uno di cannelloni di mandole, uno di gamberi al Commendatore, uno di ovoli alla frodille, uno di carote gialle in bignè, uno di triglie marinate, uno di pasticcio rifreddo di spigola, uno di flappe all’olio. (337)
    14. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = Gattò alla Senese ivi Fangoghe di frutti diversi ivi Limason di frutti 151 Flanc al reclus ivi Flanc alla Bordiere ivi Flanc alla Castigliana 152 Flanc diversi di varie erbe, e frutti ivi Flanc di marzapane in più maniere ivi Flappe di grasso, e di magro ivi Bocconotti alla Genovese 153 Roscioli d’ogni maniera ivi Frutti diversi in lacci d’amore ivi cannelloni alla padella 154 bignè all’acqua ivi bignè leggiere 155 bignè alla crema ivi bignè all’Inglese in più modi ivi bignè alla Tolosa ivi bignè di mandole in più maniere 156 bignè di riso ivi bignè alla Priora ivi bignè alla Calabrese ivi bignè di frutti diversi ivi bignè alla Chantillì 157 bignè di ricotta ivi bignè all’ostia ivi bignè di foglie 158 Crostini di erbe in più maniere ivi Crostini alla Banderik ivi Frittelle di pasta all’Italiana ivi Frittelle di pasta alla Tedesca in più maniere 159 Frittelle di riso ivi Frittelle di miglio mondo, di semolella [...]. (364)

0.6 frappa (1790, Francesco Leonardi, Apicio Moderno; 1931,  Alfredo Panzini, Dizionario Moderno, DELIN; 1950,  Alfredo Panzini, Dizionario Moderno, GDLI; 1969, Vaccaro s.v.; GRADIT; Zingarelli 2023: "nome usato in Emilia per il cencio").

0.7 Dal fr. frape, d'etimo incerto (DELIN).

0.8 La voce è attestata nel nostro corpus a partire dal Cinquecento, anticipando di molti secoli la cronologia dei documenti riportati dalla lessicografia moderna (vedi campo 0.6.; le impressioni del Vocabolario degli Accademici della Crusca [III-V] e il TB registrano la voce solo nel sign. di 'Trincio de' vestimenti', mentre il TLIO documenta il lemma nel significato più antico di 'imbroglio'). Stando alle testimonianze relative al corpus AtLiTeG, le frappe - oggi tipici dolci di Carnevale variamente denominati a seconda dell'area locale - fanno la loro prima apparizione nella Singolar Dottrina di Domenico Romoli e giungono, con varianti nella composizione e nella denominazione, fino ai testi ottocenteschi.
La ricetta di base vede, sin dal Cinquecento, la presenza di tre ingredienti principali: farina, uova e zucchero. Dalle prime testimonianze emerge anche la canonica forma a nastro, più o meno largo; a variare, semmai, è il modo in cui  le frappe sono presentate:  nella Singolar Dottrina,  le strisce -  arrotolate intorno a un fuso - prendono la forma di una ruota (vedi campo 0.5.  n. 2), mentre nell'Apicio Moderno sono annodate e attorcigliate. Meno evidente, invece, è il referente veicolato dallo Scalco prattico, in cui la ricetta compare solo in un elenco di pietanze. Di lungo corso anche il metodo di cottura, che prevede  la frittura nello strutto, burro o olio, e la finitura attraverso l'aspersione  di miele o di zucchero. 
La denominazione  richiamerebbe la forma, simile a quella di uno straccio (fr. antico frape 'straccio'); tale motivazione abbraccia, del resto, altre denominazioni geograficamente differenziate, basti pensare al toscano cencio o al veneziano galano. Bisogna aggiungere, tuttavia, che almeno dal Quattrocento, la voce comincia a circolare anche nel significato di  'ciancia, imbroglio' (e così il verbo frappare, che deriva dal sostantivo, il quale, per l'appunto, è documentato anche nel significato figurato di 'parlare a vanvera'),  che è alla base di altri geosinonimi più moderni come chiacchiere e bugie.
La forma flappa, che si registra nell’Apicio Moderno e nella Nuovissima cucina economica, potrebbe essere un ipercorrettismo riferibile al primo autore (Colia 2010-2011: ), ma non si esclude che si tratti di una variante vera e propria: VEI e DEI riportano l'ipotesi, da entrambi tuttavia esclusa, dell'origine di flappa da FALŬPPA  da cui  dipenderebbe anche frappa (frappa < *flappa, *falappa,*faloppa da FALŬPPA). 
La collocazione geografica dei testi, in prevalenza ricondotti all'area laziale e toscana, coincide - infine - con la distribuzione geografica moderna del tipo frappa, secondo quanto riferiscono le indagini più recenti (Coveri 2008: 100; Paoli 2014).

0.9 Categorie

0.10.1 grostolo (s.m.) , nastrata (s.f.) , pappardella (s. f.) ,

0.11 DEI; DELIN; GDLI;  GRADIT; Nocentini; VEI; Vaccaro 1969; Zingarelli 2023; Coveri 2008; Paoli 2014.


Autore della scheda: Monica Alba

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/208