0.1
0.2
0.3
0.4 galantina (Liber de coquina, 1314; Napoli)
0.5
0.6 galantina (av. 1313, Liber mercatorum de Friscobaldis (Tercius) [ed. Firenze, 1947]: "E dè dare, dì 15 di marzo, per uno grande luccio e per 4 mugini salati et 4 freschi, et per una galentina ove si mise il decto luccio et per mettere in pastello i decti mugini..." TLIO, 'preparazione culinaria a base di gelatina per la conservazione del pesce'; TB; GDLI; SC, nel significato primario di ‘piatto freddo di pollo o di vitella in gelatina’ e quello secondario di 'insaccato a base di manzo e maiale, pistacchi e altri aromi'; GRADIT; Zingarelli 2023).
0.7 Dal francese galatine o galantine; vedi infra (DELIN).
0.8 La voce galantina e le sue varianti sono attestate nel nostro corpus a partire dal primo quarto del Trecento. DELIN mette in relazione galantina con la forma del raguseo galatina, «regolare corrispondente di gelatina, influenzato da galante, che "prima di specificarsi in senso erotico, era applicato anche alla cucina (Migliorini, Saggi linguistici 121 = VR I, 1936, 78 n. 1). La precedente attestazione in francese di ambedue le forme (galatine: ca. 1225; galantine: 1328) rende molto probabile il passaggio dalla Francia all'Italia». DEI conferma che, a partire dal XIII sec., galatina appare in testi dalmati di Ragusa, importante «centro di esportazione di pesci preparati in galantina». EVLI conferma la derivazione dal dalmatico di Ragusa, galatina, variante di gelatina, attraverso il francese galantine con -nt- per accostamento paretimologico a galant 'galante, innamorato' e mette in evidenza che «l'esito ga- per ge- è peculiare del dalmatico e galatina indicava in particolare la gelatina per conservare il pesce, che da Ragusa (l'attuale Dubrovnik) veniva esportata attraverso il Mediterraneo».
0.9 Categorie
0.10.1 gelatina (s.f.) ,
Autore della scheda: Valentina Iosco
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/254