0.1
0.2
0.3
0.4 cioccolatiera; cioccolattiera (Cuoco piemontese, 1766; Torino)
0.5
0.6
cioccolatiera (1693-95, in docc. tosc., P. Fanciulli, DELIN; 1761, C. Goldoni, Le avventure della villeggiatura, GDLI; GRADIT; SC; Zingarelli 2024); cioccolattiera (1693-95, in docc. tosc., P. Fanciulli, DELIN; Crusca IV-V ; CA 1; CA 2; TB; 1943, C. E. Gadda, L'Adalgisa, GDLI);
cioccolattiere (av. 1698, F. Redi, DELIN; TB, riporta un esempio da 1726, F. Redi, Consulti medici, tomo VI, Manni, Firenze; nell'accezione 1 specifica “Men com. Cioccolattiera, Vaso da bollire la cioccolata.” e nell’accezione 2 “Oggidì più comunemente si dice Colui che fabbrica, o mesce la cioccolata” ; Crusca V: “Lo stesso che cioccolattiera, ma meno usato); ciccolattiere (av. 1698, F. Redi, Consulti medici [da 1809-1811, F. Redi, Opere, 9 voll, Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, Milano], GDLI: III, 167 s.v. cioccolatiere; GRADIT); cicolatiera (1708, registri contabili sabaudi, Rossebastiano 2014: 93); gen. ciccolatéa; piem. cicolatèra, cicoulatera; mil. cicolattèra, cicolatèra; lomb.or. (berg.) ciocolatéra; bol. ciocolatira; emil.occ. (parm.) cicolatèra; venez. chiocolatièra; ven.merid. (vic.) ciocolatièra; laz.merid. ćekulatẹ́ra; abr.or.adriat. ćiukkulattirə; abr.occ. ćiukklattę́rə; nap. ceccolatera, ciccolatera, cecculatéra; dauno-appenn. (fogg.) ciucculattèra; molis. ćəkwəlatę́rə, ćəkwəletę́rə; salent. cicculatera, ciocculatera; cal.sett. cicculatera; cal.merid. ćekkulatę́ra; sic. ciucculatera, cioccolattiera, cicculattèra, cicculatèra (Variano 2016: 90, a cui si rimanda per ulteriori forme geograficamente differenziate).
0.7 Der. di cioccolata, dallo spagnolo chocolate, a sua volta derivato dall'azteco chocolatl (DELIN).
0.8 Il successo della cioccolata in Europa porta con sé strumenti e utensili per la preparazione e consumazione della bevanda, tra i quali la cioccolatiera. Il bricco, spesso d'argento, era chiuso da un coperchio attraverso il quale passava un frullino che permetteva di frullare il liquido per creare la caratteristica schiuma della cioccolata e sostituiva così il metodo impiegato dagli indios, ossia travasare la bevanda da un recipiente all’altro (cfr. Rossebastiano 2014: 94). Nel corpus AtLiTeG la voce cioccolatiera è documentata esclusivamente al femminile dal XVIII secolo, a partire dal Cuoco piemontese perfezionato a Parigi; come dimostrano gli esempi riportati in 0.5 lo strumento si rivela utile non solo per la cioccolata ma anche per preparare creme e salse che necessitano di essere sbattute per incorporare aria.
La voce deriva da cioccolata, sul modello del fr. chocolatière (dal 1671, TFLi) (cfr. DELIN; DEI; GDLI). Le prime attestazioni in italiano sono segnalate da Pietro Fanciulli in documenti toscani del 1693-95 nelle forme cioccolattiera e cioccolatiera e sono precedute in DELIN (s.v. cioccolata) dal maschile cioccolattiere, attestato av. 1698 in Redi. Cioccolatiera e cioccolatiere entrano dunque in italiano come sinonimi per designare il bricco in cui si prepara la cioccolata, ma solo cioccolatiera manterrà tale accezione, mentre cioccolatiere passerà a indicare esclusivamente il mestiere di produttore o venditore di cioccolato. La ragione di questo passaggio semantico è spiegata da Carena 1846 che mette a lemma i due vocaboli con significati distinti e accompagna cioccolattiere ‘colui che fabbrica e vende la cioccolata in pani’ da una nota esplicativa: “Questo vocabolo fu già sinonimo di Cioccolattiera, e unicamente come tale è dichiarato nel Vocabolario Veronese, che in ciò copiò troppo servilmente la Crusca. Ma ora che l'uso della cioccolata, fatto assai più comune, costrinse a dare la denominazione di cioccolattieri ai molti che la fabbricano e la vendono, niuno vorrà più confondere la Cioccolattiera col Cioccolattiere”. Tommaseo mette a lemma entrambe le parole, indicando cioccolattiere come sinonimo meno usato di cioccolattiera e nell’uso coevo, più comunemente, chi produce o mesce la cioccolata. Il Vocabolario della Crusca che nella quarta impressione registra esclusivamente cioccolattiera, nella quinta accoglie anche cioccolattiere a cui riserva due entrate distinte, una come sinonimo meno comune di cioccolattiera, l’altra per designare il mestiere. Quanto alle forme, da notare il tipo cicolatiera attestato nei registri contabili della corte torinese (Rossebastiano 2014: 93); il maschile ciccolattiere, con velare e dentale geminate, è documentato da GDLI nei Consulti medici di Francesco Redi compresi nell’ed. in 9 voll. delle opere dell'autore pubblicata a Milano tra il 1809-1811 dalla Società Tipografica de' Classici Italiani; l’ed. dei Consulti medici stampata a Firenze per Giuseppe Manni citata da Tommaseo riporta invece la forma cioccolattiere.
Come rileva Variano 2016: 90 la parola cioccolatiera è presente nelle principali aree dialettali della penisola (cfr. la doc. in 0.6). Si segnala inoltre che la carta ALI V, 456 ‘bricco del caffè’ attesta forme riconducibili a cioccolatiera concentrate in particolare in area meridionale intermedia e meridionale estrema, con esclusione della Sicilia (in cui sono attestate forme riconducibili a caffettiera).
0.9 Categorie
0.10.1 cioccolata (s.f. ) ,
0.11 ALI V, 456; CA 1; CA 2; Crusca IV-V; DEI, DELIN, GDLI; GDLI: III, 167; GRADIT; Nocentini; SC; TB; TFLi; Zingarelli 2024; Rossebastiano 2014: 93-94; Variano 2016: 90.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/330