cacao s.m.inv. Revisionata

0.1

  1. seme dell'omonima pianta (Theobroma cacao) essiccato e tostato, impiegato intero, a pezzi o privato della materia grassa e ridotto in polvere
  2. nella loc. cacao confettato: semi di cacao rivestiti di uno strato di zucchero

0.2

  1. cacao -
  2. cacào -
  3. cacau -
  4. caccao -
  5. caccào -
  6. caccaos -
  7. caccàvao -

0.3

cacao confettato - Napoli 1820

0.4 cacau (Libro di secreti per fare cose dolci, 1748; Sicilia)

0.5

  1. seme dell'omonima pianta (Theobroma cacao) essiccato e tostato, impiegato intero, a pezzi o privato della materia grassa e ridotto in polvere
    1. Libro di secreti per fare cose dolci (1748, Sicilia) = Modo di fare la grana per le amandole perline, pistacci, caffè e cacau. Che sia il detto cacau e caffè galliato Tirate il vostro gileppo alla perla e ponetelo alle lande; freddo un poco che sia, poneteli detto caffè, pistacci o cacau che sia, poneteci per di sopra una piccola graticella con alcuni sassi di sopra e ponetele alla stufa con una landa di rame, e si lasciano sino all’indomani. (59)
    2. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Nel Tomo settimo. Sarà descritta a fondo l’Arte del Credenziere, cioè la Distillazione, i Rosoli, le Rattafie, le Acquavite; poscia il cacao, La Cannella, la cioccolata, il Caffè, il Thè; indi i Frutti in generale, compresovi anche i Fiori, e gli Agrumi, la Biscottineria, i Confetti, le Bevande, i Sorbetti Gelati composti, ed altre Preparazioni diverse. (I.XXIII)
    3. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = In questa stessa guisa potete fare le uova alla Biada, al cacao, alle Nocchie ec. (IV.136)
    4. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = crema Velutè alla cioccolata bianca. Antremè = Questa si appresta esattamente come la precedente, colla sola differenza, che farete bollire un quarto d’ora col latte, e fiore di latte uno stecco di buona cannella, ed un pezzetto di vainiglia; indi ci getterete dentro il cacao non tanto abbrostolito, ved. pag. 173, coprirete la cazzarola, e la finirete come l’altra. (IV.174)
    5. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = Quella di cioccolata la farete con il cacao abbruscato, e messo in fusione nell’acqua bollente con stecchi di cannella, ed un poco di vainiglia se volete. (234)
    6. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = La cioccolata nelle creme prima di cuocerle, ve la potrete mettere rapata, o cotta con acqua o latte, che sia ben densa; il caffe ve lo potrete mettere abbruscato, macinato, e cotto con acqua, o latte, e che sia ben posato, e chiaro. Si può ancora dopo abbruscato il cacao, o il caffè, o le nocchie, biada, o mandole, metterle ben calde in fusione nel latte; indi passarlo, per setaccio, e fare la crema, come si è detto di sopra. (236)
    7. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = Creme Fovettèes di ogni genere. Antremè. Prendete quel capo di robba con il quale vorrete far la crema come v. g. caffè, o cacao, o biada, o mandole ec. il tutto abbruscato, oppure fiori odorosi, vainiglia, cannella, o altro, che metterete in fusione nell’acqua bollente, e zucchero fino a sufficienza [...] (237)
    8. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = 30 crema oscura al cacao. (227)
    9. La cuciniera moderna (1845, Siena) = [RIPIENO DI ANIMALE DISOSSATO] Il ripieno si compone nel modo seguente; Quando si tratta di servire l’animale come rifreddo. Mettete in un mortaio un poco d'aglio, due o più garofani, della noce moscada, cannella della regina pepe e sale in proporzione, e del prosciutto grasso, ed un pezzo di lombello di vitella, avvertendo di toglierli tutti i muscoli e pelli, una midolla di pane inzuppata o nel brodo, o nel latte e si pesti fine, aggiungendovi ancora un rosso d'uovo, burro e parmigiano grattato, unite il tutto e dopo aggiungetevi dei pistacchi del caccaos rotto, del persemolo trinciato fine, piccoli dadi di carota, dei pezzi di tartufo, e dei prugnoli, e l'agro di mezzo limone, tornate ad unire, e quindi riempirete il pollo, che involgerete in un panno bianco, e dopo legalo accomodatelo in una cazzeruola con suoi ossami [...] (136)
    10. La cuciniera moderna (1845, Siena) = ALTRA bomba ALL'AMERICANA Abbiate un pan di spagna fatto in figura di turbante, o altra forma a capriccio, vuotatelo, e glassatelo con zucchero disfatto nella chiara montata secondo l'uso, quindi fioritelo con fulignata, caccaos, o pistacchi trinciati dopo di che bagnate il pan di spagna al di dentro con rosolio, accomodatelo sopra un vassoio con tovagliolo, versatevi nel interno un gelato di rossi d'uovo e servitelo in tavola. (140)
    11. Il re dei cuochi (1874, Firenze) = rosolio di cioccolata. Mettete in un lambicco 4 ettogrammi di caccao abbrostolito, insieme con 3 litri d’acqua; distillate, e cavatene due litri di liquido. (126)
    12. La Cuciniera genovese (1893, 8ª ed., Genova) = Caccàvao; Cacào e Caccào . (301)
    13. Il piccolo Vialardi (1899, Torino) = Del cioccolatte e sua preparazione. — Il cioccolatte è una bibita assai gradita, molto nutritiva, fortificante lo stomaco, facile a digerirsi, nociva ai ragazzi e convalescenti, perché un po’ riscaldante. Il cioccolatte si forma di egual peso di cacao preparato e di zucchero bianco ed è profumato alla vaniglia od alla cannella; avvene due qualità, la migliore deve aver un bel color bruno, buon odore, essere pesante e non spugnosa. (285)
  2. nella loc. cacao confettato: semi di cacao rivestiti di uno strato di zucchero
    1. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = 16 cacao confettato. (225)

0.6 cacao (1556, G. B. Ramusio, Navigazioni e viaggi, vol. III, Venezia, Variano 2016: 143; 1595, G. Botero, Delle relationi universali [ed. Baldini, Ferrara], Rossebastiano 2014: 91; 1620, L. Franciosini, Vocabolario italiano e spagnuolo, [VEI], DELIN; 1666, F. Redi, Bacco in Toscana, GDLI; Crusca IV-V; TB; DM 1: 106 s.v. confezione; GRADIT; SC, nel significato 2 'Polvere commestibile, scura, amara, ottenuta dai semi di quest'albero tostati e macinati, ingrediente base del cioccolato'; Zingarelli 2024); 
cacap (1556, G. B. Ramusio, Navigazioni e viaggi, vol. III, Venezia "[...] e di cacap, che è un frutto simile alla mandorla, il quale ridotto in polvere l'usano in luogo di vino; e in quella provincia è di tanta stima, che con quello in vece di danari nelle piazze e ne' mercati e in ogni luogo comprano tutte le cose necessarie", Manzelli 1994: 342-343); caccao (1594-1606, F. Carletti, Ragionamenti del mio viaggio intorno al mondo, Variano 2016: 142; Crusca III-IVTB;  av. 1730, A. Vallisneri, GDLI; Zingarelli 2024, marcato come pop.); cacai (pl.) (1595, G. Botero, Le relationi universali [ed. Baldini, Ferrara], Rossebastiano 2014: 90); cacaù (1602, I. Ferro, Trattato de meravigliosi secreti, Porcelli 1989: 433); cacau (1602, I. Ferro, Trattato de meravigliosi secreti, Porcelli 1989: 433); cacaos (pl.) (1615, G.M. Pio, Della nobile et generosa progenie de P.S. Domenico in Italia, Variano 2016: 143; 1697, nei registri contabili sabaudi, Rossebastiano 2014: 91); cachaos (pl.) (1697, nei registri contabili sabaudi, Rossebastiano 2014: 90); caccaos (pl.) (1794, Gazzetta Universale, Variano 2016: 142; TB); per le attestazioni dialettali si rimanda a Variano 2016: 89.

0.7 Dall'azteco cacahuatl, propr. ‘grano di cacao’, attrav. lo sp. cacao (1535) (DELIN).

0.8 La parola cacao arriva in Spagna nel secondo decennio del Cinquecento attraverso le lettere (cartas de relación) che il condottiero Hernán Cortés invia a Carlo V dal Messico, in cui si trova dal 1519. La forma utilizzata da Cortès per indicare il nuovo prodotto è cacap, con bilabiale sorda finale, sulla cui genesi sono state formulate diverse teorie; tra le più recenti quella di Manzelli, che la attribuisce alla pronuncia dell’interprete indigena di Cortés. Attraverso le traduzioni delle lettere di Cortés  le forme cacap e cacao giungeranno in Italia (cfr. Manzelli 1994: 338-372, a cui si rinvia per un più dettagliato quadro sulla trafila di ingresso e l'etimologia della parola); ma passerà ancora qualche decennio prima che cacao (e il pl. cacai) compaia in un testo scritto direttamente in italiano, ossia Delle Relationi universali (1595) di Giovanni Botero (Rossebastiano 2014: 90). Qualche anno più tardi Botero fu chiamato a servizio da Carlo Emanuele I, ma la sua presenza alla corte torinese non sembra aver influito sulla diffusione della voce; il forestierismo è infatti documentato a corte per la prima volta quasi un secolo dopo, nei registri delle spese, dai quali si ricavano attestazioni in forma integrale dei plurali sigmatici cacaos e cachaos (ivi: 91-92).
Nel corpus AtLiTeG la voce è documentata dalla metà del XVIII secolo, a partire dal ricettario del dolciere siciliano Michele Marceca. Le numerose varianti rintracciate dentro e fuori il nostro corpus restituiscono incertezze formali durate anche per lungo tempo, che si evidenziano, ad esempio, nell’oscillazione delle grafie con velare semplice e geminata cacao/caccao (quest'ultima variante italiana registrata già dal 1691 dal Dizionario degli Accademici della Crusca e presente in moltissimi testi fino alla fine dell'Ottocento [cfr. Variano 2016: 88-89]) o nei plurali (cacai in Botero, rimasto però isolato, e i pl. sigmatici con -s di origine spagnola), abbandonati nella lingua moderna in favore del sostantivo invariabile (cfr. Rossebastiano 2014: 91-92).
Nell’analizzare gli amerindianismi nei dialetti, Variano 2016: 88-89 rileva che le parole della sfera quotidiana non sempre subiscono cambiamenti: è il caso di cacao, inalterato in Toscana e in molte zone dell’area gallo-italica e veneta, nelle quali si registrano, appunto, cacao e caccao. Lo studioso evidenzia, invece, interessanti cambiamenti in area mediana e in area meridionale intermedia ed estrema, dove segnala forme con fricativa antiiatica. Documenta forme epentetiche con v estirpatrice di iato (cfr. ad es. nap. cacàvo) e,  al sud, esiti della variante ottocentesca cacaos, caccaos derivati dal pl. spagnolo (cfr. ad es. sic. e calabr. cacàusu).

0.9 Categorie

0.11 Crusca III-V; DEI; DELIN; DM 1: 106; GDLI; GRADIT; Nocentini; TBSC; Zingarelli 2024; Manzelli 1994: 338-372; Porcelli 1989: 433-434; Rossebastiano 2014: 90-92; Variano 2016: 88-89; 142-143.


Autore della scheda: Francesca Porcu

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/373