0.1
0.2
0.3
0.4 rosoli (Libro di secreti per fare cose dolci, 1748; Sicilia)
0.5
0.6 rosolio (1750, C. Goldoni, Il cavaliere di buon gusto, GDLI; CA 1; CA 2, TB; DM 1: 12, 18, 46, 89 e passim ss.vv. alchermes; anisette; bénédictin; SC; GRADIT; Zingarelli 2024);
rosoli (1663, A. Oudin, VEI; 1670, F. Redi, Dardi 1992: 228; 1670, F. Redi, Lettera al signor Giulio Giannerini [in Opere, 9 voll., 1809-1811], GDLI; GRADIT); rosolis (1677, L. Magalotti, Dardi 1992: 228); rosolì (av. 1712, L. Magalotti, Dardi 1992: 228 [e non ca. 1685, F. Redi, come indicato da DELIN]; av. 1722, G. Gigli, Lezioni di lingua toscana con l'aggiunta di tre discorsi accademici e di varie poesie sagre e profane, GDLI; av. 1736, F. Arisi, VEI); rosolino (1721, A. Vallisneri, Istoria della generazione dell'uomo, e degli animali, se sia da' vermicelli spermatici, o dalle uova, DARDI 1992: 229; av. 1730, A. Vallisneri, Opere fisico-mediche, GDLI; TB come rosoliino 'dim. di rosolio. Rosolio leggero e poco spiritoso'); rosolio maraschino (1754, G. Gozzi, in una lettera datata 2 ottobre 1754, [in Opere, 28 voll., Bologna, 1832-1836], GDLI: IX, 763 s.v. maraschino; TB); rosoglio (1762, C. Goldoni, La buona figliuola maritata; 1819-1820, G. Maironi da Ponte, Dizionario odeporico, GDLI); friul. rosòli; rosolìn; sic. rosolì; rosulì; piem. rosöli (cfr. Zolli 1971: 112 per i relativi repertori); vogher. ruʃòli; crem. ruʃòli; pav. ruʃoli; bol. rusoli; ramagn. ruʃöli; laz. roʃòrio; abr. rəʃòrie ru- (Dardi 1992: 229 e n. 389).
0.7 Etimologia discussa; vedi commento.
0.8 Nel corpus AtLiTeG rosolio e le sue varianti sono attestati dalla metà del XVIII secolo, a partire dal Libro di secreti per fare cose dolci (1748).
L'origine del vocabolo è discussa. Per DEI, che attesta la voce a partire dal XIV sec., sarebbe o composto del lat. alchim. di rosa ed oleum, perché il liquore era caratterizzato da un infuso di petali di rose, o derivato dal nome di pianta ‘rosolida’. Il vocabolo sarebbe poi passato in fr. come ros(s)olis (av. 1645), per tornare nelle varianti rosolì e rosolino, anch’esse lemmatizzate dal repertorio (cfr. anche Alessio 1939: 43-44). L’ipotesi dell’origine italiana è contestata da DELIN, che propone, viceversa, la derivazione dal fr. rossolis; per l’origine dal fr. rossolis, a sua volta dal lat. scient. rōs sōlis 'rosolida' (propr. 'rugiada di sole'), documentata per la prima volta in un testo inglese del 1578 (OED), propendono anche Dardi 1992: 228 e Schweickard 2011: 593.
Per Prati 1940: 146 il nome del liquore si deve a qualche liquorista francese o torinese del XVII secolo che avrebbe chiamato la bevanda "ros solis [...] prendendo facilmente il nome da quello latino medievale della pianta, che nel suo significato letterale era assai acconcio al nuovo liquore e che il fr. rossolis rispecchia in pieno". Il nome, ancora secondo lo studioso, in Italia sarebbe diventato rosòlì per accostamento a ròsa e poi rosolino in Toscana, forse per attrazione di maraschino o altro.
La variante moderna rosolio, maggioritaria nel nostro corpus, inizia a imporsi sulle concorrenti nel Settecento (Dardi 1992: 229) per passare poi anche in fr. (rosolio, rosoglio, dal 1805) (Schweickard 2011: 593). La terminazione in -ino di rosolino per DEI e VEI non è un diminutivo, ma rende il fr. -i del tipo bengioino; cremisino, ec.; per la forma rosolì si precisa che la data di prima attestazione è av. 1712 (cfr. Dardi 1992: 228 e Schweickard 2011: 593), e non av. 1685 (così in DELIN s.v. rosolio).
Tra i vari tipi di rosoli menzionati nel corpus, la loc. rosolio maraschino rimanda al liquore di ciliegie marasche, rimasto in seguito semplicemente maraschino; il rosolio verdolino deve invece il suo nome al colore verde chiaro conferitogli dalle erbe officinali con cui è preparato, come si evince dalle ricette riscontrate in Google libri (cfr. ad esempio la ricetta rosolio di verdolino proposta da La cucina casereccia, pubblicata a Napoli nel 1817) e dal repertorio di L. Molossi 1839-1841 che s.v. verdolino scrive: "Verdolino, in forma di sm. è anche una specie di rosolio, così detto dal suo colore (us. tosc.)".
Si segnala infine che la voce rosolio è largamente presente anche nei dialetti, in merito ai quali cfr. la doc. in 0.6.
0.9 Categorie
0.11 CA 1; CA 2; DEI; DELIN; DM 1; GDLI; GRADIT; Molossi 1839-1841; Nocentini; OED; SC; TB; VEI; Zingarelli 2024; Alessio 1939: 43-44; Dardi 1992: 72; 76; 228-229; La cucina casereccia 1871: 71; Prati 1939: 145-146; Schweickard 2011: 593; Zolli 1971: 111-112.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/153