0.1
0.2
0.3
0.4 rumbo (L'Apicio Moderno, 1808; Roma)
0.5
0.6 rum (1708, L. Magalotti, Il sidro [in 1823, Raccolta di poemetti didascalici originali o tradotti, vol. 12], Schweickard 2011: 595; L. Magalotti, GDLI; TB; CA 1; CA 2; DM 1; GRADIT; SC; Zingarelli 2024); rhum (1731, Storia degli anni, Schweickard 2011: 595; DM 1: 218 s.v. grog; GDLI senza esempi; GRADIT; SC; Zingarelli 2024);
rumbo (1790, F. Leonardi, L'Apicio moderno); rumme (1843, F. Marmocchi, Raccolta di viaggi dalla scoperta del nuovo continente fino a' di nostri, vol. 12: Viaggio nell'America spagnuola in tempo delle guerre dell'indipendenza di Gabriele Lafond, Schweickard 2011: 595; 1846, G. Carena, Saggio di un Vocabolario metodico della lingua italiana, parte I: Vocabolario domestico, GDLI, marcato come tosc.; CA 1; CA 2; TB, marcato pop.; DM 1: "[...] scrive il Littré, rum., toscanamente rumme"; GRADIT; Zingarelli 2024); rume (1891, P. Petrocchi, Nòvo dizionario universale della lingua italiana, GDLI, marcato come tosc.); gen. rum; piem. roum; rum; rum e ron; it.reg.lomb. rumme; anaun. e trent. rum; rover. rum; venez. aròn (“voce della bassa gente”); rum, run; istr. (Rovigno) arón; parm. rùm; guastall. reumm; faent. rumb;
0.7 Dall'ingl. rum (DELIN), di etimologia discussa; vedi commento.
0.8 Documentata per la prima volta in italiano in una traduzione in Lorenzo Magalotti del 1708, la voce arriva in italiano dall’inglese rum (dal 1654, OED), ritenuto con qualche riserva abbreviazione di rumbuillon ‘gran tumulto’ (oppure rumbustion), sorto forse, come riporta DELIN citando il DEI, “nel linguaggio dei piantatori di zucchero, perché provocava gazzarre fra gli ubbriachi”. La trafila etimologica di rum è tuttavia ancora discussa. Riprendendo l’ipotesi originaria formulata da Skeat, poi abbandonata in favore dell’etimologia proposta da M. Darnell Davis (cfr. Loewe 1933: 76-77) attualmente riportata dai repertori, Ruthström ha recentemente rivalutato una possibile origine dal malese (tapai) bĕram ‘liquore aromatizzato’, di cui rum potrebbe essere una forma corrotta e aferetica per assimilazione a rumbuillon, in considerazione dei disastrosi effetti prodotti dall'eccessivo consumo del liquore: “-ram changed to rum as assimilated form in suitable association with rumbullion 'tumult, uproar', considering the desastrous effects of heavy consumption of this liquor […]. The dropping of the initial b- together with the short vowel -e- could then also possibly be accounted for as an effect of the assimilation to rumbullion [...]. This would make rumbullion in the sense 'liquor' secondary to rum (cfr. Ruthström 2001: 272-274; la cit. è tratta da p. 273).
Nel corpus AtLiTeG la voce è attestata a partire dall’Apicio Moderno di Francesco Leonardi nell’hapax rumbo (già presente nella prima ed. del 1790 dell'opera). Le numerose occorrenze, la cui grafia oscilla tra rum e rhum, rimandano a impieghi versatili del distillato, che trova spazio come ingrediente in varie preparazioni dolci e salate.
La lessicografia italiana riporta diverse forme del vocabolo; specifica che un tramite fr. è appoggiato alla grafia rhum (Klajn, DELIN) e registra e marca come toscanismi o voci popolari le varianti con vocale e sillaba paragogica rume e rumme (cfr. TB; DM 1; GDLI). Le attestazioni dialettali sono documentate da Zamboni 1986 (cfr. la doc. in 0.6), che segnala anche un probabile contatto diretto e non attraverso l’it. per il siciliano rummu, data la passata esistenza in Sicilia di grosse piantagioni di canna da zucchero.
0.9 Categorie
0.11 CA 1; CA 2; DEI; DELIN; DM 1: 218; GDLI; GRADIT; Nocentini; OED; SC; TB; Zingarelli 2024; Leonardi 1790: IV, 194; Loewe 1933: 76-77, Ruthström 2001: 272-274; Schweickard 2011: 595; Zamboni 1986: 101-102.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/155