0.1
0.2
0.3
0.4 pudino, pudini (F. Leonardi, Apicio moderno, 1807-1808; Roma).
0.5
0.6 pudino (1728, W. Darrell, Il gentiluomo istruito, Iacolare 2024; 1764, F. Algarotti, Lettere, GDLI; 1791, A. Cocchi, Consulti medici, GDLI, LEI; 1813, O. Targioni Tozzetti, Istituzioni botaniche, GDLI; 1832, F. Valentini, Raccolta, Iacolare 2024).
podino (1802, O. Targioni Tozzetti, LEI da Zamboni 1986).
0.7 Prestito moderno dall'ingl. pudding (dal 1287 'budello', dal 1543 'sformato': OED, s.v. pudding), con incrocio con il tipo budino (LEI 6,1598 e III.2.a).
0.8 La voce, attestata nel nostro corpus unicamente nei testi dei due autori romani Leonardi e Agnoletti, non è documentata dai dizionari dell'uso. Per il TB, il tipo valeva 'polpettone di farina, pane, carne o altra sostanza, avvolto in una tela e cotto al forno in questa', ma la nostra documentazione mostra come con questo si designassero anche preparazioni cotte al forno all'interno di uno stampo (cottura che il TB invece riservava al tipo budino: «sorta di cibo fatto di semolino, per lo più, intriso con uova, zucchero, e cotto in forma»). Particolarmente indicative in tal senso sono le due ricette presenti nell'Apicio moderno (e già dalla princeps del 1790, ancora non presente nel nostro corpus) che distinguevano la vivanda cotta allesso da quella cotta arrosto. La locuzione plen pudino è una interessante variazione di quella plum pudding (cfr. v. pudding). La voce si lemmatizza a parte pur avendo come etimo l'ingl. pudding giacché sono documentate forme adattate del prestito non influenzate dal tipo budino (cfr. ancora v. pudding).
0.9 Categorie
0.10.1 budino_1 (s.m.) , budino_2 (s.m.) , pudding (s.m.) ,
Autore della scheda: Salvatore Iacolare
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/348