0.1
0.2
0.3
0.4 buden, budin (Corrado, Cuoco galante, 1820; Napoli).
0.5
0.6 ['dolce']
budino ( 1819, V. Agnoletti, Nuovissima cucina economica, De Blasi 1991; 1824, F. Pananti, Il poeta di teatro, GDLI; 1870, G.B. Giorgini-E. Broglio, Novo vocabolario, LEI).
bodino (1765-66, A. Verri, Caffè, DELIN; 1802, O. Targioni Tozzetti, Lezioni di agricoltura, TB; 1875, M. Lessona-C. A-Valle, Vocabolario universale, LEI; 1920, A. Panzini, Io cerco moglie, GDLI; 1921, G. Lazzari Turco, Il piccolo focolare , Iacolare 2024; 1936, E. Zamara, La cucina della resistenza, Iacolare 2024).
['salato']
budino (1887, P. Petrocchi, Novo dizionario universale, LEI).
bodin (1745, C. Goldoni, Il servitore di due padroni, Zolli 1971; 1768-1771, venez., F. Zorzi Muazzo, Raccolta, Zolli 1971; 1844, venez., P. Contarini, Dizionario, LEI; 1882, mantov., F. Arrivabene, Vocabulario, LEI); bodino all'inglese (1745, C. Goldoni, Il servitore di due padroni, Iacolare 2024; 1754, bodino inglese, C. Goldoni, Il filosofo inglese, LEI; 1815, piem. boudin a l’Ingleisa, L. Capello, Dictionnaire, LEI; bodin ingleis, V. Di Sant’Albino, Gran dizionario, LEI); bodino (1758, C. Goldoni, L'apatista, GDLI; 1880-1887, C. Dossi, Opere, GDLI; 1936, E. Zamara, La cucina della resistenza, Iacolare 2024).
0.7 Prestito moderno dal fr. boudin 'sanguinaccio' (attestato tra 1268-1271: TLFi, s.v. boudin; cfr. LEI 6,1598), sul quale si innesta la semantica dell'ingl. pudding (dal 1287 'budello', dal 1543 'sformato dolce o salato': OED, s.v. pudding).
0.8 Sul piano delle forme attestate dalla documentazione, cfr. quanto detto s.v. budino_1. Dal punto di vista della cronologia del tipo nell'accezione 'pietanza dolce o salata cotta in uno stampo o in un telo di stoffa', si può risalire sino a Corrado 1773, prima edizione del Cuoco galante non presente nel nostro corpus (il testo documenta anche per primo la cottura in stoffa in alternativa a quella in stampo al forno: cfr. Iacolare 2024). I testi presenti nella nostra banca dati mostrano come il tipo sia molto produttivo nella formazione di sintagmi; se ne distinguono principalmente di due tipi: quello budino di + X, nel quale X rappresenta la pietanza principale della preparazione, e quello budino alla + X, talvolta caratterizzato da motivazione analoga ma non sempre trasparente (sulla produttività e sulla variabilità del sintagma alla + nella lingua del cibo si vedano d'altronde Fusco 1995 e Thomassen 1998); al di fuori di questa casistica, il più raro tipo N+Agg trova rappresentazione ad es. in budino verde 'sformato vegetariano' (non a caso in Corrado, che sul cibo vegetariano scrisse anche un intero trattato, dal significativo titolo Del cibo pitagorico), quello N+N, oltre che in budino biancomangiare (cfr. la voce biancomangiare), anche ad es. in budino Vesuvio, il cui nome dipende dal pittoresco (e fiammeggiante) servizio. Si segnala inoltre la presenza in Luraschi 1853: 366 della ricetta bodeno natalizzo all'inglese, denominazione che individua nel caso in questione la preparazione nota come plum pudding, ancora oggi servita come dolce natalizio nei paesi anglosassoni (cfr. pudding). Sulla possibilità che la prima attestazione del tipo in Goldoni (cfr. campo 0.6) designi un dolce e non una pietanza salata, cfr. Iacolare 2024.
0.9 Categorie
0.10.1 budino_1 (s.m.) , pudding (s.m.) , pudino (s.m.) ,
0.11 LEI. DEI 626. DELIN 257. Nocentini. TB s.v. bodino. GDLI s.v. budino. DM 1. SC. GRADIT. Zingarelli 2023. FEW 1,420. OED s.v. pudding. De Blasi 1991. Fusco 1995. Iacolare 2024. Zolli 1971.
Autore della scheda: Salvatore Iacolare
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/343