0.1
0.2
0.3
0.4 pan di Spagna (Lo scalco prattico 1627; Roma)
0.5
0.6 pan di Spagna (av. 1765, S. Manetti, Delle specie diverse di frumento e di pane e della panizzazione [ed. Firenze, 1765]: "Ciò che si dice pan di Spagna è una composizione di fior di farina, torlo d’uovo e zucchero", GDLI; TB, 'è lo stesso che la Pasta reale, con questa sola differenza ch'egli è formato a Pani grandi e alti, o lunghi, per dispensarsi tagliato a fette'; SC, 'Impasto a base di farina, zucchero e uova, fatto lievitare e cotto al forno; è usato spesso come base per dolci più complessi'; GRADIT; Zingarelli 2023).
0.7 Locuzione composta da pane, di e Spagna (DELIN).
0.8 La locuzione pan di Spagna è attestata con le sue varianti nel corpus AtLiTeG dal 1627 in poi. Secondo il DEI, questa ‘pasta dolce intrisa di farina e tuorli e chiare d’uova montati che si cuoce in piccoli forni’ sarebbe una voce diffusa dalla Sicilia, dove appare documentata, prima che nel lessico di inizio Settecento di Onofrio Malatesta, in un dizionario manoscritto siciliano-italiano posteriore al 1625 e conservato presso la biblioteca comunale di Palermo. DELIN aggiunge che pan di Spagna è attestato anche in un testo del 1685, Memorie de’ viaggi per l’Europa christiana, pubblicate a Napoli di Giovan Battista Pacichelli, e che la locuzione si ritrova sia nel dialetto veneziano, in particolare all’interno di una lista di spese del 1722, sia in quello siciliano a cavallo tra XVII e XVIII sec. Nei testi degli anni centrali del Seicento si incontrano preparazioni che sembrano distanti dalle torte soffici a base di farina, tuorli, albumi montati e zucchero, tipiche dalla metà del Settecento in poi. Nei contesti più antichi il pan di Spagna viene usato a fette o ridotto in farina: è il caso delle «Zuppe d’ova sperdute nel latte, fatte con fette di pan di Spagna», dei pulcini «infarinati in farina di pane di Spagna» (Lo scalco pratico, 1627) o dei «dadi di pan di Spagna benissimo secchi nel piatto, nel quale servirai la minestra con zucchero sopra» (L’Apicio, 1647). Probabilmente, dunque, la locuzione indica una pasta soda a base di mandorle simile alla pasta reale (cfr. TB). Si inizia a far riferimento al pan di Spagna come lo intendiamo oggi dalla metà del XVIII sec., quando il dolce sarebbe stato inventato secondo la leggenda popolare da un cuoco genovese, Giovan Battista Cabona, detto Giobatta: quest'ultimo, giunto alla corte spagnola insieme all’ambasciatore Domenico Pallavicini, in occasione di un banchetto, avrebbe inventato un dolce leggero e soffice, chiamato in suo onore pâte génoise, 'pasta genovese'. La maggior fortuna della variante pan di Spagna sarebbe dovuta alla scelta di rendere onore alla corte spagnola, per la quale il dolce destinato a tanta fortuna era stato ideato (cfr. Guarnera 2019).
0.9 Categorie
0.10.1 marzapane (s.m.) , pane (s.m.) ,
0.11 DEI, DELIN, EVLI, GDLI, GRADIT, TB, SC, Zingarelli 2023. Guarnera 2019.
Autore della scheda: Valentina Iosco
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/211