0.1
0.2
0.3
0.4 lievito (Modo di cucinare et fare buone vivande, sec. XIV primo quarto; Firenze); lievito di birra (1766, Cuoco piemontese, Torino)
0.5
0.6 lievito (1268, Andrea da Grosseto (ed. Selmi), TLIO; prima metà del XIII sec., Pietro Ispano volgar., Volgarizzamento del trattato di Pietro Ispano sulla cura degli occhi, GDLI; Crusca I-V; TB; CA 1: 439 s.v. pan lievito; CA 2: 450 s.v. pan lievito; DM 1; GRADIT; SC; Zingarelli 2024); lievito di birra (1721, N. Lemery, Dizionario, overo trattamento universale delle droghe semplici [...] [trad. italiana, ed. G. Gabriel Hertz, Venezia]; 1806, Stampa milanese, DELIN; TB: ‘quella porzione insolubile, che si separa dal mosto di cui si fa la birra, e che ha virtù di eccitare vivamente la fermentazione alcoolica’; GDLI, senza esempi; GRADIT; SC; Zingarelli 2024).
0.7 Lat. parl. *lĕvitu(m), un chiaro der. da lĕvis ‘lieve, leggero’, come forma parallela del part. pass. di levātu(m) (DELIN).
0.8 La voce lievito è documentata nel corpus AtLiTeG senza interruzioni a partire dal primo quarto del XIV secolo. La locuzione lievito di birra compare invece solo dal 1766 nel Cuoco piemontese perfezionato a Parigi, anticipando di quarant’anni le attestazioni riportate nei repertori (vedi la doc. in 0.6). La locuzione può essere retrodatata ancora di qualche decennio con la traduzione italiana del Dizionario, overo trattamento universale delle droghe semplici di Nicholas Lemery, stampata a Venezia nel 1721 dall'editore Hertz.
Da lievito è derivato il verbo lievitare da cui il part. pass. lievitato e la sua forma contratta lievito (cfr. GDLI), attestati nel nostro corpus in funzione aggettivale.
0.9 Categorie
0.10.1 lievito (agg.) ,
0.11 CA 1; CA 2; Crusca I-V; DEI; DELIN; DM 1; GRADIT; Nocentini; SC; TB; TLIO; Zingarelli 2024; Lemery 1721.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
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