0.1
0.2
0.3
0.4 suffritto (Libro de arte coquinaria [ms. Washington], sec. XV ultimo quarto, Lazio).
0.5
0.6 *soffritto (av. 1421, P. Sercambi, GDLI; av. 1484, L. Pulci, Sonetti, GDLI; 1638, T. Garzoni, La piazza universale, TB; Crusca III 'fricassea'; Crusca IV; CA 1 'roba battuta e soffritta'; CA 2 'roba battuta e soffritta'; av. 1909, A. Oriani, GDLI; 1942, F. Jovine, Signora Ava 'zuppa di interiora di maiale cucinate con salsa concentrata di pomodoro e pane arrostito', GDLI; SC 'battuto di cipolle, sedano, prezzemolo'; GRADIT 'battuto di cipolla, carota e sedano'); suffritto (inizi XVI secolo, Manoscritto lucano, Süthold 1994).
0.7 part. pass. del verbo soffriggere 'friggere lentamente, a fuoco moderato' (Nocentini).
0.8 La parola corrisponde al part. pass. del verbo soffriggere 'friggere lentamente, a fuoco lento', a sua volta da friggere (lat. frīgĕre 'abbrustolire, friggere') prefissato in so- (dal lat. sub-, con funzione attenuativa; cfr. Rohlfs 1028).
Nel valore generico di ‘vivanda soffritta’, il sostantivo è attestato già nel 1424 (cfr. supra) e ricorre, entro il 1484, nei Sonetti del Pulci (GDLI, s.v. soffritto). Le ricette descritte nelle raccolte di Maestro Martino costituiscono le più antiche testimonianze della preparazione, di cui si trova traccia anche nel ricettario noto come Manoscritto lucano edito in Süthold 1994. L’anonimo estensore della raccolta propone al lettore due ricette intitolate Per fare suffritto agro e Per fare suffritto dolce, in cui emerge in modo evidente la distinzione tra le due preparazioni, solo appena accennata nei ricettari di Martino (Süthold 1994: 20). Il curatore dell’edizione del Manoscritto ricorda, a ragione, la somiglianza che intercorre tra queste pietanze e quelle definite fricasee, descritte ad esempio nei Banchetti di Messi Sbugo (cfr. Catricalà 1982: 193) o nell’Opera dello Scappi (1570: 21v). La salsa a base di uova e limoni che caratterizza le prime formulazioni della ricetta del soffritto rappresenta, in effetti, un ingrediente tipico della fricassea (già nelle fricassee di Zinna di Vaccina in Scappi, l.c.; cfr. anche GRADIT, s.v. fricassea). L’associazione tra le due pietanze figura anche nella terza edizione dal Vocabolario degli Accademici della Crusca, che glossa il sostantivo soffritto proprio con ‘fricassea’.
Il significato di ‘pietanza a base di carne soffritta’ non è documentato dai vocabolari italiani dell’uso, ma sopravvive in alcuni dialetti meridionali, dove varianti di soffritto sono impiegate per definire preparazioni a base di interiora, accompagnate da sugo di pomodoro o altri ingredienti (in particolare patate e peperoni; cfr. DAM s.v. suffréttə e NDDC s.v. suffrittu; per la documentazione campana cfr. Buccheri 2023). Questo specifico valore semantico non sembra essere attestato nei ricettari d’area meridionale, ma se ne segnala la presenza all’interno della seconda edizione (1839) della Cucina teorico-pratica di I. Cavalcanti, in cui si trovano le istruzioni per l’approntamento di una zuppa di zoffritto a base di polmone, cuore e rognone di maiale irrorata di conserva di pomodoro (Cavalcanti 1839: 363). Ricette simili si rintracciano, con altra denominazione, nello Scalco alla moderna di A. Latini, dove è documentata una preparazione detta saporiglia, a base di polmone di vitella, fegatini, telline, e ossibuchi accompagnati da rossi d’uovo (come nelle antiche ricette di Martino), e nella prima edizione (1773) del Cuoco Galante di V. Corrado, in cui, per la minuta del pranzo del mese di gennaio, si propone una saporiglia di porco alla Napoletana.
Secondo il DELIN, nel significato di ‘battuto di cipolla, erbe e altri ingredienti’, la parola sarebbe da retrodatare al 1831, rintracciandosi, nella forma zuffritto, in un sonetto di G. G. Belli: «De rimanente de sti su' braghieri ['ciance, lamentele'] / Me ne faccio un zuffritto a la frittata» (Vaccaro 1969, s.v. suffritto). Va rilevato, comunque, che l'espressione farsene un soffritto vale, in romanesco, 'non badare a qc., disinteressarsene', né sembra emergere limpidamente, dal citato contesto, il valore semantico di 'battuto'.
0.9 Categorie
0.10.1 fricassea (s.f.) ,
0.11 DEI; DELIN 1550; Nocentini (s.v. frìggere); Crusca III-IV; TB; GDLI; CA 1; CA 2; SC; GRADIT; Buccheri 2023; Catricalà 1982; Cavalcanti 1839; Corrado 1773; DAM; De Blasi 1997; Latini 1634; NDDC; Scappi 1570; Süthold 1994.
Autore della scheda: Lucia Buccheri
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/303