0.1
0.2
0.3
0.4 crostini (Lo scalco prattico, 1627; Roma)
0.5
0.6 *crostino (1544, E. Bentivoglio, I fantasmi; 1593, V. Cervio, Il trinciante, DELIN; 1712-1733, A. M. Salvini, Discorsi accademici: "Orliccio, a Roma crostino", TB; 1791, Consulti medici, TB; Crusca IV-V; CA 1 s.v. crostini; CA 2 s.v. crostini; GDLI; DISC; solo nel sign. 1; GRADIT).
0.7 Da crosta (DELIN).
0.8 La voce, di diffusione panitaliana, è un chiaro derivato di crosta (< lat. crŭsta) con aggiunta del suffisso diminutivo -ino e conseguente cambio di genere (cfr. tasca > taschino, coda > codino). Pur attestata nel corpus, la variante femminile crostina (documentata solo al pl.) non ha subito, come il maschile, un processo di lessicalizzazione. La denominazione dipende probabilmente dalla consistenza, simile a quella di una crosta, assunta dalla preparazione dopo la cottura per frittura o arrostitura.
Rispetto alla datazione proposta da De Blasi 1991: 105 (1593), la parola può essere retrodatata al 1544, anno in cui appare nella commedia I fantasmi di Ercole Bentivoglio (Bentivoglio 1544: 8v).
Il significato 4 proposto in questa scheda è rilevato anche da Rigutini-Fanfani 1875, mentre la consultazione dei testi del corpus AtLiTeG restituisce un quinto significato proprio della voce, finora non evidenziato dalla lessicografia, ovvero quello di 'preparazione composta da una o due fette di pane condito, indorato e cotto' documentato in alcuni ricettari ottocenteschi.
0.9 Categorie
0.11 DEI 1179; DELIN 419; Nocentini (s.v. cròsta); Crusca IV-V; TB; GDLI; CA 1; CA 2; DISC; GRADIT; Bentivoglio 1544; De Blasi 1991, Rigutini-Fanfani 1875: 472.
Autore della scheda: Lucia Buccheri
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/266