0.1
0.2
0.3
0.4 brodetto (Modo di cucinare et fare buone vivande, Sec. XIV primo quarto; Toscana/Firenze)
0.5
0.6 brodetto (sec. XIII, Volgarizzamento delle Pistole di Seneca [ed. Firenze, 1717]: 'Se tutte le vivande, che sogliono essere distinte ciascuna per sé di molte maniere di pesci e di carne, fussero tutte mescolate insieme e attutiate in un brodetto', GDLI nel significato di 'qualunque vivanda liquida'; TLIO; Crusca I-III, nel significato primario di 'minestra d'uova dibattute con broda, o acqua'; Crusca IV modifica in: 'vivanda d'uova dibattute con brodo, o con acqua'; Crusca V aggiunge: 'aggiuntovi agro di limone'; tutte le impressioni recano anche il significato secondario di 'condimento liquido'; TB, nel significato primario di 'brodo ove siano scocciate delle uova e fattevele cuocere frullandole'; CA 1; CA 2; DM 1 nel significato di 'nome dialettale del litorale di Romagna, dato ad una specie di umido di pesci di varia ragione, come seppie, torpedini, triglie, ecc.'; GRADIT; Zingarelli 2023).
0.7 Da brodo 'cibo liquido, che si consuma puro o si utilizza nella preparazione delle minestre' (GDLI); cfr. lat.mediev.emil. brudetto (Rimini, 1256: Sella 1937: 52).
0.8 L'alterato lessicalizzato brodetto è attestato nel nostro corpus a partire dal primo quarto del Trecento, dove pare configurarsi come corrispettivo occidentale degli stufati brodosi d'origine araba. Tale significato non esaurisce l'ampio ventaglio semantico della parola, contraddistinta da una labilità di contorni che sconfina in un campo a metà strada fra brodi propriamente detti e soffritti, minestre e zuppe, salse e sapori, come quello per la tinca lessata descritto nel Ricettario Riccardiano (vd. supra; cfr. Frosini 1993: 165; Carnevale Schianca 2011: 83). Le varie tipologie prendono spesso il nome dall'ingrediente principale della pietanza (brodetto da polli) o dal suo colore (brodetto camellino); in altri casi si tratta invece di denominazioni particolarmente accattivanti che sfruttano meccanismi metaforici o iperbolici (è il caso del brodetto bono e bello, per cui cfr. Lubello 2019: 84). L'attestazione lat.mediev. riportata da Sella (in contesto religioso: "duobus panibus et 40 ovis pro brudetto": vd. supra e infra la definiz. del Panzini) documenta già nel Duecento un significato affine al primo qui distinto, lemmatizzato a partire dalla prima Crusca. A un sapore per carni (sign. 2) rinviano invece le occorrenze cinquecentesche reperite nella lessicografia dialettale meridionale, dove brodetto (e varianti) compare spesso in coppia con grattinata (cfr. Scoppa 1512: 25v: "Iusculum [...] la grattinata & lo brodetto"; Scoppa 1526: 89, 117, 137: "Frustulenta aqua [...] lo brodecto / la gractinata Plaut"; "Iusculum i [...] la grattinata / lo brodecto / lo iuscello Apitius Cato"; vd. gratonea). Più specifica l'accezione che si registra per la prima volta nell'Opera di Scappi (sign. 3), da confrontare con quella che è oggi ritenuta una specialità ligure, il bruétu ‘zabaione, rosso d'uovo sbattuto con aggiunta di liquore’: secondo Fiorenzo Toso, non è chiaro se si tratti di semplice diminutivo o, piuttosto, di composto da brodo e ovéttu 'ovetto' (LEI-Germ). Infine, per il quarto valore proposto, il DELIN reca la definizione di 'intingolo di pesce alla marinara, spec. delle coste adriatiche' allegando un esempio tratto dall'Artusi, che predilige la forma cacciucco, dell'area tirrenica, a brodetto, dell'area adriatica, contro la nomenclatura francesizzante (cfr. Frosini 2015). "Sorprendente" è il ritardo dei dizionari nel registrare l'esistenza della vivanda (Monaldi 2015: 50): l'accezione è accolta soltanto a partire dal DM 1; ulteriori significati locali saranno aggiunti dal Panzini nell'ed. del 1908: 'minestra pasquale a Firenze', 'cibreo d’agnello a Roma'.
0.9 Categorie
0.10.1 brodo (s.m.) , gratonea (s.f.) ,
0.10.2
0.11 LEI-Germ; DEI; DELIN; Nocentini; TLIO; Crusca I-V; TB; GDLI; CA 1; CA 2; DM 1; GRADIT; Zingarelli 2023; Scoppa 1512: 25v; Id. 1526: 89, 117, 137; Alba i.c.s.; Carnevale Schianca 2011: 83; De Nicolò 2014: 11-32; Frosini 1993: 165; 2015; Lubello 2019: 84; Monaldi 2015: 50; Panzini 1908; Pregnolato 2019: 285; Sella 1937: 52.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/378