0.1
0.2
0.3
0.4 pumata (Cuoco napoletano, 1500, Napoli)
0.5
0.6 pomata 'preparazione farmaceutica' (Bembo, GDLI), TB, Crusca II-IV, DEI, (XV sec., Canti carnasc.), Nocentini
0.7 da pomo + suff. ata; dal fr. pommade e da qui sp. pomada (Nocentini)
0.8 La pomata è un dolce a base di passato di mele. Come ricorda Schianca, s.v. pomata, è tuttavia possibile individuare due distinte ricette, le quali si differenziano per la cottura delle mele. In una prima versione, le mele vengono fatte cuocere direttamente in pentola, mentre in un’altra versione le mele vengono prima passate e poi cotte in pentola. In entrambi i casi, alle mele sono aggiunti ulteriori ingredienti: uova che fungono da addensante, zucchero, cannella, latte di mandorle. Nella pumata bureglia, le mele sono cotte nel miele con latte di mandorle, cannella, zenzero e pepe.
La parola non sembra avere continuatori moderni ed è attestata soltanto sporadicamente nel nostro corpus comparendo esclusivamente nella forma pumata in Cuoco napoletano del 1500 (Napoli) e in Apparecchi diversi, ricettario meridionale del 1524.
Nei dizionari storici e etimologici si attestano soltanto le forme di pomata come preparazione farmaceutica, benché in GDLI, s.v. si dica che 'può equivalere al termine unguento, nel quale la base è grassa, oppure essere usata in senso ristretto per indicare un preparato con base vegetale come, in origine, la polpa cotta di mele appiole'
L’it. merid. boreglia, nella loc. pomata boreglia, costituisce un catalanismo, cfr. cat. burell (1387, DELCat, Lubello 1997).
0.9 Categorie
0.11 Nocentini, DELCat, Lubello 1997, Schianca 2011
Autore della scheda: Valentina Retaro
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/429