0.1
0.2
0.3
0.4 sardamone, 1366, Libro de la cocina, Toscana sud-orientale;
sartramone, 1499, Libro per cuoco, Venezia;
sarcamone, 1400, Anonimo mediano, 1400
0.5
0.6 sardamone (TLIO, nel sign. "pietanza a base di carne, sminuzzata, fritta e speziata", Libro de la cocina, Toscana, 1366)
sartramone (TLIO, Libro per cuoco, Venezia, 1499), con il sign. "intingolo a base di carne sminuzzata, arrostita e infine lessata e condita nel brodo ristretto con erbe aromatiche e spezie' (GDLI, s.v. sardanione)
0.7 Etimo incerto
0.8 Il sardamone si presenta come un minuto di carne di castrato, soffritto e ricoperto con brodo, al quale vengono aggiunte carote e spezie varie, che, insieme ad un lungo bollore, dovevano coprire il sapore forte "di pecorino" che la carne avrebbe potuto assumere (cfr. Schianca, s.v). Voce assente nei dizionari storici ad eccezione del GDLI, nel quale, come in TLIO, si riporta come prima attestazione quella del Libro de la cocina. L'etimologia proposta in GDLI da sarda ‘erba campestre’, attestata nel senese, non sembra del tutto convincente.
0.9 Categorie
0.11 GDLI, TLIO, Schianca 2011
Autore della scheda: Valentina Retaro
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/346