0.1
0.2
0.3
0.4 solcio (Libro de la cocina, Sec. XIV secondo terzo; Toscana sud-orientale)
0.5
0.6 solcio (1314, Francesco da Barberino, Documenti d'Amore [Roma, 1905-27]: "ove et solci e mortia", TLIO, nei significati di 'carne di maiale sminuzzata e tenuta sotto aceto' e di 'tipo di salamoia'; Crusca I-IV, nel significato di 'sorta di condimento, o conserva'; TB, marcato con crux; GDLI, marcato come "Ant.", nel significato di 'vivanda costituita da carni lessate e lasciate nel brodo con aggiunta di aceto e aromi' e di 'preparazione a base di aceto e spezie usata per la conservazione di olive, frutta, ecc.'; GRADIT, nel significato di 'vivanda costituita da carni lessate e lasciate nel brodo con aggiunta di aceto e aromi').
0.7 Dal franc. *sultja 'gelatina' (DEI).
0.8 La voce solcio è documentata nel corpus AtLiTeG dal secondo terzo del XIV sec. all'inizio del XV sec. nelle due più antiche filiere testuali di area italiana ("XII commensali" e federiciana, nei suoi testimoni volgari). La distribuzione geolinguistica, corrispondente nel TLIO alla Toscana, si allarga qui all'area mediana. Per il secondo significato del germanismo (vedi 0.5), Carnevale Schianca (2011: 617) pensa, più precisamente, a una marinata a base di aceto o altro.
0.9 Categorie
0.10.1 gelatina (s.f.) ,
0.11 DEI; TLIO; Crusca I-IV; TB; GDLI; GRADIT; Carnevale Schianca 2011: 617-618; Frosini 1993: 80-81.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/282