solcio s.m. Completa da revisionare

0.1

  1. carne (spec. di maiale) sminuzzata e tenuta sotto aceto
  2. sorta di gelatina

0.2

  1. solcio -
  2. solso -
  3. sorso -

0.3

0.4 solcio (Libro de la cocina, Sec. XIV secondo terzo; Toscana sud-orientale)

0.5

  1. carne (spec. di maiale) sminuzzata e tenuta sotto aceto
    1. Libro de la cocina (Sec. XIV secondo terzo , Toscana sud-orientale) = LXXXXV [158] Del solcio di piei d'ucelli e capo di porco. (133)
    2. Libro de la cocina (Sec. XIV secondo terzo , Toscana sud-orientale) = Del solcio dei piedi d'ucelli e di capo di porco. LXXXXVI [159] Fa' lessare i piedi e capi fortemente; giungivi aceto in bona quantità e foglie di salvia; e mangia. E puoi lo servare per XV giorni, a tempo di verno. Anche di questi medesmi fa' come ditto è di sopra; e quando la carne sirà quasi cotta, giungivi aceto nell'acqua abastança, sì che non sia troppo forte nè debile. [...] Similmente si pò fare gelatina di porcello, di polli, o altri ucelli, che tu vuoli. (187)
    3. Frammento d'un libro di cucina (Sec. XIV seconda metà, Toscana occidentale) = XXIII Se vuoli solcio di state. XXIIII Se vuoli torta di lacte vivo. XXV Se vuoli pollastri in istufa. (86rA)
    4. Frammento d'un libro di cucina (Sec. XIV seconda metà, Toscana occidentale) = XXIII Se vuoli solcio di state. Tolli la carne cotta et fredda, et mettivi cipolla maligia talliata in quartieri et polvere di comino et buono aceto et salina facta la mattina per la sera. (88rA)
    5. Anonimo Mediano (fine XIV sec.-inizio XV sec., Italia mediana) = XXXIIII [37] A ffare sorso de orecchie et de carni de porco falle bene lexare et mictele sopra de uno talgliero et lassale refredare. Poi le micti in acito et frondi de salvia, et poi lassale annare quindici dì. (12)
  2. sorta di gelatina
    1. Anonimo Mediano (fine XIV sec.-inizio XV sec., Italia mediana) = Salsicce. XXXIII [36] A ffare salciccie tolli carne de porco della cossa et delu budello et tritale et mictele in solso facto de vino et mictice seme de mortella et folglia de lauro trite et coliandri occarosa bene trita et lassale stare una nocte in lo dicto savore et impli bene le budella delle dicte carni et mictele al fumo. (12)

0.6 solcio (1314, Francesco da Barberino, Documenti d'Amore [Roma, 1905-27]: "ove et solci e mortia", TLIO, nei significati di 'carne di maiale sminuzzata e tenuta sotto aceto' e di 'tipo di salamoia'; Crusca I-IV, nel significato di 'sorta di condimento, o conserva'; TB, marcato con crux; GDLI, marcato come "Ant.", nel significato di 'vivanda costituita da carni lessate e lasciate nel brodo con aggiunta di aceto e aromi' e di 'preparazione a base di aceto e spezie usata per la conservazione di olive, frutta, ecc.'; GRADIT, nel significato di 'vivanda costituita da carni lessate e lasciate nel brodo con aggiunta di aceto e aromi').

0.7 Dal franc. *sultja 'gelatina' (DEI).

0.8 La voce solcio è documentata nel corpus AtLiTeG dal secondo terzo del XIV sec. all'inizio del XV sec. nelle due più antiche filiere testuali di area italiana ("XII commensali" e federiciana, nei suoi testimoni volgari). La distribuzione geolinguistica, corrispondente nel TLIO alla Toscana, si allarga qui all'area mediana. Per il secondo significato del germanismo (vedi 0.5), Carnevale Schianca (2011: 617) pensa, più precisamente, a una marinata a base di aceto o altro.

0.9 Categorie

0.10.1 gelatina (s.f.) ,

0.11 DEI; TLIO; Crusca I-IV; TB; GDLI; GRADIT; Carnevale Schianca 2011: 617-618; Frosini 1993: 80-81.


Autore della scheda: Francesca Cupelloni

Pubblicata il: 31/05/2024

Condizioni accesso: Open Access

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/282