vivarole s.f. Revisionata

0.1

  1. minestra di uova ed erbe battute in brodo, talvolta con aggiunta di formaggio, pan grattato e agresta, servita calda e spesso spolverizzata con cannella e zucchero

0.2

  1. vivarole -

0.3

0.4 vivarole (Libro dello scalco, 1609; Roma)

0.5

  1. minestra di uova ed erbe battute in brodo, talvolta con aggiunta di formaggio, pan grattato e agresta, servita calda e spesso spolverizzata con cannella e zucchero
    1. Libro dello scalco (1609, Roma) = vivarole, cioè ova sbattute con menta, magiorana, e petrosemolo battuto, con grani d’agresta, buttato in brodo che bolla, con cannella sopra. (97)

0.6 vivarole (GDLI).
1. Opera (1570, Venezia) = Per far minestra di uiuarole. Cap. CLXXXIII. BATTANOSI diece uoua con una brancata di herbuccie ben battute, et pane grattato, pepe, cannella, et zafferano, et cascio Parmeggiano grattato. Habbiasi dapoi brodo di carne grasso che bolla, e stemprinosi le dette materie con brodo freddo, et ponganosi subito nel brodo bollente, e turisi il uaso, et lascisi stare turato fin'a tanto che la uiuanda sarà uenuta sopra, et seruasi con brodo grasso, et zuccaro, cascio, et cannella sopra.
2. Opera (1570, Venezia) = Per far mineftra uolgarmente detta uiuarole. Cap. CCLXXXV. PIGLINOSI uoua diece, e sbattanosi, et habbiasi apparecchiato brodo fatto con butiro, sale, acqua, pepe, cannella, et zafferano, et con tal brodo siano spinaci, biete, menta, et maiorana tagliate minute come quelle delle torte, et quando sarà bollita un pezzetto con l'herbe, mescolinouisi l'uoue battute con un poco di pan grattato, et cascio, et buttinosi nel brodo, dando una mescolata con la cocchiara, come saranno uenute a galla, seruanosi calde.
3. Opera (1570, Venezia) = Per far minestra di viuarole in un'altro modo. Cap. LXVI PIGLINOSI herbicine cioè menta, et maiorana, petrosemolo, biete battute minute, et mettanosi in una pignatta con brodo di pollo, o di uitella con agresto senz'anime, o uua spina, et faccianosi bollire per un quarto d'hora, et un poco di pane grattato con essi, habbianosi dapoi uoue sbattute, et mettanosi dentro nella pignatta dando la uolta col cocchiaro, di modo che piglino corpo, et seruasi cosi calda.
5. L’economia del cittadino in villa (1648, Bologna) = Minestra di viuarole d'oua, e petroselli, la sola fronde ben trita, poi cotta in butiro. 

0.7 Etimo incerto (vd. infra).

0.8 La voce vivarole è attestata nel corpus solamente tra XVI e XVII secolo. L’origine è settentrionale, probabilmente circoscrivibile al territorio varesino, e la diffusione delle occorrenze corrisponde ai luoghi di attività dello Scappi. A partire dalla terza edizione del 1605, l’Opera di Scappi presenta anche la forma vouarole, in sostituzione di uiuarole nella ricetta CLXXXIII. Vivarole è talvolta utilizzato per denominare la minestra, ma la costruzione sintattica in Scappi e Tanara (in espressioni quali viuarole per minestra e minestra di viuarole) può far pensare anche ad un originario legame con un ingrediente. 

0.9 Categorie

0.10.1

0.11 GDLI.


Autore della scheda: Francesca Giuditta Mazzola

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/491