cannolicchio s.m. Completa da revisionare

0.1

  1. nome di varie specie di molluschi bivalvi commestibili dalla forma molto allungata, i quali vivono infilati verticalmente nella sabbia marina e sono spesso mangiati crudi

0.2

  1. cannolicchi -
  2. cannolicchio -
  3. cannollicchi -

0.3

0.4 cannolicchio (Apicio moderno, 1807-1808; Roma).

0.5

  1. nome di varie specie di molluschi bivalvi commestibili dalla forma molto allungata, i quali vivono infilati verticalmente nella sabbia marina e sono spesso mangiati crudi
    1. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Vivono codesti animali entro a buchi profondi da esso loro formati nell’arena, ed il buco stesso che giunge sino alla superfice della stess’arena lo fa ravvisare al pescatore, il quale scavandola tosto col piede ne cava fuori immediatamente il cannolicchio. (VI.152)
    2. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Si può servire egualmente una Colazione con frutti di mare; ma questa varia non poco dalla precedente; mentre s’imbandisce con soli tondini di ostriche, di Ancini, ossiano Echini, di Cannollicchi, ossiano Soleni ec. il tutto crudo [...] (V.18)
    3. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = zuppa di Cannolicchi. Questa si appresta come quella di Telline, e si serve esattamente nella stessa maniera. (V.51)
    4. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = Il cannolicchio, il Dattilo di mare, le Telline, ed altri, potrete apprestarli come l’Ostriche. (105)
    5. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = Dell’ostriche. — Tra le frutta di mare più piacevoli sono le Ostriche, le quali si mangiano crude appena uscite dall’acqua. Furon mangiate la prima volta da Celio Apicio: li Cannolicchi, Cozze e Patelle da Archinto Tarantino; le Chiocciole, Vongole e Datteli furon di sommo piacere a Cadmo inventor delle lettere, e le vongole e telline all’Imperator Vespasiano. (98)
    6. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = Cannolicchi. — I Cannolicchi si condiscono come le Ostriche e pur si servono come le Padelle per condimento. (99)
    7. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = Alla Marinaresca. — Si prendono patelle, cannolicchi, ostriche, code di gambari, uniti con le Uova sbattute, e se ne farà la frittata, da servirla con ostriche fritte intorno. (117)
    8. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = Sottè di frutti di mare. Prendi due carlini di fresche patelle, altri due di mezzani cannolicchi, altri due di ostriche, un rotolo di ottime vongole: lesserai tutti questi frutti di mare [...] (68)
    9. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = zuppa di frutti di mare. Prendi mezzo rotolo di cannolicchi, altrettanto di vongole, un rotolo di grosse tonninole, mezzo rotolo di patelle, laverai tutto benissimo più volte e l’ultima volta li laverai con acqua calda perché possa uscirne tutta l’arena [...] (94)
    10. Cucina teorico-pratica (1852, 7ª ed., Napoli) = Vivono cotesti animali entro a buchi profondi, da loro formati nell’acqua, ed il buco stesso, che giunge sino alla superficie della stessa arena, lo fa ravvisare al pescatore, il quale scavandola tosto col piede ne cava immediatamente il cannolicchio. (254)

0.6 cannolicchio (1622, P. Della Valle, Viaggi, LEI; ante 1632, nap. cannolicchio, G.B. Basile, Muse napolitane, LEI; 1634, G.B. Crisci, Lucerna, DELIN [tramite De Blasi 1991], GRADIT, Zingarelli 2023; DM 1).
cannolichi di arjentu (1430, palerm. ant., H. Bresc, Une maison de mots: inventaires palermitains en langue sicilienne (1430-1456), LEI); canalicchi (post 1579, tar., R.A. Greco, Ricerche linguistiche su “Le scritture dell'Università di Taranto” (XVI sec.), LEI).

0.7 L'etimo remoto del tipo lessicale è il lat. cannula 'piccola canna' (LEI 10,1303a). In italiano il tipo entra probabilmente come prestito interno dall'area meridionale (DEI, LEI 10,1310b-1311a).

0.8 Sul piano della distribuzione areale, il LEI (10,1310) documenta continuatori del lat. cannula con il significato in esame sia in area settentrionale (kanulíću a Savona, kandíkkyu a Camogli), sia in area centrale (kan­nolíććo all'Elba, cannonìcchio nella Toscana continentale), sia, e in maggioranza, in area meridionale (tra i molti derivati, cfr. ad es. abr.or.adriat. kannəlíććə, fogg. cannelìcchie, garg. (manf.) canalicchie, catan.-sirac. kanalíćću). Dal punto di vista cronologico, tuttavia, le occorrenze più antiche del tipo nell'italoromanzo sono tutte meridionali: come riportato nel campo 0.6, infatti (nella compilazione del quale ci si è limitati a segnare la documentazione più remota), lo si trova dapprima attestato in area palermitana nel secondo quarto del XV secolo, e poi, sul finire del XVI, in area tarantina e napoletana (per quest'ultima area, all'occorrenza in Basile segnalata dal LEI ne si aggiunga una precedente in Del Tufo 1588, v.1462: «cannolicchie, espee, sempre, e quaquiglie / ed altre cose ancor, dette sconciglie»). Appare pertanto lecito immaginare un'irradiazione meridionale della parola, a riprova della nota osmosi tra il lessico gastronomico dell'italiano e quello delle aree regionali o dialettali (cfr. ad es. Beccaria 2009). La percezione della regionalità del tipo, testimoniata nel 1905 da Panzini (s.v. cannello: «deve essere il cannolicchio de' napoletani. I veneziani ed istriani lo chiamano cappa lunga») e ancora nel 1962 dal GDLI (che lo marcava come Dial.) sembrerebbe oggi esser sfumata, come si rileva dall'assenza della marca d'uso RE[gionale] nel GRADIT e dall'uso non marcato diatopicamente della parola in rete (cfr. le attestazioni di cannolicchio in CoLiWeb). Per quanto riguarda i testi del corpus, i cannolicchi compaiono già nella prima edizione del Cuoco galante di Corrado (1773) e dell'Apicio moderno di Leonardi (1790). La variante con geminazione della -l- intervocalica è invece un hapax in italiano e trova un unico riscontro in un periodico in dialetto napoletano del 1861 («commannaje a no Zampano, ch'era quanto no cannollicchio, de runnià semp'attuorno»: Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto, a. 2, n. 190, p. 3); sebbene il fenomeno della geminazione di alcune consonanti intervocaliche (tra cui anche -l-, come in mellone, presente tra l'altro anche nel testo di Leonardi: II.XI e passim) sia diffuso in area centro-meridionale,  la rarità delle attestazioni e la frequenza della forma scempia nello stesso Apicio moderno inducono a credere che la variante cannollicchio sia da intendersi come un mero errore di stampa, piuttosto che come un'incertezza grafica dovuta a un fenomeno fonetico. Di un certo interesse filologico è la ripresa, quasi letterale, della descrizione dei cannolicchi dell'Apicio moderno da parte di Cavalcanti (ess. 1 e 10).

0.9 Categorie

0.11 LEI. DEI 723. DELIN 286. GDLIDISC. DM 1. GRADIT. Zingarelli 2023. CoLiWeb. Del Tufo 1588.


Autore della scheda: Salvatore Iacolare

Pubblicata il: 31/05/2024

Condizioni accesso: Open Access

Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it

Copyright: AtLiTeG

Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/145