0.1
0.2
0.3
0.4 doccio (La cuciniera moderna, 1845; Toscana/Siena).
0.5
0.7 da doccio 'tegola ricurva'.
0.8 Il nome del dolcetto deriva dal sostantivo doccio nel significato di ‘tegola ricurva’ (attestato in area senese dal 1301-1303; cfr. TLIO s.v. doccio; cfr. anche GRADIT), con riferimento alla forma conferita alla sfoglia di albumi e mandorle quando è ancora calda. Secondo Nocentini, la parola, nel significato originario, è da mettere in relazione a doccióne, di cui sarebbe derivato a suffisso zero (come doccia), a sua volta dal latino ductiōne(m), interpretato come maschile con suffisso accrescitivo (e derivato di dūcĕre; cfr. DELIN). Secondo Devoto, invece, il sostantivo doccio è da ricondurre al lat. volg. *(aqui)docium, calco del gr. hydragṓgion ‘conduttura d’acqua’ (Devoto 1966; cfr. anche DEI, che indica un lat. volg. *aquiducium). Per l’associazione sinonimica tra doccio 'tegola ricurva' (voce d’area prevalentemente toscana) e coppo 'id.' proposta ne La cuciniera moderna si rinvia a Tommaseo 1838 (: 309).
La ricetta dei docci alla milanese qui riportata è identica a quella descritta in Colombié 1897: 320, in cui i dolcetti sono definiti tuiles aux amandes (‘tegole alle mandorle’). A questi sono da avvicinare le tegole valdostane, di medesima composizione. Per la semantica, si confronti il nap. tittolo ‘tegola’ ma anche ‘strisciolina fritta di farina di granturco’ (Buccheri 2023).
0.9 Categorie
0.11 DEI 1370; DELIN 488; Nocentini s.v. doccióne; TLIO; Crusca III-V; TB; GDLI; GRADIT; ArchiDATA; Buccheri 2023; Colombié 1897; Devoto 1966; Tommaseo 1838.
Autore della scheda: Lucia Buccheri
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/449