mamonia s.f. Completa da revisionare

0.1

  1. piatto arabo a base di carne o di pesce tritati e cotti nel latte di mandorle insieme al riso

0.2

  1. malmoma -
  2. malmonia -
  3. mammonia -
  4. mammoniam -
  5. mamonia -

0.3

malmonia di charne - Toscana 1449
malmonia di pesci - Toscana 1449

0.4 mamonia (Liber de coquina (A), 1308-1314; Napoli)

0.5

  1. piatto arabo a base di carne o di pesce tritati e cotti nel latte di mandorle insieme al riso
    1. Liber de coquina (A) (1308-1314, Napoli) = De mamonia. 47 Ad mammoniam recipe carnes castratinas bene lixas et, remotis ossibus, tere et pone ad coquendum cum lacte amigdalarum et speciebus et melle et riso integro. Sit bene spissum ad modum risi et colora sicut vis. (97bisv)
    2. Liber de coquina (B) (Sec. XIV secondo terzo, Napoli) = De mammonia. 47 Ad mammoniam recipe carnes castratinas bene lixas et, remotis ossibus, tere et pone ad coquendum cum lacte amigdolarum et speciebus et melle et riso integro. Sit bene spissum ad modum risi et colora sicut vis. (136v)
    3. Di buone et delicate vivande (Sec. XV prima metà, Toscana) = LXXXXIII. Branmangiere di pesci. LXXXXIIII. Malmonia di pesci. LXXXXV. Tortelletti e salsiccie di pesci. (2r)
    4. Di buone et delicate vivande (Sec. XV prima metà, Toscana) = LXXXXIIII. Malmonia di pesci. Malmonia di pesci. Togli le chose somigliantemente chome sono tolte per lo bramangiere ch’è scritto qui di sopra nel 93, et falla né ppiù né meno che in quello che t’ò divisato, salvo che questa vuol essere molto gialla di zaferano et agra d’aranci o di lumie. Et se di que’ non trovassi, falla agra d’agresto. E sse ttu volessi fare malmonia di charne sì lla fa tutto appunto com’io t’ò divisato il bramangiere de’ chapponi, lo quale è scritto addietro nel IIII, ma vuole essere giallo et agro al modo ch’io t’ò detto qui di sopra di quello de’ pesci. (19v)
    5. Liber de coquina (O) (1461-1465, Bolzano) = De mamonia. 105 Recipe carnes castratinas bene lixas et, remotis ossibus, tere et pone ad coquendum cum lacte amigdalarum et speciebus et melle et riso integro. Sit bene spissus admodum risi. Et colora sicut vis. (178r)
    6. Libro per cuoco (Sec. XV fine, Venezia) = 43 Malmonia. 44 Ovi pieni. 45 Pastero de qualie. (2v)
    7. Libro per cuoco (Sec. XV fine, Venezia) = XLIV Malmoma et cetera. 45 Se tu voy fare malmoma per XII persone tolli le cosse a quel modo che sono tolte per lo branmagere salvo chel vole essere molto zallo e agro de naranza o de limia e con tutte quelle cosse che ène in lo branmager e per cotante persone similmente. (18v)

0.7 Dall'antroponimo ar. Ma'mûn (Lubello 2008: 319).

0.8 L'arabismo mamonia e le sue varianti compaiono nel corpus AtLiTeG dall'inizio del Trecento alla fine del Quattrocento, all'interno delle due più antiche tradizioni culinarie italiane; fuori corpus, se ne registrano anche sporadiche attestazioni cinquecentesche in testi di cucina e scalcheria veneta (cfr. Benporat 1998; Scopel 2010: 11). Si tratta di una voce deonomastica dal nome del califfo abbaside al-Ma'mûn, secondo la consuetudine araba, poi transitata nell'Italoromania, di intitolazione ad personam delle ricette (Lubello 2008: 319). Nei federiciani il termine è assente nei ricettari volgari ma presente in quelli latini, nelle varianti scempia e geminata (mamonia, mammonia), da confrontare con l'anglonormanno maumenee, a possibile, ulteriore riprova di un legame fra Italia meridionale e Inghilterra per tramite normanno (Hieatt 1997: 120-126; Möhren 2016: 50, n. 98). Nei XII ghiotti (Anonimo Veneziano; Di buone et delicate vivande) è attestato invece nella forma malmonia (cfr. ingl. malmeny, OED; malmoma si spiega per scambio paleografico, ni > m); la ricetta corrispondente è qui espressamente associata al biancomangiare, da cui si distingue per la presenza dell'arancio e delle lumie che conferiscono alla preparazione un caratteristico colore giallo (vd. supra).

0.9 Categorie

0.10.1 biancomangiare (s.m.) ,

0.11 Carnevale Schianca 2011: 379; Faccioli 1966: 76; Hieatt 1997: 120-126; Lubello 2008: 319; Martellotti 2001: 19; Ead. 2005: 83-84; Möhren 2016: 50, n. 98; Mulon 1971: 429; Rodinson 1949: 139; Id. 1962: 742; Scopel 2010: 11.


Autore della scheda: Francesca Cupelloni

Pubblicata il: 31/05/2024

Condizioni accesso: Open Access

Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it

Copyright: AtLiTeG

Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/382