0.1
0.2
0.3
0.4 nebula (Libro de la cocina, sec. XIV sec. secondo terzo; Toscana sud-orientale)
0.5
0.6 nèvola (sec. XV ultimo quarto, Libro de arte coquinaria, GDLI, nel significato di 'cialda sottilissima e leggera, appunto come una nuvola'; nel significato di 'abruzz., tipo di cialda sottile e leggera, fatta di farina impastata con mosto e cotta tra due ferri arroventati', GRADIT; Zingarelli 2023);
nebula (sec. XIV secondo terzo, Libro de la cocina, TB, nel significato di 'fettolina sottile di pane senza sale né lievito' e GDLI nel significato di 'sfoglia sottile di farina impastata senza lievito; ostia').
0.7 Dal lat. nebula (DEI).
0.8 La voce nevola è attestata nel corpus AtLiTeG dal XIV al XIX secolo. Il nome deriva dal lat. nebula 'nebbia, nube' e, per metonimia, 'cosa estremamente sottile'; in origine designava le ostie nel gergo dei medici («nievole senza zucaro facte e altro condimento, è materia de humori flegmatici putrescibili», si legge in Savonarola 1515: 4), che si consigliava di impastare con zucchero e semi d'anice. Carnevale Schianca 2011: 437 spiega che «si servono di norma con il dessert o nelle colazioni; il convito offerto nel 1492 dal cardinale Ascanio Sforza a Ferrandino principe di Capua si chiude con "nevole e ipocras in abondantia" [...]; al termine di un altro banchetto alla fine del XV sec., si servono "zaldoni grossi" e "nebule tonde piane de più colori" (Benporat 2001: 160); ma le nevole trovano impiego anche nelle preparazioni propriamente di cucina: bagnate con l'acqua rosata, si stendono sul fondo della padella per fare la torta di marzapane di Maestro Martino». Nel corpus in esame nevola ricorre coi significati di 'sfoglia sottile di farina impastata senza lievito' in area toscana (in particolare, in uno dei contesti si tratta proprio dell'uso della nevola in quanto ostia, adoperata in ambito medico per assumere delle pillole), di 'sfoglia sottile, impastata con lo zucchero e bagnata con l'acqua rosata, adoperata per preparazioni dolci', come il marzapane, e di 'sfoglia sottile di farina adoperata per la preparazione di timballi' esclusivamente in area napoletana. Come si legge in GRADIT, il sost. nevola identifica oggi una preparazione dolce tipica dell'Abruzzo, un 'tipo di cialda sottile e leggera, fatta di farina impastata con mosto e cotta tra due ferri arroventati'.
0.9 Categorie
0.11 DEI; GDLI; GDLI; GRADIT; TB; Zingarelli 2023; Benporat 2001: 160; Carnevale Schianca 2011: 437; Savonarola 1515: 4.
Autore della scheda: Chiara Murru
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/274