0.1
0.2
0.3
0.4 rinfuso (Modo di cucinare et fare buone vivande, 1325; Firenze).
0.5
0.7 L'etimo è incerto. Si può forse pensare a una derivazione per conversione dall'agg. rinfuso 'senza ordine, in mucchio' (a partire dall'inizio del XIV secolo: GDLI, s.v.), con sviluppo semantico fondato sull'eterogeneità degli ingredienti utilizzati per la realizzazione dell'intingolo.
0.8 Stando alla documentazione esibita dal corpus, e all'assenza di ulteriori attestazioni al di fuori di questo, la voce sembra avere avuto una vitalità piuttosto ridotta e limitata alle «due fondamentali tradizioni in cui si distribuiscono i più antichi ricettari italiani» (Frosini 2009a: 80 n.5): quella dei «dodici ghiotti» e quella che fa riferimento al Liber de coquina. Il significato proposto nella voce muove da 'intingolo per arrosti', ipotizzato in Pregnolato 2019: 298 e Carnevale Schianca 2011: 557, e lo amplia sulla scorta degli ingredienti menzionati in entrambe le tradizioni; più prudente, da questo punto di vista, era stata Boström 1985: 219, limitandosi a glossare il tipo con 'nome di piatto', mentre Bencistà 2001: 44 n. ha proposto il significato aggettivale 'infuso, insaporito dopo esser stato tenuto a bagno' adottato con uso sostantivale.
0.9 Categorie
0.11 GDLI. Bencistà 2001. Boström 1985. Frosini 2009a. Pregnolato 2019.
Autore della scheda: Salvatore Iacolare
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/455