0.1
0.2
0.3
0.4 rocambole, pl. rocamboles (Cuoco piemontese, 1766; Torino).
0.5
0.6 rocambole (1793, L'arte di far cucina).
rocambò (1724, Il cuoco reale e cittadino, Iacolare 2022).
0.7 Dal fr. s.f. rocambole 'varietà d'aglio coltivata nelle regioni mediterranee' (Alessio 1977, s.v. rocambolle), a sua volta dal ted. Rockenbolle 'aglio di Spagna' (comp. di Rocken ‘conocchia’ e Bolle ‘cipolla’ per via della sua forma).
0.8 In francese, rocambole è attestato dal 1680 (TLFi, s.v. rocambole; cfr. FEW 16,732). La presenza di una forma tronca rocambò lascia immaginare che le varie forme di adattamento del prestito documentate conservino l'accentazione sulla vocale medio-alta palatale della parola francese (pur terminando questa con la laterale), a differenza di quanto accade per il tipo rocàmbola 'aglio romano', registrato dal GDLI e considerato un regionalismo veneto (GDLI, s.v.). Sul piano morfologico, benché la forma femminile appaia quella portante si nota una certa oscillazione di genere; inoltre, l'uso del morfema -s nel Cuoco piemontese per marcare il plurale appare episodico, mostrando le attestazioni una generale invariabilità del sostantivo. Ulteriore documentazione per il XVIII secolo si incontra in L'arte di far cucina 1793: 273 («alquanto di rocambole pesto», con nota esplicativa: «sorta di frutto che viene dalla Spagna consimile ad una cipolletta»).
0.9 Categorie
0.11 DEI 3273. Nocentini, s.v. rocambolesco. GDLI. FEW 16,732. TLFi. Alessio 1977. L'arte di far cucina 1793.
Autore della scheda: Salvatore Iacolare
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/456