0.1
0.2
0.3
0.4 tocchetti (La cuciniera moderna, 1845; Toscana).
0.5
0.6 tocchetti (1916, G. D'Annunzio, Notturno, GDLI; av. 1991, N. Ginzburg, Opere: a tocchetti, GDLI; 1927, P. Artusi, L'arte di mangiar bene: a tocchetti, GDLI s.v. gnòcco; 1969, F. Tombari, Pensione Niagara e altri racconti, GDLI s.v. scalógna; 1984, A. Boni, Il talismano della felicità: «Ritagliate la carne in tocchetti regolari come si usa per lo spezzato», GDLI s.v. spezzato); tocchetto (TB; GRADIT; Zingarelli 2023).
0.7 da tocco 'pezzo', di etimo incerto.
0.8 Il sostantivo, usato generalmente al plurale per indicare dei 'pezzi ritagliati o staccati da un insieme', è derivato di tocco nel significato di 'grosso pezzo di qualcosa, specialmente di cibo'. L'etimo della base è incerto: secondo alcuni essa coinciderebbe con la forma maschile di tocca (< aated. tuohh)'pezzo di stoffa, drappo' (così Devoto 1968 s.v. tòcco [1], Bertoni 1914: 208 e Caix 1878, che ricorda il parallelo pezza / pezzo e rileva l'impossibilità di un esito del tipo *tuocco nel toscano); per Nocentini (come FEW XIII 2, 16) colloca tocco nella famiglia di toccare «nel senso di 'quantità che si stacca con un colpo'», aggiungendo che l'esito non atteso -ò- per -ó- può imputarsi a una pronuncia non toscana, «generalizzata perché permette di tenere distinti i significati di 'rintocco' e 'pezzo'». DELIN e DEI considerano la voce di etimo incerto.
Caix 1878 = N. Caix, Studi di etimologia italiana e romanza, Firenze, G.C. Sansoni.
0.9 Categorie
0.11 DEI; DELIN; Nocentini; TB; GDLI; GRADIT; Zingarelli 2023; Bertoni 1914; Caix 1878; Devoto 1968, FEW XIII 2,16.
Autore della scheda: Lucia Buccheri
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/445