vol au vent_1 s. m. inv. Completa da revisionare

0.1

  1. cestino di pasta sfoglia variamente ripieno

0.2

  1. vol au vent -
  2. vol-o-vant -
  3. vol-o-vent -
  4. volauvent -

0.3

0.4  vol-o-vant  (L'Apicio Moderno, 1807-1808 [2ª ed.]; Roma)

0.5

  1. cestino di pasta sfoglia variamente ripieno
    1. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Antremè = Abbiate un fondo di pasta di mandorle, cotto, e ben decorato; o un Vol-o-vant di pasta sfoglia. Nel momento di servire potete riempire sì l’uno, che l’altro con qualsivoglia Gelato di frutta, o di latte ec., ovvero con qualunque crema alla Polignac. Vedetele alla pag. 192. (IV. 299)
    2. La cuciniera moderna (1845, Siena) = VOLAUVENT DI PASTA FROLLA Fatta che avrete la pasta, frolla, tiratela alla grossezza di mezzo dito, e col taglia paste fatene diversi pezzi tagliati a scala, di modo che uno sia più piccolo dell'altro, per impiegarli a guisa di piramide quindi doratoli e cuoceteli, intanto si abbiano delle marmellate di frutta diverse, come delle creme alla pasticciera di diversi odori e colori, prendete un vassoio adattato e ponetevi al fondo una carta bene intagliata e sopra a questa collocherete il primo pezzo della pasta frolla, e quindi una parte di ripieno, e cosi seguitate variando ripieno finché non avrete esauriti i pezzi della pasta, e formata la predetta piramide, allora spolverizzate di zucchero per servire in tavola. (128)
    3. La cuciniera moderna (1845, Siena) = Vitella con Salza di Piselli 72 Volauvent di Pasta frolla 128 Vari Piatti rifreddi 132 (192)
    4. La Cuciniera genovese (1893, 8ª ed., Genova) = Avrete nel frattempo stesso già preparata la pasta sfogliata per la torta, la qual comporrete nel modo seguente: Prendete un chilogramma di farina di prima qualità, e sempre meglio se di grano lombardo, stemperatela con acqua a cui aggiungerete tre tuorli d’uovo e tanto burro quanto una noce: impastate il tutto in modo che riesca una pasta abbastanza soffice ed elastica, quindi formatene collo spianatoio una sfoglia (crosta), la quale nuovamente impasterete con un chilogramma di burro ben purgato dal siero, il che farete ponendo lo stesso burro sulla metà della sfoglia, poi coprendolo coll’altra metà, e ripiegate in sette ed otto pieghe la sfoglia medesima, spianandolo ad ogni piega col matterello, sicché il burro vi penetri dappertutto. Ne formerete nuovamente una larghissima sfoglia, la quale stenderete sulla tegghia, e, tagliata tutt’all’ingiro la pasta che sopravanza dalla medesima, formerete, un orlo intorno alla tegghia largo due dita. Versate addosso a questa sfoglia gli uccelletti e il resto contenuto nella casseruola raffreddato e uniteli bene col cucchiaio; poi della pasta avanzata che avrete ritagliata intorno alla tegghia; fate tante liste le quali porrete per diritto e per traverso a modo d’inferriata sugli uccelli medesimi, e, fattovi un altro orlo, farete cuocere questa torta nel forno, oppure in casa con fuoco sopra e sotto per lo spazio di tre quarti d’ora. Invece delle sfogliate è più spiccio servire il composto in Vol-au-vent. (147)
    5. La Cuciniera genovese (1893, 8ª ed., Genova) = Osservate che non si attacchi al tavolo, poi col matterello la stenderete accioché si possa invilupparvi il suddetto burro già preparato, lo chiuderete da tutte le parti colla pasta, la batterete bene che si unisca tutto insieme osservando però che il burro non esca da nessun lato; col matterello poi la tirerete allo spessore di due scudi quadrata e per sei volte la piegherete a modo libro, stirandola sempre ogni volta che la piegate: preparatevi intanto il forno ben caldo, prendete uno stampo o buca-pasta e tagliate tanti rotondi grandi come la bocca d’un bicchiare da tavola grande, dello spessore di due scudi; poi con un altro buca-pasta più piccolo farete delle impressioni nel mezzo dei rotondi già fatti, ma badate che questa impressione non sia tanto profonda da passare da parte a parte la pasta, perché cuocendo questi rotondi si alzano e quando sono cotti si fa saltare col coltello il coperchio formato dal piccolo stampo, che terrete a parte per metterlo di nuovo quando i petits patés sono ripieni. Sbarazzateli però per poterli riempire del composto che credete. Serviteli caldi. Si possono servire con ripieno di petto di pollo, lingua, presciutto, lacette, con tartufi, tutto però già preparato e tagliato a piccoli dadi. Vol au vent. 339. Si fa la stessa pasta come sopra, fuorché nell’impasto si aggiungono 2 tuorli d’uovo; (195)
    6. Il piccolo Vialardi (1899, Torino) = 22. Vol-au-vent alla Finançière od alla Tortue. — Mettete sul tavolo 4 ettogrammi di farina di semola, 20 grammi di burro, 8 grammi di sale, 3 ettogrammi d’acqua e formate una pasta ben liscia, molletta, elastica; riposata un momento, allargatela, ponetele nel mezzo 4 ettogrammi di burro impastato liscio, ricopritelo bene colla pasta, spianatela leggermente per lungo; spessa 6 millimetri, ripiegata su sé stessa in tre, spianatela di nuovo, ripiegatela come prima e lasciatela riposare per 8 minuti; ripetete per tre volte l’istessa operazione; riposata un momento, ponete un tondo sopra e tagliate il vol-au vent spesso due dita passando il coltello all’intorno del tondo, ponete la pasta sopra una tegghia con carta sotto, ritagliata in mezzo in forma d’anello senza staccarlo lasciando il bordo largo 3 centimetri, spalmatela con uovo sbattuto, fatela cuocere al forno piuttosto caldo[...]. (74)
    7. Il piccolo Vialardi (1899, Torino) = 17. Vol-au-vent alla crema (plombière o chantilly). — Preparate 2 rotondi di pasta sfogliata spessi 6 millimetri, tagliatene uno ad anello come s’è detto sopra N. 16; posti in tegghia l’uno sull’altro con quello ad anello sopra, indorateli, fateli cuocere al forno piuttosto caldo; cotti, ben cresciuti, leggieri, di un bel color dorato, spolverizzateli di zucchero; riposti nel forno, fateli ghiacciare passando sopra una fiammella ovvero passando sopra una pala di ferro come s’è detto sopra. Raffreddati, riempiteli d’una crema plombière ben sbattuta (Vedi N. 72, creme), ovvero d’una crema chantilly (Vedi N. 73, chantilly), ben montata di bella figura (Vedi disegno, tav. 8, figura 13), servite. (247)
    8. Il piccolo Vialardi (1899, Torino) = 74 22. Vol-au-vent alla financière od alla tortue » ivi 23. Torta magra d’erbe sfogliata » 75 24. (318)

0.6 vol au vent (1818, Felice Romani, Gianni di Parigi. Melodramma comico, Milano, nella Stamperia di Giacomo Pirola, ArchiDATA; dal 1834, Zingarelli 2023; 1855, G. Sorbiatti [in Zolli, Le parole straniere, Bologna, 1976], DELIN; DISC; DM 1: "vocabolo della cucina francese: pasticcio caldo di pasta sfogliata, con entro un fine intingolo di carne o di pesce. Il nome deriva dalla leggerezza della pasta, quasi «che vola al vento»".); GRADIT; Zingarelli 2023; voluvan (DEI); volalvento (1939, Antonio Jacono, Dizionario di esotismi, GDLI, in disuso , sempre nel sign. 'Involucro di pasta sfoglia salata, destinato a essere riempito con preparazioni gastronomiche diverse'). 

0.7 Prestito dal francese, derivato a sua volta dalla forma più antica vole au vent, letteralmente 'vola al vento' per via della leggerezza della pasta (DELIN).

0.8 La voce entra in italiano tra Sette e Ottocento, ed è attestato prima come aggettivo 'preparato con pasta sfoglia a forma di contenitore' e dopo come sostantivo (v. Thomassein 1997: 231).
Fa parte del gruppo di esotismi per i quali la Commissione per l'italianità della lingua, costituita in seno all'Accademia d'Italia tra il 1940 e il 1943, propose delle sostituzioni con termini italiani. Vol au vent  e il relativo sostituto, ossia ventivolo,  compaiono nel quinto elenco, pubblicato nel mese di dicembre 1941 (v. Raffaelli 2009: 355). Come ricordato anche in DELIN, seguendo l'ondata puristica voluta dal regime, per vol au vent Antonio Jacono propose altri sostituti, come pastapiuma e volalvento, che non hanno avuto alcuna fortuna (cfr. DELIN s.v.).
Non vanno annoverate in 0.2. l'occorrenza di vol-o vent presente nell'Apicio Moderno [Roma 1807];  rispetto alla forma vol-o-vant, le forme da mantenere in 0.2 relative al sostantivo nell'Apicio [Roma 1814] sono 4; nella Nuovissima cucina Economica [Roma 1814] sono 16.

0.9 Categorie

0.11  ArchiDATADictionnaire de l'Academie francaise;  DEI; DELIN; DM 1; GDLI: 975; GRADIT; Nocentini; SC; TLFe; Zingarelli 2023;  Raffaelli 2009; Thomassen 1997: 231.


Autore della scheda: Monica Alba

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/307