0.1
0.2
0.3
0.4 oglia alla spagnuola (L'Apicio moderno, 1808; Roma)
0.5
0.6 oglia alla spagnola (1669, V. Mattei, Teatro nobilissimo di scalcheria, p. 174; 1694, A. Latini, Lo scalco alla moderna, p. 506; GDLI, senza documentazione nell'accezione gastronomica); oglia spagnola (GDLI, senza documentazione nell'accezione gastronomica)
0.7 Dallo sp. olla podrida 'pentola', con mantenimento della sola testa olla 'pentola' e aggiunta della locuzione aggettivale alla spagnuola.
0.8 Oglia alla spagnuola è un evidente richiamo all'olla podrida, celebre pietanza spagnola, attestata nei ricettari italiani sin dal 1570 (B. Scappi, Opera), composta di carne, salsiccia, erbe, legumi e spezie che vengono cotti in una stessa pentola, a fuoco lento, sino a ottenere una consistenza simile a quella di un minestrone. Per ulteriori dettagli, e per alcune considerazioni etimologiche, si veda la relativa scheda.
Le ricette che ricorrono all'etichetta oglia alla spagnuola paiono però discostarsi, almeno parzialmente, rispetto alla preparazione originale: preservano ricchezza e natura degli ingredienti, che non vengono però sottoposti a una lunga cottura che li porti a disfarsi; si tratta dunque di una rivisitazione della ricetta originale, sviluppatesi parallelamente ad altre varianti dell'oglia (si veda l'oglia giuliana documentata ne Il cuoco reale e cittadino) accomunate dall'abbondanza e varietà di ingredienti tra loro ben amalgamati.
0.9 Categorie
0.10.1 oglia putrida (s.f.) ,
0.11 GDLI; Latini 1694; Mattei 1669.
Autore della scheda: Giovanni Urraci
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/475