fiadone s.m. Revisionata

0.1

  1. torta grassa a base di latte e zucca
  2. preparazione a base di frumento, riso o farro, anche ripiena d’uova e formaggio

0.2

  1. fiadone -
  2. fiadoni -
  3. fiaduni -

0.3

  1. fiadoncelli -
  2. fiadoncello -
  3. fiadonzelli -
fiadoncelli magri - Ferrara 1549
fiadoni grandi - Ferrara 1549
fiadoni piccioli - Ferrara 1549

0.4 fiaduni (Libro B, Sec. XIV-XV; Italia mediana).

0.5

  1. torta grassa a base di latte e zucca
    1. Libro B (Sec. XIV-XV, Italia meridionale intermedia) = Chi vole fare uno fiadone, tolia lacte et çuccha che scia lessa et bene pista. Facciala grassa. (44)
  2. preparazione a base di frumento, riso o farro, anche ripiena d’uova e formaggio
    1. Apparecchi diversi (3 agosto 1524, Lazio) = Per fare lo fiadone Piglia tanto caso frisco quanto recocta, et una nacta, et unze quatro de zucaro, et meza quarta de candella, et tanti russi de ova quanto pare ad vui, et uno poco de aqua de rosa; mescate onne cosa insemi, et havertiti che non se sparta le ova dalo caso; et fati lo quagliato, et la pasta la fati come la turta supradicta; et come è mezo cocto lo fiadone, et vui ce mectiti li tagliarelli, et mictitice una maniata de zucaro. (14v)
    2. Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale (1549, Ferrara) = Di fiadoni 60 piccioli, cioè 30 di frumento passato et 30 d’uova et formaggio in pasta reale, piati 15 (Conv. 3r)
    3. Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale (1549, Ferrara) = A FARE DIECI FIADONI GRANDI DI FRUMENTO, O FARO, O RISO. PIGLIARAI quattro scutelle di frumento netto, pillato e lo farai cuocere nel brodo, molto bene, o acqua. E come sarà cotto, lo porrai in un vaso con libre tre di formaggio duro ben grattato, e libra una di formaggio salato, et uova vinti ben battute, et una scutella d’uva secca, overo uva schiava senza anime, overo libra meza d’uva passa monda, e di pevere oncia meza, e di buttiero fresco libra una, et un poco di zaffrano per darli colore. Poi incorporarai ogni cosa insieme, e farai la tua pasta con libre tre di farina biancha, et uova quattro, e di buttiero oncie quattro. Poi farai i fiadoni grandi e piccioli, secondo che vorrai, inrosellati con torli d’uova, zaffrano et acqua. Poi li cuocerai nel forno. Et il simile farai di farro o di riso et di tutto quello che si fanno. (Comp. 9v)
    4. Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale (1549, Ferrara) = FARE DIECI PIATI DE FIADONCELLI D’ALTRA SORTE. PRIMA farai le spoglie, che hai fatto in quelli di morolla sopra detti. Poi piglia libre due d’uva passa monda e lavata e falli levare un boglio nel vino, e se sarà dolce, serà migliore. Poi piglia libra meza di zuccharo, et oncie sei di pignuoli mondi ben lavati, e sei torli d’uova, et oncia una di canella pista fina, e un quarto de pevere pisto, et oncie sei di buttiero. Poi in farle servarai l’ordine sopra detto, et in cuocerle in buttiero; e poneli la mele et zuccharo, come è detto di sopra. (Comp. 8v)
    5. Singolar dottrina (1560, Firenze) = Fiadoni piccioli di formento passato e formaggio. (167v)
    6. Singolar dottrina (1560, Firenze) = Fiadoni di uva, zibibo, e riso. (174r)
    7. Opera (1570, Roma) = Per fare pasticci di diversi grani a quattro cantoni, i quali dal vulgo sono chiamati fiadoni. Facciosi cuocere il formento grosso con brodo grasso di carne, e così cotto che sarà, piglisi cascio parmigiano, e cascio fresco, tanto de l’uno, quanto de l’altro (349r)

0.6 fiadone (1276-1300, Fiore [ed. Milano, 1984]: "Alose o tinche o buoni storioni, / torte battute o tartere o fiadoni: / queste son cose d'âquistar mi' amore", TLIO, nel significato di 'sorta di dolce'; anche nella loc. fiadone di miele; TB; GDLI, anche nell'accezione di ‘dolce trentino ripieno di mandorle, rum e sciroppo d’amarene'; 'dolce pasquale abruzzese consistente in una sfoglia ripiena di uova con formaggio o ricotta’; GRADIT, nel significato di ‘dolce con mandorle, rum e sciroppo d'amarena, tipica specialità trentina’ e di ‘focaccia pasquale con ripieno di uova e formaggio tipica dell'Abruzzo’; Zingarelli 2023).

0.7 Dal lat. tardo FLADONEM, dal germ. *flado 'focaccia, torta schiacciata' (DELIN, s.v. flan 1). 

0.8 Il germanismo fiadone e il derivato fiadoncello sono attestati nel nostro corpus dal Tre al Cinquecento. Secondo il DEI la voce fiadone è passata come prestito ai dialetti centro-meridionali nel senso generico di 'torta', variamente confezionata secondo le regioni (la più antica attestazione si rintraccia, in effetti, nel Liber quoquine mediano o Libro B: vd. supra); ciò sembra essere avvenuto in tempi antichi per diretto tramite germanico, come ipotizza il FEW e come dimostra il radicamento delle forme dialettali e la fonetica (fi-, -d-). In particolare, l'alterato fiadoncello è annoverato da Arcamone (1994: 775) tra le parole che appartengono al lascito longobardo. All'Italia mediana rinviano anche le più antiche attestazioni latine medievali: cfr. per es. fladone ‘pasticcio di ricotta, cacio e uova’ in un documento farfense del XII sec. (Sella 1944: 241); il gastronimo è registrato da Telmon 1990 fra gli abruzzesismi del lessico alimentare ed è proprio nell’uso regionale abruzzese che sopravvive un significato affine a quello antico, spec. della cucina rinascimentale (dove il fiadone diventa un vero e proprio "emblema di ghiottoneria": Carnevale Schianca 2011: 232): 'focaccia o torta rustica ripiena d’uova e formaggio', una delle golosità della panarda, il banchetto festivo in onore di vari santi popolari (in part. pasquale: vd. supra). Diverse sono invece le accezioni moderne riscontrabili nella lessicografia dialettale dell'Italia settentrionale – dove compaiono preparazioni regionali come il fiadò bresciano ‘cialda avvolta a guisa di carroccio’ (Pellizzari 1759: 119) e il fiadone trentino ‘impasto di mandorle e sciroppo d’amarena’ (vd. supra) –, con una divaricazione semantica fra significato dolce (Nord) e salato (Sud) affine a quella rilevata per gastronimi come bozolato.

0.9 Categorie

0.10.1 buccellato (s.m.) ,

0.10.2

0.11 DEI; DELIN; Nocentini; TLIO; TB; GDLI; GRADIT; Zingarelli 2023; Du Cange; FEW; TLFi; Arcamone 1994: 775; Boström 1985: 44; Carnevale Schianca 2011: 231-232; Di Lello-Stanziani 1990: 207sgg.; Farè 1972: 3344; Mammarella 1986: 51; Pellizzari 1759: 119; Robert 1982: 85; Russo 2001: 177; Sella 1944: 241; Telmon 1990: 265; Volpi 2020: 237-238.


Autore della scheda: Francesca Cupelloni

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/380