0.1
0.2
0.3
0.4 buttarghe (Libro de arte coquinaria [Anonimo Catalano], sec. XV ultimo quarto; Toscana)
0.5
0.6 bottarga (av. 1808, Cesarotti [da Opere scelte, a cura di G. Ortolani, 2 voll., Firenze, 1946], GDLI; CA 1; CA2; Crusca V; anche TB; GRADIT, SC, Zingarelli 2023);
buttarache (XIV ex., Giovanni Dominici, Libro d'amore di carità, : "Come ogni cibo è mortale il corpo umano, il quale non è cotto da caldo di sole, come sono frutti, legumi e cibi, o caldo naturale, benché sia quel medesimo, come sono uova, ostriche, buttarache, prosciutti e simili vivande [...]", TLIO); butarigus (dal 1320, v. Cortelazzo 1970); buttarage (sec. XV, Macinghi Strozzi, v. Rossi 1984); buttagra (dal 1400-1500, Canti carnascialeschi, Crusca III-IV); bottarica (1552, Bembo, Lettere [ripreso da Tommaseo s.v.], GDLI; anche TB, in disuso); buttaghera (1605, Rime piacevoli e Lettere, Crusca V); botarga (s.v. bottarga, TB: è indicata in disuso); bottagra (s.v. bottarga, TB: è indicata in disuso).
0.7 Dall'arabo bitarih/butarih 'pesce salato', derivato per il tramite del copto dal gr. tárikon (Nocentini).
0.8 Bottarga è termine di tramite commerciale, che penetra nel Mediterraneo, e specie in Italia e in Francia, tra il XV- XVI sec (GDLI ritraccia la forma buttagra dal XV sec.); tale periodo pare confermato anche dalle testimonianze riprese dal corpus AtLiTeG.
Per Cortelazzo (1965) è voce araba che si è diffusa in Liguria dalla Sicilia via mare, ma che poi è penetrata anche nelle zone più interne; con questo significato, la voce è infatti attestata anche nel bolognese, mussamà 'sorta di salume fatto col tonno' (vedi anche Coronedi-Berti, s.v.). Lo stesso studioso, indica la presenza della forma del latino medievale botarigus a Venezia intorno al 1320 (DEI; Cortelazzo 1970: 46-47; sulla voce bottarga si veda anche Catricalà 1982: 201; Rossi 1984: 218-219; Carnevale Schianca 2011: 79; Lavinio 2015: 38-41).
0.9 Categorie
0.10.2
0.11 CA 1; CA 2; Crusca III-V; DEI; SC; GDLI; GRADIT; Nocentini; TLIO; TB; Zingarelli 2023; Coronedi-Berti: 87; Corominas; Cortelazzo 1965: 75; Cortelazzo 1970: 46-47; Catricalà 1982: 147-268; Rossi 1984: 218-219; Carnevale Schianca 2011: 79; Lavinio 2015: 38-41; Ricotta 2023: 299.
Autore della scheda: Monica Alba
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/218