cupellotto s.m. Revisionata

0.1

  1. piccolo contenitore di rame utilizzato per il confezionamento di diverse vivande

0.2

  1. cupellotti -
  2. gubellotti -
  3. gubollotti -

0.3

uova in cupellotti - Roma 1807-1808. 

0.4 cupellotti (Apicio moderno, 1807-1808; Roma). 

0.5

  1. piccolo contenitore di rame utilizzato per il confezionamento di diverse vivande
    1. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Abbiate dei Cupellotti, o siano picciole stampe di rame, ungetele al di dentro con butirro squagliato, guarnite il fondo ed all’intorno di filetti di pistacchi mondati; poco prima di servire versateci dentro la composizione; fate cuocere a Bagno-maria. Quando sarà cotta rivoltate, e servite tremolante con sopra un poco di sugo chiaro. (IV.154)
    2. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Uova alla Bernardina. Antremè = Fate una buona Salsa d’indivia, o di spinaci, o di acetosa ben ristretta, vedetele nel Tom. I. pag. 76. Quando sarà fredda mescolateci dieci rossi d’uova, condite con poco sale, passate al setaccio, versate nei Cupellotti imbutirrati; fate cuocere a Bagno-maria, rivoltate e servite con sopra un poco di sugo chiaro. Alcuni fanno a meno di passare al setaccio, ma ci pongono i rossi d’uova mescolandoli bene. (IV.155)
    3. L'Apicio Moderno (1808, 2ª ed., Roma) = Uova in Cupellotti in diverse maniere. Antremè = In moltissime cucine evvi la costumanza di servire alla mensa una certa specie di bicchieri, o secchietti, o picciole cazzaroline d’argento dorato con entro uova, creme, gelatine ec. Per le uova si apprestono tutte esattamente come le precedenti, alla sola riserva, che mai si guarnisce il fondo, e si fanno più delicate, cioè con soli rossi d’uova senza i bianchi; si possono egualmente porre dentro questi utensili tutte sorta d’uova, e creme come si fanno cuocere nel piatto a Bagno-maria, mentre non è che il cambiamento della forma che ne fa la differenza. Veggasi l’Articolo delle creme, e gelatine qui appresso. (IV.156)
    4. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = Gubellotti, o cupellotti. Sono piccole stampette fonde di rame nelle quali si cuociono delle vivande tanto al forno, che al bagno maria. (vii)
    5. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = formaggio di qualunque ragù, culì, o purè. Antrè. Abbiate qualunque culì, o ragù, o purè freddo, ed uniteci dei uovi a sufficienza; versate la composizione dentro una cazzarola bene unta di butirro, ed appannata, fate cuocere il formaggio al bagno maria, o al forno, e servitelo con sopra un poco di sugo chiaro. Queste composizioni, potrete ancora farle cuocere dentro le piccole stampe, dette cupellotti. Osservate però di mettere più uovi per le stampe grandi, che per le piccole, e che i ragù di animelle, fegatini ec., siano ristretti, e tagliati in piccoli dadini. (116)
    6. La Nuovissima Cucina Economica (1814, Roma) = Bondoliette alla zurienne. Orduvre. Untate le stampette di cupellotti con butirro, e fategli nel fondo un lavoro con petto di pollo, pistacchi, tartufi, animelle, uovetti non nati ec. il tutto cotto. Stemperate un poco di farsa di chenef con un poco di capo di latte, o con culì di prosciutto, o di pomidoro, e riempiteci le dette stampette, poneteci nel centro un salpicconcino cotto, il quale coprirete con la farsa, fate cuocere a bagno maria, e servite con un poco di sugo chiaro sotto. Osservate, che la farsa sia carica sufficientemente d’uovi, acciò stringa la composizione. (117)
    7. Il Cuoco galante (1820, 6ª ed., Napoli) = Gubollotti di Vitello al forno. (224)

0.6 cupellotto (1790, F. Leonardi, Apicio moderno). 

0.7 da cupèlla con suff. -otto. 

0.8 Il sostantivo, documentato solo a partire dal XVIII secolo, è un derivato di cupèlla 'tazza, ciotola', a sua volta derivato dal lat. tardo CŪPELLA 'tinozza' (diminutivo di CŪPA: cfr. DEI s.v. cupèlla). L'aggiunta del suffisso -otto, con valore diminutivo, causa il cambiamento di genere (come nei derivati lessicalizzati spinotto < spina zuccotto < zucca). La vocale protonica posteriore della variante gubollotto che occorre esclusivamente nel Cuoco galante (già nell'edizione del 1793) è forse dovuta all'avvicinamento a cupola, in virtù della forma dell'utensile.   

0.9 Categorie

0.11 DEI. 


Autore della scheda: Lucia Buccheri

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/476