manfrigo s.m. Revisionata

0.1

  1. sorta di pastina da brodo realizzata a partire da un composto di pangrattato, uova e farina
  2. nella loc. "alla monfrigò", con riferimento a una zuppa preparata con una pasta minuta cotta in brodo

0.2

  1. manfrighi -
  2. manfrigho -
  3. manfrigo -
  4. monfrigò -

0.3

zuppa alla monfrigò (Milano 1853).

0.4 manfrigo (Libro de arte coquinaria [ms. Washington], sec. XV ultimo quarto, Lazio).

0.5

  1. sorta di pastina da brodo realizzata a partire da un composto di pangrattato, uova e farina
    1. Libro de arte coquinaria (ms. Washington) (Sec. XV ultimo quarto, Lazio) = 85. manfrigo in menestre Per farne dece menestre, togli tre pani et gitta via la crosta col lo coltello et grattalo molto bene et ponilo sopra una tavola et ponegli intorno una libra et meza di farina bella et metti col ditto pane quattro o cinque ova et batti molto bene inseme col coltello, rasciucando continuamente il pane con la ditta farina. Et quando pare che sia menuto como anesi confetti, poni ogni cosa sopra la stamegnia et caccia fore la farina; et il pane che resta ponilo a sciucchare. Et quando la vorrai cocere, cocilo con brodo di carne o di bon pollo et fa’ che sia un pocho giallo di zafrano. Et fallo bollire adagio per spatio de meza hora et mitti sopra le menestre un pocho di caso et di spetie. (22r)
    2. Libro de arte coquinaria (Anonimo Catalano) (Sec. XV ultimo quarto, Toscana) = Per fare manfrigo in menestra (81)
    3. Libro de arte coquinaria (Anonimo Catalano) (Sec. XV ultimo quarto, Toscana) = 85. Per fare manfrigo in minestre Per fare dieci minestre, togli tre pani e getta via la crosta con lo coltello e grattalo molto bene e ponilo sopra una tavola e ponili d’intorno una libra e meza di farina bella e metti col dicto pane quattro ho cinque ova e batti molto bene insieme col coltello, rasciugando continuamente il pane con la dicta farina. Et quando pare che sia minuto come anaci confetti, poni ogni cosa sopra la stamigna e chaccia fuori la stamigna farina e el pane che resta ponilo asciugare. E quando la vorrai quocere, quocilo con brodo di carne ho di buon pollo e fa’ che sia uno pocho giallo di zafrano e fallo bollire adagio per ispatio di meza hora. E mettivi sopra le minestre uno pocho di chacio e di spetie. (109)
    4. Libro de cosina (Sec. XVI inizio, Lombardia) = Per fare manfrigho o millinfanti (160)
    5. Libro de cosina (Sec. XVI inizio, Lombardia) = 93. Manfrighi sive millifanti in menestra Per fare manfrighi sive millifanti in menestra, togli tre pani e gittali via tutta la crosta col cortello e grattallo molto bene e ponello sopra una tavolla bella e ponelli intorno una libra e meza de farina e mete in lo dicto pane inseme quatro o cinque ova et batelli molto bene con lo cortello, resguardando sempre el pane con la dicta farina et, quando te parà sia menuto como anexi confecti, pone ogni cossa in uno sedazo e cara fora la farina; poy faray sugare al solle o al focho et, quando lo voray cocere, cocello con brodo di carne o di pollo. Et fa’ che sia gialdo di zaffrano uno pocho et falo buglire adaxio per spaziò de meza hora. Et mette sopra le menestre uno pocho de caso e spezie. (188)
  2. nella loc. "alla monfrigò", con riferimento a una zuppa preparata con una pasta minuta cotta in brodo
    1. Nuovo cuoco milanese economico (1853, 3ª ed., Milano) = zuppa alla Monfrigò. 13. Ponete sopra d’una tavola mezza libbra di farina bianca ed altra mezza libbra di farina gialla, unitevi once tre mascarpone, due once di formaggio trito, poco sale e sei rossi d’uova, impastate il tutto bene, grattatela colla grattirola, passatela al crivello e quella che non passa impastatela di nuovo, rigrattatela e ripassatela; prontate una cassarola di brodo con poco coulì, fate cuocere la pasta e servitevene. (435)

0.6 manfrigoli (av. 1589, T. Garzoni «così [ci sono] le varie specie di minestre, come... erbicine, ongaresca, orzata, manfrigoli... ed altre sorti», GDLI, con il significato di 'maccheroncini con uovo, tagliati da una pasta completamente arrotolata sul matterello'; Zanini De Vita 2009 'formato di pasta simile ai cannelloni, tipici della Valtellina'); manfrigo (GDLI 'farinata di frumento o granturco'); manfrégoli (GDLI); manfrìcolo (GDLI; GRADIT 'maccheroncino tipico della cucina umbra'; Zanini De Vita 2009 'formato di pasta simile, per forma, al cuscus, tipico della Romagna'); manifrégoli (GDLI); manfrigul (Zanini  De Vita 2009 'formato di pasta simile, per forma, al cuscus, tipico della Romagna'); manfriguli (Zanini De Vita 2009 'formato di pasta simile ai cannelloni, tipici della Valtellina'); manfrigne (Zanini De Vita 2009 'gnocchetti verdi tipici della Lombardia'). 

0.7 composto di manus 'mano' frĭcāre 'strofinare, sminuzzare'. 

0.8 Il termine è da interpretare come un composto di manus frĭcāre ‘strofinare, sminuzzare’, con evidente riferimento all’operazione necessaria alla preparazione della pastina (partendo dalla forma manfrégoli, DEI propone un'origine da mano e fregare). La voce è da avvicinare a manfricolo, le cui varianti, distribuite nell’Italia centrale e settentrionale, sono impiegate per definire diversi formati di pasta (cfr. Zanini De Vita 2009: 62-169-176, supra). Come segnalato da Guazzelli (2000: 119-120), varianti della parola sono anche utilizzate, in area lombarda e in alcune aree della Toscana, per definire preparazioni di consistenza più o meno liquida, simili a una sorta di polenta o farinata. Secondo Guazzelli, le forme del tipo manfricolo sono da ricondurre a manus e *frĭcŭlāre ‘strofinare’ (derivato di frĭcāre ‘id.’, con suff. diminutivo), cui è riportata anche la voce frìncoli, con medesimo significato ma diatopicamente circoscritta alla Media Garfagnana.
Nel corpus, la voce è attestata esclusivamente nei ricettari di Maestro Martino, ed è utilizzata per definire un formato di pasta minuta adatto alla cottura in brodo, che si otteneva a partire da un composto a base di pane, uova e fior di farina lavorato con le mani per realizzare delle briciole, poste ad asciugare dopo l’abburattamento della farina in eccesso. La pastina così ottenuta, probabilmente simile al formato oggi noto come fregula, era poi cotta in un brodo di carne o pollo e condita con formaggio e aromi. Il Platina recupera la ricetta di Martino, definendola «ius in pane» ‘brodo col pane’ (cfr. Carnevale Schianca 2011 s.v. manfrigo; per la relazione tra il Platina e Martino cfr. Benporat 1996). Sulla relazione sinonimica tra manfrigo e millinfanti che emerge in Martino, cfr. Brusamolino 2009. 
La locuzione zuppa alla monfrigò, attestata esclusivamente nel Nuovo cuoco milanese economico, sembra indicare una preparazione molto simile alla minestra di manfrighi dei ricettari di Martino, rispetto alla quale differisce per la composizione della pastina, qui a base di farina, uova, mascarpone e formaggio. Rimane tuttavia poco chiara la forma monfrigò.

0.9 Categorie

0.10.1 millefanti (s. m. pl. ) ,

0.11 DEI 2344; GRADIT s.v. manfricolo; Benporat 1996; Brusamolino 2009; Carnevale Schianca 2011; Guazzelli 2000; Zanini De Vita 2009.


Autore della scheda: Lucia Buccheri

Pubblicata il: 31/05/2024

Condizioni accesso: Open Access

Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it

Copyright: AtLiTeG

Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/390