0.1
0.2
0.3
0.4 pasta brisée (Cuoco piemontese, 1766; Torino).
0.5
0.6 pasta brisée (1724, Il cuoco reale e cittadino, Iacolare 2022; 1825, Il cuoco piemontese ridotto all'ultimo gusto, ArchiDATA; 1989, Zingarelli 2023; XX sec., GRADIT).
Pasta brisè (1819, V. Agnoletti, Nuova cucina economica, ArchiDATA; 1876, G. Gargiolli, Il parlare degli artigiani di Firenze, LEI 7,528).
0.7 Prestito dal fr. pâte brisée, attestato dal 1662 (Thomassen 1997: 187). A un livello più remoto, brisée è da ricondurre a un *brisiāre ‘spezzare’ (LEI 7,528).
0.8 Anche pasta brisée, come vari francesismi gastronomici, entra nel lessico dell'italiano nel XVIII secolo. La prima attestazione del tipo, nonostante quanto emerge dalla documentazione e quanto riportato da Thomassen (1997: 186), non si trova nel Cuoco piemontese (1766) ma nella princeps del Cuoco reale e cittadino, pubblicata nel 1724 (Iacolare 2022: 1128). L'adattamento del prestito è parziale: la testa del sintagma è tradotta in pasta, mentre il fr. agg. brisée 'spezzato, sbriciolato' resta pressoché immutato, al netto di oscillazioni puramente grafiche nella resa della vocale accentata finale (nella prima edizione dell'Apicio moderno, a differenza di quanto documentato da LEI 7,528, non è attestata la forma brisée ma quella brisè). In sincronia, il corpus CoLiWeb documenta un uso in espansione anche del s.f. brisée, con ellissi della testa del sintagma pasta (anche il LEI attesta s.f. brisée ma con rinvio all'Apicio moderno di Leonardi, nel quale invece il tipo compare sempre in sintagma).
0.9 Categorie
0.11 LEI, GRADIT, Zingarelli 2023, ArchiDATA, CoLiWeb, Iacolare 2022, Thomassen 1997.
Autore della scheda: Salvatore Iacolare
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/141