0.1
0.2
0.3
0.4 amorosa (Anonimo Mediano, fine XIV sec.-inizio XV sec.; Italia mediana)
0.5
0.6 amorosa (TLIO nel significato di 'piatto a base di pollo, lardo, cipolle e uva acerba').
0.7 Etimo incerto; vedi infra.
0.8 La voce amorosa è attestata nel nostro corpus nel Tre-Quattrocento e nell'Ottocento. Per la più antica attestazione Martellotti (2003: 6) ipotizza una derivazione dal gr. ambrosía, nome di un preparato galenico – nonché del celebre miscuglio per le libagioni a Zeus descritto da Ateneo – da cui discenderebbe la forma araba *amrûsîya, documentata soltanto con aferesi (murûzîya); del resto, gli arabi sono spesso il tramite per il recupero di ricette più antiche ed è frequentissimo in tale settore il passaggio dalla farmacopea alla gastronomia. A confermare la mediazione araba sarebbe un passo dell'Opus pandectarum medicinae di Matteo Silvatico, che sembra distinguere il farmaco dalla pietanza: "Amorosia est quaedam confectio quam ponit Avicenna in antidotario suo. Et amorosia est quidam sapor aromaticus sic vocatus" (Silvatico 1534: 17r). Alla tesi dell'origine araba aderisce Carnevale Schianca (2011: 30) obiettando, però, che la composizione della murûzîya è ben differente da quella descritta dall'Anonimo Mediano. Più probabile dunque una derivazione da un'altra pietanza di sapore agro, pure citata da Silvatico: l'almusosat o al-masūsīya, variante con articolo agglutinato secondo il tipico modo di procedere dei traduttori latini nella decrittazione di parole arabe, secondo una trafila foneticamente non chiara per il passaggio as > or (al-masūsīya > amorusìa > amorosa). Da verificare, infine, l'eventuale parentela della voce antica con le moderne preparazioni salate cosiddette "all’amorosa" dell'Apicio moderno e del Nuovo cuoco milanese economico, che sembrerebbero estendere ad altri tipi di carne un'affine modalità di preparazione, ma potrebbe anche trattarsi di una ricomparsa indipendente dalla forma antica. Semanticamente più distanti sono invece le loc. creme/bocconi all'amorosa (vedi supra), che appaiono piuttosto da mettere in relazione con l'amorosa 'sorta di mandorlata' del ms. Western 211 (non ancora incluso nel corpus AtLiTeG): "Habi amandole non schaldate et pistale cum vino cotto et pistale bene et passa cum brodo di gallina et mecti al foco; et si voi verde la dicta amorosa non fare le mandole" (c. 14r).
0.9 Categorie
0.10.1 ambrogino (s.m.) ,
0.11 TLIO; Boström 1985: 17; Carnevale Schianca 2011: 30; 2005: 9-16; Martellotti 2003: 5-15; Silvatico 1534: 17r.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/288