0.1
0.2
0.3
0.4 beest steks (Cuoco piemontese; 1766, Torino); bistecca (La cuciniera moderna, 1845; Siena)
0.5
0.6 bistecca (1833, D'Alberti di Villanova, Dictionnaire français -italienne, s.v. bifsteck; CA 1; 1846, Giacinto Carena, Saggio di un Vocabolario metodico della lingua italiana, parte I: Vocabolario domestico, GDLI: "Bistecca, neologismo tolto dall’inglese, e significa una larga fetta di carne, tagliata dalla culatta o d’altronde, poco arrostita sulla gratella, o altramente, e che si mangia così guascotta"; TB, nel sign. di 'Neologismo tolto dall'inglese, e significa una larga fetta di carne, tagliata dal filetto o d'altronde, arrostita sulla gratella, o altramente, e che si mangia così guascotta'; Crusca V; DM 1 s.v. beef-steack: "secondo l'ortogr. inglese, e vuol dire pezzo di bue ; bifteck in francese seguendo la pronuncia inglese, e bistecca da noi. Voce dell'uso. [...] La beef-steack non è da confondersi con la costata (entre-cóte). La beef-steack è di filetto (generalmente di bue) e anche di culatta: da un filetto ne devono sortire dodici circa, ben sgrassate e spelate, ne troppo grosse"; SC; GRADIT 'fetta di carne, spec. di bovino, cotta su piastra, su griglia o in padella'; Zingarelli 2023);
bistecch (Cherubini 1836); biffstècch (Cherubini 1839); beef-steak e bifsteks (pl.) (dal 1823, nelle traduzioni di W. Scott, LEI; DELIN). Sulle forme geograficamente differenziate v. LEI.
0.7 Adattamento ottocentesco. Dall'inglese beef-steak 'costola di bue' (LEI, 6, 1250).
0.8 La prima attestazione nel corpus si registra all'interno del Cuoco piemontese, nella locuzione beest steks a l'inglese. Sebbene non ci sia traccia della voce all'interno della Cuisiniere bourgeoise, da cui - come è noto - il Cuoco piemontese attinge, la locuzione può essere entrata nel testo attraverso la mediazione del francese, in cui la parola è attestata dal XVIII secolo nella forma beeft steks (v. Dictionnaire De l'Academie de France). LEI e DELIN registrano beef-steak e bifsteks (pl.) a partire dal 1823, nelle traduzioni di W. Scott. Come si sottolinea in DELIN, sia Carena che TB, e così successivamente DM, registrano bistecca come neologismo, ma bistecch e biffstècch sono già presenti nel Voc. di Cherubini, rispettivamente nelle edizioni del 1836 e 1839; ne deriva, quindi, che a metà Ottocento il prestito è già entrato nelle parlate locali. Rintraccio, tuttavia, la forma adattata bistecca nel Dictionnaire français -italienne di D'Alberti di Villanova (s.v. bifsteck) del 1833; rispetto al primo esempio riferito dalla lessicografia, è possibile, dunque, retrodatare anche l'adattamento. Invece, come emerge dal corpus AtLiTeG, per quanto riguarda la letteratura di settore la voce bistecca è presente per la prima volta nella Cuciniera Moderna di Giovanni Brizzi, testo di area toscana pubblicato nel 1845.
In definitiva, è possibile confermare l'ingresso della voce in lingua tra il XVIII il XIX secolo.
La forma bistecco registrata nel Nuovo Cuoco Milanese di Giovanni Felice Luraschi risente probabilmente dell'influenza francese, in cui bifteck 'bistecca' è sostantivo maschile.
In merito al taglio della carne, i ricettari qui analizzati indicano in generale la parte ripresa dal filetto o dalle costole, e sembra prevalente l'assenza dell'osso. Nella Scienza in cucina si registra la locuzione bistecca alla fiorentina (n. 556, 15° ed.); si legge: "Da beef-steak parola inglese che vale costola di bue, è derivato il nome della nostra bistecca, la quale non è altro che una braciuola col suo osso, grossa un dito o un dito e mezzo, tagliata dalla lombata di vitella"; stesso significato registrato dal Rigutini-Fanfani del 1875, strumento fondamentale per lo studio della lingua compiuto da Artusi. La locuzione Bistecca alla fiorentina, nel significato di 'grossa e spessa fetta di vitello con l'osso, tagliata dalla lobata', assente in AtLiTeG, troverebbe la prima attestazione nota proprio nella Scienza in cucina (1891).
0.9 Categorie
0.10.1 braciola (s.f.) ,
0.11 CA 1; CA 2; Crusca V; D'Alberti di Villanova 1833; DEI; DELIN; DM1; SC; GRADIT; LEI; Nocentini; TB; GDLI; Rigutini-Fanfani 1875: 223; Zingarelli 2023.
Autore della scheda: Monica Alba
Pubblicata il: 31/05/2024
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